36

5.1K 137 3
                                    




BLUE

Il calore del sole mi scalda la pelle, è una bella sensazione di calore. Non avrei mai pensato di sentire mia madre, la donna che mi ha partorita e nutrita, dire quelle cose così cattive contro di me. È folle, totalmente fuori controllo. Nonostante tutto pensavo che mia madre provasse un minimo di afferro per me e Sybil, ma la realtà dei fatti è che lei non ci ha mai volute. Non voleva sposare mio padre, non voleva farci dei figli, e non voleva vivere quella vita. Ma ciò non la giustifica in alcun modo. Non capirò mai ciò che ha provato, o almeno lo spero, ma in ogni caso non farei mai ciò che ha fatto lei a me e Sybil. Sospiro stanca di pensare costantemente a questa situazione, cerco Jake con lo sguardo. È seduto in veranda, ha il giornale davanti agli occhi ed un caffè accanto a se. Sembra quasi di vedere mio padre, Jake abbassa il giornale e cattura il mio sguardo. Mi fa un sorriso ed un occhiolino, dopodiché torna a leggere gli articoli. Mio padre non avrebbe mai sorriso a mia madre in quel modo, lo so per certo. Lo raggiungo sotto la veranda, mi siedo accanto a lui senza dire nulla. Jake posa il giornale e mi sorride dolcemente.

"Ciao"

"Che stai leggendo?"

Jake recupera il New York Times e mi mostra l'articolo di giornale. Parla delle piccole aziende di New York, mangiate vive dalle Multinazionali che portano via il loro lavoro.

"Cattiva pubblicità"

Borbotta mio marito, si libera del giornale ancora una volta, e beve il suo caffè bollente.

"Stavi pensando a ieri sera?"

Domanda Jake indicando il lettino solare dove poco fa ero sdraiata a cuocermi. Non pensavo di essere così trasparente nei miei pensieri. Jake annuisce rispondendo a se stesso, dopodiché si alza e mi prende per mano.

"Andiamo"

"Dove?"

Jake mi costringe ad alzarmi dalla sedia, lo seguo fino al bordo della piscina, dove si spoglia di maglietta e scarpe.

"Rinfreschiamoci le idee. Basta madri nevrotiche e piccole imprese mangiare dalle multinazionali. È l'ultima settimana di vacanza, ed io la voglio passare a mollo con mia moglie"

Jake mi riprende per mano e mi trascina verso la scalinata che s immerge nella piscina. Lui si butta come se fosse acqua tiepida, mentre io infilo un piede e mi sembra di essere nella Tundra.

"Avanti, che aspetti?"

"Jake è ghiacciata, dammi un secondo!"

Scendo di uno scalino, l'acqua adesso mi arriva fino al bacino. Faccio un respiro profondo mentre l'acqua fredda incontra la mia pelle bollente. Jake si immerge completamente, poco dopo torna in superficie. Scuote la testa per togliere l'acqua dai capelli, ma facendo così schizza me.

"Jake!"

"Andiamo basta, ti ho dato un minuto!"

Jake mi circonda il corpo con le braccia e mi trascina con se sott'acqua. Il respiro si mozza a causa della temperatura bassa, nonostante questo è una bella sensazione. Jake mi tiene ben salda contro di se, mi sento protetta tra le sue braccia. Torniamo in superficie ed io finalmente posso respirare.

"Oh cazzo è congelata!"

"Solo perché sei rimasta un'ora sotto al sole a con la testa piena di.."

Jake si ferma prima di andare oltre. Cerca le parole giuste con cui proseguire. Lo zittisco posando l'indice sulle sue labbra.

"Come posso smettere di pensarci? Hai sentito quello che ha detto, mi ha fatta a pezzi con poche parole"

Jake issa le mie gambe intorno al suo bacino, cammina per la piscina mentre mi accarezza le gambe ed i glutei.

"Lasciatela alle spalle. Io sono qui, possiamo costruirci una vita bellissima. Posso darti il mondo, posso darti una famiglia che ti amerà davvero"

È così naturale per me baciarlo, che nemmeno ci penso più. Le nostre labbra schioccano insieme, le nostre lingue si cercano mentre Jake ci culla nell'acqua.

"Ti porterò su una stella se lo vorrai"

Sorride guardandomi negli occhi, inizia a volteggiare nell'acqua canticchiando un valzer. Mi lascio scappare una risata mentre lui va sempre più veloce.

"Blue"

Jake si ferma di getto quando sentiamo la voce di mia madre. Ci giriamo verso il bordo, lei è in piedi poco distante. Ha dei grossi occhiali da sole scuri, un sombrero ed un copri costume che svolazza con il vento. È quasi ironico come mia madre sembra costantemente la protagonista di un film drammatico. Il mio sorriso si affievolisce in un battito di ciglia, Jake mi lascia andare, ma un suo braccio rimane intorno ai miei fianchi.

"Cosa ci fai qui?"

"Dobbiamo parlare"

"No, non penso proprio. Abbiamo già detto tutto ieri"

Mi avvicino alla scalinata per barricarmi in casa, Jake è dietro di me e non mi lascia per un solo istante.

"Non fare l'immatura cazzo"

Ringhia cambiando subito atteggiamento. Jake mi supera e crea una sorta di barriera tra me e mia madre.

"Nessuno le ha dato il permesso di entrare, e nessuno la vuole qui. Se ne vada"

"Con chi credi di..."

"Se ne vada ho detto. Non mi faccia chiamare la polizia, signora!"

Mia madre guarda Jake esterrefatta, incrocia le braccia al petto e per un attimo penso che non se ne andrà. Jake però le indica il cancelletto sul giardino, che porta fuori dalla nostra proprietà. Mia madre lascia cadere le braccia lungo i fianchi e se ne va come una diva.

"Scusami, mi dispiace per aver trattato così tua madre, sono stanco di vederti piangere. Stavi ridendo finalmente, stavamo vivendo un momento spensierato e lei si è teletrasportata!"

"Non ti scusare, stavo per dirle di andare a farsi fottere"

Jake annuisce, si passa le mani tra i capelli per poi guardarsi intorno.

"Torniamo in piscina, chi arriva per ultimo fa un massaggio ai piedi all'altro!"

Esclamo iniziando a correre verso la piscina. Non faccio in tempo a tuffarmi, perché Jake lo fa prima di me. Rimango sorpresa sul bordo, lui riemerge e sorride diabolico.

"Giocavo a Football al liceo, Bambina!"

Lo raggiungo usando la scalinata, Jake è sotto di essa che mi aspetta mi prende tra le braccia e torna a canticchiare il valzer, solo che questa volta il lento finisce con un casque ed un bacio intenso.











Because I love you  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora