Apro lentamente gli occhi mettendo a fuoco la parete bianca davanti al mio volto e sorrido stringendomi le coperte contro il petto come in passato accadeva con il mio peluche. Mi volto alla ricerca del buongiorno migliore che potessi ricevere, lo stesso che da un mese mi fa sorridere appena sveglia, trovando la parte accanto a me priva del suo corpo.
Sbatto nuovamente le palpebre e a metà del letto, quasi all'altezza delle mie ginocchia, vedo una scatola fin troppo familiare e il mio cuore inizia a battere ripetutamente con un ritmo così forte che ho paura che lo possa sentire anche Eliot sul letto accanto ai miei piedi. Sorrido e mi alzo a sedere mantenendo saldamente il lenzuolo sul petto osservando la scatola.
«Eliot?» Chiedo come se lui potesse rispondermi e forse il suo iniziare a scodinzolare è più che una risposta.
«Non continuare a chiederti se è quello che pensi, perché lo è e tu lo sai.» Sposto lentamente lo sguardo verso la porta con le gote che mi si tingono di rosso e il suo sorriso mi priva dell'aria nei polmoni. Si avvicina a me lentamente, con un vassoio stretto tra le mani porgendomi il fiore che si trovava all'interno accanto alle altre prelibatezze. «Un girasole per la mia piccola farfalla così da ricordarle di non perdere il sorriso.»
Mordo il labbro inferiore afferrando il girasole che sicuramente ha colto dal pezzo di prato che lui ha dedicato alla cura dei girasoli, semina che ha compiuto dopo il mio arrivo e le mie parole nei suoi confronti.
«Buongiorno anche a te!» Sbadiglio prendendomi beffa di lui e fingendomi offesa di non aver ricevuto il buongiorno.
Si siede accanto a me sul letto poggiando il vassoio poco distante dalla scatola e mi lascia un dolce bacio sulla punta del naso e sorridendo si allontana da me spostandomi una ciocca di capelli aggrovigliati dietro l'orecchio.
«Ti ho preparato la colazione.» Sorrido nel vedere delle fette biscottate con sopra la cioccolata spalmabile e un bicchiere di succo di frutta all'interno del vassoio che ha portato con sé.
«Come mai così buono oggi?» Afferro una fetta biscottata e la porto alle labbra mordendola per gustarmi il sapore della cioccolata.
«Con te lo sono sempre stato.» Si avvicina al mio orecchio e la pelle nuda della schiena rabbrividisce al contatto con le sue mani su di essa. «Anche questa notte sono stato un bimbo bravo e buono!» Il morso mi va quasi di traverso e sono costretta a buttare giù velocemente un lungo sorso di succo di frutta mentre le gote avvampano mentre lui continua ad accarezzare la mia spina dorsale. «Se vorresti dire il contrario io lo accetto ma dopo mi costringerai a farti ricredere e non credo che tu voglia passare un'intera giornata a letto con me.» Ritorna con il volto di fronte al mio e il sorriso malizioso che gli dipinge il volto fa diventare ancora più calde le mie gote. Si avvicina ancora di più a me poggia delicatamente il pollice sull'angolo delle mie labbra sorridendo. «Avevi un po' di cioccolato, sei proprio una piccola bambina che di notte diventa una bimba molto vivace.» Sorride beffardamente.
«Sei un bastardo!» Lo spingo per una spalla lasciando cadere la fetta biscottata nel piatto e per il mio gesto improvviso il lenzuolo stava quasi per cadermi.
«Guarda che ora conosco ogni parte del tuo corpo a memoria, come questo piccolo neo sulla spalla sinistra che amo baciare ogni volta che vedo scoperto.» Si avvicina al punto indicato e poggia delicatamente le sue labbra in un bacio delicato prima di riportare i suoi occhi nei miei. Prende la scatola porgendomela e stringendo le braccia contro al corpo afferro la scatola senza far scoprire il mio petto nudo. «Non so cosa ci sia scritto nell'agenda, non ho voluto leggerlo ma qualsiasi augurio mia madre voleva fare con questo bracciale spero di riuscire ad essere io quello che realizzerà quelle parole e voglio realizzarle con te. Con te che mi sei scoppiata dentro all'improvviso mentre eravamo intenti a parlare troppo di noi stessi per accorgerci di quello che eravamo insieme; con te che con la tua semplicità e bontà hai scalfito anche il cuore di mio padre, il quale ha comunicato che nel caso fossi stata tu a riceverlo aveva le fedi nuziali pronte; con te che mia madre ha cercato di far entrare nella mia vita e prima che me lo chieda tu sono a conoscenza della lettera che mio padre ti ha recapitato la mattina del suo compleanno insieme al vestito.» Sorrido consapevole che ormai lui sappia cosa voglia chiedergli ancor prima che io lo faccia.
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Aiutami a volare
Romance[completa] Per Mirea Huber e Nolan Beckham la vita era un susseguirsi di istanti. L'istante, quella frazione minima di tempo, in cui è possibile fare qualsiasi cosa si voglia come ritornare a vivere, imparare ad amare ma soprattutto amare se stessi...