22. I libri che leggiamo rivelano parti di noi che teniamo nascoste

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Continuo a segnalare sul registro i libri arrivati oggi in ordine alfabetico e per genere, prima di poterli riporre nello scaffale che li ospiterà fin quando non entreranno a far parte della vita di qualcuno.

«Buongiorno!» Alzo lo sguardo verso la persona a cui appartiene la voce e sorrido nel vedere il volto radioso di Rachel che mi porge una bevanda gassata, di quelle che ho sempre amato bere. Poggio il registro sulla pila di libri ancora da controllare posti sul carrello e chiudo lasciando la penna al centro di esso.

«Buongiorno!» Afferro la bevanda aprendola e prendendone un lungo sorso mentre guardo lei intenta a guardarsi intorno con circospezione. Sono ormai passati un paio di giorni da quando lei ha potuto conoscere Joel e tutte le mattine viene qui con la banale scusa di essere passata a salutarmi con una qualsiasi bevanda da offrirmi. Si volta lentamente verso di me che la guardo con un sorriso beffardo sul volto. «Potrei sapere cosa stai cercando, o meglio chi stai cercando?» I suoi occhi verdi si spalancano e guarda velocemente in tutte le direzioni.

«Mirea!» Urla il mio nome nonostante la nostra vicinanza e poggia le sue mani sulla mia bocca per farmi tacere. «Potrebbe sentirti!» Inarco un sopracciglio e tolgo le sue mani dalla mia bocca.

«Chi?» Alza gli occhi al cielo mentre io continuo a sfidarla con le mie domande.

«Lo sai.» Riprende a guardarsi in giro e io afferro il suo volto tra le mie mani per farmi guardare.

«Rachel, in questo momento potrebbero sentirti solo i libri, gli scaffali e tutto l'arredamento.» Inarca un sopracciglio inclinando la testa. «Siamo solo noi due e la biblioteca, lui non c'è mentre Arline ha preferito prendersi una giornata per la cura personale.» Il suo petto si alza mentre prende un profondo respiro e io sorrido scuotendo la testa divertita. «Rachel, ti sei infatuata di Joel?» Lascio andare il suo volto e le gote le si tingono di rosso nell'udire la mia domanda.

«Io credo nel colpo di fulmine e Joel ha colpito in pieno il mio cuore, probabilmente amo sognare di vivere una bellissima storia d'amore ma se la sogno solo non la vivrò mai.» Annuisco alle sue parole riprendendo il registro tra le mie mani continuando il mio lavoro. «Tu sei mai stata innamorata?» La mia mano si blocca alla prima lettera del titolo del libro e lentamente sposto i miei occhi su di lei.

«Non sono mai stata innamorata, io credo che uno può definirsi innamorato di quella persona solo nel momento in cui con quella persona inizia a costruire il loro nido d'amore, in caso contrario si è solo invaghiti di una persona e io lo sono stata per anni, ma forse al momento giusto mi invaghirò di qualcuno che poi mi farà battere il cuore così forte da comprenderne di essere innamorata di lui e curando il nostro amore, come si fa per le cose belle che ti accadono o che possiedi: te ne prendi cura per non rovinarle.» Alzo un angolo delle labbra e ritorno a scrivere il titolo del libro.

«Io credo che il sorriso che avevi ieri sul volto è il sorriso di qualcuno che finalmente ha trovato qualcuno che gli guarisce il cuore.» Sposta una ciocca di capelli che mi cadeva davanti agli occhi e sorrido pensando istintivamente a colui che sta aiutando le ferite del mio cuore a cicatrizzarsi. «Eccolo! Il sorriso che ti ho appena detto, stai pensando a lui vero?» Mordo il labbro inferiore annuendo e spostando i miei occhi nei suoi, arrossendo poiché non abbiamo bisogno di pronunciare il nome per capire di chi stiamo parlando.

La porta si apre e lei si volta di scatto mentre io da dietro il suo corpo intravedo i bambini entrare nella biblioteca.

«Diavolo! Mi ero dimenticata che oggi era la seconda giornata settimanale della lettura.» Porto una mano sulla fronte scompigliandomi i capelli.

«Cosa succede?» Sospiro chiudendo il registro dopo aver scritto l'ultimo titolo della giornata e riponendolo al suo posto dietro al bancone.

«Dovrei leggere una fiaba ai bambini ma ho ancora da aggiustare questi nuovi arrivi.» Spingo il carrello pieno di libri nella direzione del piccolo spazio dedicato ai bambini che iniziano a sedermi a semi cerchio aspettando qualcuno che gli legga la fiaba del giorno.

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