36. Ora sono felice

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Prendo un profondo respiro sorridendo al mio riflesso e alle mie gote arrossate, indossando velocemente la maglia di Nolan che ho trovato ripiegata sul lavandino.

«Mirea?» Mi richiama e sentendo la sua voce deduco che sia in cucina.

«Eccomi!» Esco dal bagno raggiungendolo.

«Finalment...» si volta a guardarmi passando in rassegna il mio corpo, fermandosi sulle parti scoperta del mio corpo. Ingoia a fatica un groppo di saliva rialzando lentamente lo sguardo, e ogni parte del mio corpo dove si posano i suoi occhi, inizia a diventare calda come se stesse andando a fuoco, fin quando i suoi meravigliosi occhi azzurri non si incatenano ai miei togliendomi il respiro. Mi avvicino a lui per prendere i piatti da portare a tavola alzandomi sulle punte dei piedi. «Lascia, faccio io!» il suo petto aderisce alla mia schiena e il respiro mi si mozza, dopo aver respirato una boccata del suo profumo che ora inebriano i miei polmoni e mi mandano totalmente in confusione. Consapevole dell'effetto che ha su di me, lo sento sorridere alle mie spalle e mi volto fra le sue braccia iniziando a stuzzicarlo con leggeri e piccoli baci sul volto, a fior di labbra, sul collo e infine mordendo il lobo dell'orecchio destro. Approfittando di questo suo momento di trance, sgattaiolo fuori dalla sua presa sorridendo vittoriosa quando mi trovo vicino all'arco pronta a correre per tutto il salone. Si volta verso di me iniziando a camminare nella mia direzione e salto sul divano afferrando un cuscino usandolo come scudo o arma contro di lui che continua ad avvicinarsi. «Non ti avvicinare!» gli intimo puntando il cuscino nella sua direzione ma in risposta orride malvagiamente e fa un passo avanti avvicinandosi «Nolan non ti avvicinare per nessuna ragione!» Gli intimo nuovamente ma non ascoltandomi compie gli ultimi passi che lo separano dal divano, così inizio a colpirlo freneticamente col cuscino scendendo dal divano. Un altro colpo alle sue spalle e il cuscino rimbalza colpendomi in pieno viso «Ahia!» un mugolio di dolore lascia le mie labbra e lo fulmino con lo sguardo, riprendendo a colpirlo con il cuscino. In poco tempo il tappeto e il divano si riempiono di piume ma non mi fermo, afferro un altro cuscino cosa che fa anche lui per difendersi dai miei colpi «Ti arrendi?» urlo nonostante il respiro corto.

«Con te e per te mai!» sorride dolcemente e questo mi blocca come sempre per la sua bellezza. Le braccia rimangono alzate a mezz'aria, il corpo pieno di brividi, le pupille dilatate, il cuore fra una capriola nel petto e il respiro si mozza, ogni volta che vedo il suo sorriso dolce e sereno dedicato a me non riesco a non restare sorpresa per la bellezza. Approfittando del mio stato di debolezza, mi afferra per i fianchi e mi trascina con lui sul divano, posizionandomi a cavalcioni su di lui, disteso sul divano con il cuscino che mi cade tra le mani finendo sul pavimento. Mi osserva attentamente, con uno strano sorriso sulle labbra, un sorriso che sembra quello di un bambino che sta giocando con il suo migliore amico o con il suo eroe familiare. «Vuoi volare di nuovo con me e rincorrere una farfalla?» inclino la testa sorridendo incuriosita dalle sue parole, nonostante il tempo trascorso insieme riesce sempre a sorprendermi è credo che sia una cosa bella da provare insieme all'amore, perché l'amore deve sorprenderti. Sorride scostandomi una ciocca di capelli dalla fronte dietro l'orecchio accarezzando la guancia rossa. «Chiudi gli occhi e fai quello che ti dico senza aver paura di cadere a causa delle vertigini!» sorride e poggia le sue mani sui miei fianchi sentendo i suoi piedi posizionarsi ai lati del mio inguine «Immagina che sei libera, fuori dalla tua crisalide e voli su un campo pieno di fiori » sorrido e inizio a immaginare le sue parole, con l'immaginazione sono sempre stata brava. «Ora piega un po' la gamba destra e distendi del tutto la sinistra» faccio come mi dice e sento i suoi piedi fare leva sul mio corpo. Non capisco cosa stia combinando ma mi sento bene e come è accaduto già altre volte, con lui le mie paure scompaiono totalmente. «Cosa vedi oltre al campo di fiori? Che fiori ci sono?» sorrido e sento il mio corpo barcollare di poco, ma le sue mani mi tengono salda e non mi fanno cadere.

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