Mi rigiro nuovamente fra le coperte, questa sera il mio corpo non è intenzionato a riposarsi. Sospiro stanca e assonnata ma non riesco a trovare nessun equilibrio interiore per riuscire a far riposare prima di tutto la mia mente. Afferro il telefono da sopra al comodino e silenziosamente, insieme a Eliot esco fuori sul portico, sedendomi sui gradini. Pur essendo notte fonda il mio corpo non viene scosso da nessun brivido di freddo. Dentro di me, inizia a crescere un odio viscerale per questo stato d'angoscia che si impossessa della mia anima, imprigionandola in un circolo vizioso di pensieri logoranti, senza fine. Ho sempre amato perdermi ad osservare le stelle, mi rilassavano e mi facevano sorridere, mentre iniziavo a sognare che un giorno, qualcuno si sarebbe seduto accanto a me a guardarle in silenzio, perché come ogni altro capolavoro, meritano di essere ammirate nel totale silenzio. Un sorriso amaro si forma sulle mie labbra ai ricordi di quelle notti in cui piangevo da sola, chiusa in camera cercando di fare meno rumore possibile con i miei singhiozzi, per non svegliare i miei genitori nella camera accanto; al ricordo di quelle notti in cui mi mettevo in un angolo del letto e sognavo qualcuno che mi abbracciasse, che quando vedeva le lacrime sul mio volto cercava di eliminarle facendomi sorridere per poi asciugarne le tracce con le sue mani. Avevo solo bisogno di qualcuno che curasse la mia anima dando tregua al mio cuore troppo debole. Una lacrima fuoriesce dai miei occhi mentre in lontananza si sente il solito gufo che mi ha tenuto compagnia le prime sere trascorse qui, in cui non riuscivo a dormire e aprivo la finestra sedendomi sul davanzale leggendo qualche pagina di un qualsiasi libro, purché mi facesse evadere e immergermi in una vita che non era la mia. Tengo lo sguardo fisso sul cielo blu, dove si possono vedere delle piccole stelle, che mi fanno sorridere fra le lacrime. Inclino la testa all'indietro, mentre altre piccole lacrime continuano a bagnare il mio volto ed inizio a contarle una ad una, ma finisco con il perdere il conto. Ho sempre amato le stelle, si dà piccola, non solo per il ricordo e la metafora che mi riportava a pensare ai miei cari, ma anche perché amavo il loro emanare luce nel cielo, il loro risplendere singolarmente, senza mai offuscare le stelle circostanti, con un gruppo unito di amici. Stendo le gambe di fronte a me intrecciando le caviglie e poggiando i palmi delle mani distendendomi maggiormente all'indietro per osservare lo spettacolo che la natura ci offre con il calar del sole. Abbasso per qualche istante lo sguardo sul muso di Eliot ai miei piedi, illuminato dalla luna e sorridendo teneramente. Non mi lascia mai sola, ovunque io vada, lui mi segue anche se poi o inizia a dormire o vuole essere coccolato. Una strana sensazione mi fa alzare di scatto la testa osservando il celo e sbattendo ripetutamente le palpebre, per mettere a fuoco quello che vedo. Il mio sorriso si allarga e chiudo gli occhi per esprimere un desiderio, quello che ormai esprimo sempre, con i bracciali dei desideri, quando spegnevo le candeline al compleanno. Desidero ritrovare me stessa, qualsiasi sia il modo per farlo, l'importante è che accada. Riapro gli occhi guardando lo sciame meteorico che prende vita davanti ai miei occhi. Il mio volto è illuminato solo dalla luce che procurano le comete e il mio sorriso è sempre più sorpreso da quanto possa essere bella la natura, il mondo e gli eventi che possono accadere. Sorrido pensando a come un piccolo corpo, simile ad un asteroide, composto per la maggior parte di sostanze ghiacciate e da polvere, possa creare uno spettacolo così bello, uno spettacolo che ti toglie il respiro.
«Le stelle sono uno spettacolo bellissimo e ogni volta che i miei occhi, nell'immensità della notte le osservano, incantato, ritrovo la forza dentro di me di andare avanti e sognare» giro la testa indietro osservando dal basso, Nolan, il quale adesso mi sembra ancora più alto e robusto «Sai dietro le stelle, oltre al loro studio, alla scienza, ci sono tante leggende, tanti miti...» lascia la frase in sospeso e silenziosamente io mi sposto per lasciargli un pò di spazio per farlo sedere accanto a me. Lui capisce il mio gesto e silenziosamente, si siede accanto a me, nella mia stessa posizione, mentre il guardiano della casa, continua a dormire beatamente sul prato.
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Aiutami a volare
Romance[completa] Per Mirea Huber e Nolan Beckham la vita era un susseguirsi di istanti. L'istante, quella frazione minima di tempo, in cui è possibile fare qualsiasi cosa si voglia come ritornare a vivere, imparare ad amare ma soprattutto amare se stessi...