1𝚡12-𝚀𝚞𝚊𝚕𝚌𝚞𝚗𝚘 𝚟𝚒 𝚜𝚙𝚎𝚣𝚣𝚎𝚛𝚊̀ 𝚒𝚕 𝚌𝚞𝚘𝚛𝚎.-

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JOSEPHINE'S POV.

Qualcuno bussò insistentemente alla porta. <Arrivo!> mi alzai un po'a a fatica e andai ad aprire la porta. Giuro che chiunque sia lo ammazzo. Aprii e mi ritrovai Thomas che era affannato.
Entrò in casa e si sedette su una sedia.
<Certo... ma accomodati pure. Fai come fosse casa tua.> dissi ironica.
<Come stai?> chiese poi dopo. Ok, questo non me lo aspettavo!
<Bene. Il Whisky aiuta.> dissi sedendomi accanto a lui.
<A te com'è andata la scopata con Grace?> mi guardò come per chiedere come lo facessi a sapere.
<Hai un succhiotto sul collo.> lo indicai.
<Cosa ci fai qui Thomas? Non ti ha soddisfatto Grace?>chiesi incrociando le braccia.
<Arthur mi ha raccontato questa mattina. Sono corso appena ho saputo.>
<Ora che vedi che sto bene- mi alzai- puoi andare. Oggi è il gran giorno. Andiamo a chiamare gli altri.> lui si alzò e poi annui.
<Tu vai da Arthur, io da Charlie. Ci vediamo da John e Esme tra 20 minuti.> Presi la pistola, il cappotto e la borsa in cui infilai a pistola. E poi uscimmo.

-

ArrivaI davanti al Garrison ed entrai.
Era domenica, quindi non c'era nessuno. Andai diretta nell'ufficio di Arthur e lo trovai a dormire sulla scrivania. Si sarà addormentato dopo essersi preso una sbronza. Lo svegliai.
<Arthur alzati! Lavati e prendi le armi. Oggi è il grande giorno.> uscii dall' pub e mi diressi verso casa di John dove trovai Thomas. Si sentiva il rumore del letto cigolante da fuori la porta di casa. Bussammo e la porta era aperta.
<Coglione!> dicemmo o e Thomas all'unisono. Entrai prima di Tommy e ci dirigemmo verso camera dei due neo-sposini. Thomas aprì la porta e stavano scopando.
<John, quante volte ti ho detto che la porta la devi chiudere. Poteva essere chiunque, su vestiti.> gli lanciò la maglietta.
<Forza lo facciamo oggi.> continuò lui.
<Thomas anche noi lo stiamo facendo oggi.> disse Esme abbracciando John.

<Cercate di finire entro le nove.> ribadì il fratello maggiore.
<Non si usa bussare?> Chiese lei ancora.
<No, non oggi.> disse andandosene. Io ero ancora scioccata. Non è da tutti i giorni beccare il tuo migliore amico mentre scopa.
<E' il suo modo di dire "Buongiorno". Sbrigatevi. Ciao> dissi io uscendo facendoli ridere.

Entrammo in casa e trovammo Polly pregare in sala scommesse.
<Veglia su Josie, che è una ragazza d'oro, ma comunque pericolosa per chi gli è d'intralcio.> sono le parolo più belle che qualcuno mi potesse dedicare. Grazie Polly.
<E veglia su Thomas, sappiamo com'è fatto. Ma se fa quello che fa è per noi. Credo.> mi scappò una risata e Tommy mi guardò male. Alzai le mani in segno di discolpa. Polly si girò e ci vide. Gli feci un sorriso, mentre Thomas rimase... beh, Thomas... rimane Thomas.

<Pregavo tutte le mattine durante la guerra. Speravo di non doverlo più fare.>
<Questa è stata l'ultima volta Pol. Da oggi non avremo più bisogno di preghiere. Siamo pronti. Riunione di famiglia. 10:30.> disse uscendo. Feci un ultimo sorriso a Polly per poi uscire.

-

Eravamo dai cinesi. I ragazzi dovevano prendere degli abiti. Stavamo camminando mentre io stuzzicavo John.
<Allora com'è andata? E' entrato qualcun altro in casa? > cercai di non ridere ma fu impossibile. <Oh, sta zitta!> disse lui imbarazzato.
Risi più forte di prima e il resto mi guardò male. Arrivati dove si ritiravano gli abiti, Thomas mise delle sterline sul banco.
<Per gli abiti.> stavamo per andarcene ma il cinese lo fermò.
<Volete sapere una cosa?> Thomas lo guardò per intimargli di continuare ma il cinese guardò il bancone in segno di voler essere pagato per l'informazione. E' pravo il cinese. E' intelligente. Lo ammiro. Thomas sbuffò e mise cinque sterline in più poi incitò l'uomo a continuare.
<L'ispettore Campball è sul retro.> non ci vidi più. Andai verso il retro ma Thomas mi fermò.
<Dove credi di andare?>
<A fare due chiacchiere con il bastardo.> Mi prese per il braccio e ci andammo insieme.

Entrammo in una stanza completamente rossa. Lo vidi che si stava mettendo il cappotto. Tolsi la sicura della pistola.
<Non ho armi con me.> disse il vecchio. Mi guardo come per dire di metterla via. Sbuffai e la rimisi dentro la borsetta.

<E' curioso ispettore, credevo foste qui per ripulire la città. Non per godervi le sue puttane. A quanto pare non siete diverso da quelli che vi hanno preceduto.> disse Thomas.
<E non sarei diverso da quelli che seguiranno, se decidessi di andarmene.> disse il vecchio.
<Non c'è motivo per restare.> dissi io.
<Avete ciò per cui siete venuto.> continuai. <Si, ho portato a termine la missione.> disse avvicinandosi.

<A mezzogiorno, ho un incontro con Winston Churchill. Senza dubbio vorrà complimentarsi per il recupero delle armi rubate. E voi vi starete ancora chiedendo come ho fatto a trovarle.
Giusto?>
<E' stata soltanto fortuna.> disse Tommy. <Credete?>
<Si.> continuò Tommy.
<Una cosa l'ho capita, è che noi due siamo gli opposti->
<Chi lo avrebbe mai detto? Thomas, il vecchio qui si sta rivelando un intelligentone.> lo interruppi sarcastica.
<ma siamo anche assai simili.> finì il vecchio.
<Noi odiamo l'umanità. e di conseguenza l'umanità, odia noi. Ci teme.> fece una pausa e poi continuò.

<Prima della fine della giornata, una persona a voi cara vi spezzerà il cuore, Thomas. Come ha spezzato il mio. quelli come noi, signor Shelby, è destino che rimangano soli. Abbiamo qualche consolazione ma per quelli bisogna pagare.> disse il filosofo di turno.
<Una differenza c'è, ispettore capo. Io ho la mia famiglia. I miei fratelli, mia sorella, mia zia e Josephine.> Non mi aspettavo che dicesse il mio nome. Non lo feci vedere ma ne ero felice.
<Vi auguro buona giornata.> disse l'ispettore.
<Oh e dite a Churchill che Josephine White lo saluta e che lo aspetto per il the come ogni mese. E' tradizione.> dissi ghignando.

In Love With A Gangster // Peaky Blinders  {SOSPESA!!}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora