I raggi del sole accarezzano il mio volto mentre guardo fuori dalla vetrata della biblioteca le persone passarmi davanti. Ci sono coppie di anziani che si tengono per mano sorridendo a vicenda e guardandosi con lo sguardo pieno d'amore; ci sono i ragazzi che cercano di interagire con le ragazze ammiccando nella loro direzione, la sigaretta fra le labbra, la giacca di pelle nera e i capelli che si scompigliano con il leggero vento primaverile; le ragazze a differenza loro, li guardano di sottecchi, qualcuno arrossisce mentre altre fingono che non gli interessa lo sguardo dei ragazzi su di loro, mentre parlano tra di loro, sorridendo e cercando di capire se chi le stava ammirando continua a farlo; poi ci sono le famiglie che sorrido, in particolar modo una coppia giovane con un bambino di solo qualche anno. Si guardano sorridendo e ammirandosi a vicenda, lei arrossisce portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre il compagno afferra il bambino e lo alza in cielo, come se stesse volando. La risata gioiosa, allegra e pura del bambino, sovrasta tutti gli altri rumori e riesco a sentirla anch'io, passare attraverso la sottile vetrata. Sorrido dolcemente lasciando andare la testa contro il vetro e pensando a quanto, anche se inconsapevolmente, la risata di una persona cambia. Una risata che non sarà più limpida e spontanee, ma che sarà finta e quelle poche volte che ti capiterà di stare così bene da scoppiare in una fragorosa risata colma di allegria, dentro di te inizierà a crescere lentamente la paura, la paura che quella risata sia solo la quiete prima della tempesta. Continuo a guardare ogni singolo passante e come le cose belle ci sono anche quelle brutte, come le persone che litigano animatamente, coloro che sono distrutti dalla quotidianità asfissiante che vivono. Continuo a guardare fuori dalla vetrata come se fossero un quadro, un quadro in movimento. Sullo sfondo ci sono coloro che sorridono, si amano o semplicemente vivono l'istante, mentre in primo piano, come figure scomposte, disorientate e imperfette ci sono coloro che vorrebbero solo far parte dello sfondo, ma che la loro percezione diversa percezione temporale non gli permette di farlo. Guardandoli mi volto istintivamente verso la pila di libri scolastici che ho lasciato sul tavolo e afferro quello di storia dell'arte. Lo apro in una pagina a caso e sorrido davanti al dipinto che mi si materializza davanti agli occhi.
All'interno di un paesaggio fantastico alcuni orologi deformati o definiti orologi molli, dominano la scena. Pur segnando ancora il tempo, sembrano aver perso la loro solidità. Sopra al parallelepipedo dipinto a sinistra, un orologio è poggiato per una metà sul piano mentre l'altra metà pende mollemente lungo il fianco del solido. Sulle ore dodici si crea una lunga ombra dopo che delicatamente una mosca si è poggiata su di esso. Accarezzo con i polpastrelli la stampa del dipinto, immergendomi completamente in esso e voltandomi di nuovo verso l'esterno della biblioteca, paragonando da subito ciò che vedo al dipinto. Lo sfondo caratterizzato dalle persone che continuano a sorridere, sembra quasi surreale per quanto sia bello da vedere ma al tempo stesso impossibile che non abbiamo nulla che li tormenti, a differenza di coloro che passeggiano più vicino ai negozi, con il volto contornato da barbe non curate, rughe che caratterizzano le loro espressioni turbate e ombre sui loro volti stanchi, che sembrano quasi essere come gli orologi dipinti nel quadro. Porto nuovamente lo sguardo sul libro, continuando a guardarlo e analizzando le altre parti circostanti. Un altro orologio, con la cassa chiusa, è poggiato più a sinistra, su di esso alcune formiche creano un motivo decorativo. Così come le rughe o le espressioni di felicità dei passanti, creano distinzioni nei volti, un piccolo particolare che li rende tutti completamente diversi dagli altri. Verso il bordo posteriore del solido, un esile tronco morto si alza verso il cielo e un suo ramo sostiene un altro orologio che pende verso il basso. Sul terreno, un essere mostruoso composto da un grande occhio chiuso, con lunghe ciglia, sopracciglia e la lingua al di fuori porta come in groppa un altro orologio. Verso il fondo dello spazio rappresentato, si apre uno specchio d'acqua; a destra, alcuni faraglioni avanzano verso l'acqua; a sinistra, invece, è dipinto un piano geometrico che avanza verso la riva. Il cielo è limpido e privo di nubi. Continuo a perdermi nei miei pensieri e spostare lo sguardo verso il cielo, dopo aver chiuso il libro e rimesso in alto sulla pila di libri, sospirando. Il cielo è limpido come quello del dipinto ma lo sfondo che prima, invece di essere caratterizzato da persone felici, adesso è completamente vuoto con solo qualche coppia che sembra stia discutendo, viceversa le persone che passano davanti ai negozi. Adesso sembra che il primo piano e lo sfondo si siano invertiti e di conseguenza io riesco solo ad essere d'accordo con il messaggio trasmesso dal dipinto la persistenza della memoria di Salvador Dalì, ovvero che ognuno di noi ha una propria sensazione temporale rispetto alle situazioni che si stanno vivendo. Nel dipinto ogni orologio presenta un'ora diversa, così come l'essere umano percepisce quel momento diversamente da altre persone che lo circondano e magari stanno vivendo la stessa identica cosa: la propria quotidianità.
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Aiutami a volare
Romance[completa] Per Mirea Huber e Nolan Beckham la vita era un susseguirsi di istanti. L'istante, quella frazione minima di tempo, in cui è possibile fare qualsiasi cosa si voglia come ritornare a vivere, imparare ad amare ma soprattutto amare se stessi...