2𝚡9 -𝙻𝚘𝚗𝚍𝚘𝚗-

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Mentre i ragazzi si fermano a pisciare, io rimasi in macchina a guardare su tutt'altra parte.

Arth:«Guardate qui, che bellezza! Esme ha proprio ragione riguardo a questo. Non c'è niente in confronto alla campagna. Un giorno vorrei abitare qui e allevare polli.»

Josie:«Seriamente fai questi discorsi mentre stai pisciando, proprio dove vuoi abitare?» chiesi e lui si zittii. John rise e poi prese parola.

John:«Adesso puoi girarti Josie. Ti sei persa un gran spettacolo.»
Josie:«Contaci.»

Poi Thomas scoprii il retro della macchina e sotto ci fu un morto con 3 pale.
Chissa perché ma non mi sorprendo più.

Thomas:«Dobbiamo seppellirlo.» disse ai fratelli.
John:«Porca troia! Chi cazzo è»
Tom:«storia irlandese. Ho detto preferisco svolgermela da solo. Dai in Francia ne abbiamo seppelliti tanti.»

Mentre gli altri scavavano io li guardai.
Soprattutto guardai Thomas.

-

Bentornata a Londra Josephine.
Il locale di Sabini era immenso e pieno di persone ubriache o fatte di neve.

Andammo verso l'entrata e Thomas li ha dato qualche sterlina e quindi ci ha fatto entrare.
La gente ci guardò intimoriti e disgustati.
Entrammo e ci sedemmo ad un tavolo.

Mi guardai in giro e lo vidi. Cosa ci fa in un posto come questo?
«C'è mio padre.» sussurai nell'orecchio a John data la musica troppo alta.
Mi sussurrò un mi dispiace e mi attenni al piano.

«Whisky irlandese, una bottiglia.» urlò Thomas ad un cameriere.
«È un cugino di Sabini?» chiese il piu vecchio
«Si Arthur, il locale è di Sabini.»

«bene. Mettiamoli in riga.» disse john aprendo la bottiglia. Ma qualcuno venne ad interrompere il nostro giorno di vacanza.

«Scusatemi c'è stato un errore. Purtroppo ora dovete andarvene.» disse con accento italiano.
«ma se abbiamo appena preso una bottiglia?» domandò John.

«qualcuno vi ha riconosciuto. Dicono che venite dall'ippdromo del nord.» insiste
«In realtà io sono di qui. Nata e cresciuta. Quindi credo che abbiamo sbagliato. Tu che dici Tom?» domandai facendo la finta tonta. Lui non rispose, sorrise e basta.
«Dicono che siete i Peaky blinders.» subito dopo un bicchiere si frantumo sopra il nostro tavolo. E da lì partii il delirio.

Presi la bottigia di whisky e la ruppi sulla testa di une dei tanti che ci attaccavano.
Presi il cappellino che avevo in testa e iniziai a squarciare guance o occhi.

D'un tratto mi arrivò un pugno da qualcuno e poi altri ancora e mi stava soffocando. Non respiravo. Sentivo la faccia pulsare e le palpebre chiudersi. Vidi solo un omone gigante che mi cingeva il collo con la mano e che non riuscivo a toccare terra.
Ma qualcosa lo colpì in testa e lo fece cadere e di conseguenza anche io.

Vidi La faccia di Thomas a pochi centimetri di distanza.
«Josie... Josie. Alzati. Perfavore.» ad un certo punto si sentì uno sparò che fermò tutti.

Thomas's pov
Si sentì uno sparo e la prima cosa che feci era proteggere lei dallo sparo.
Era una cosa naturalmente, come meccanica.

«Andate via.» disse il cameriere con un fucile.
Mi alzai e andai verso di lui.
«Si? Vorresti usarlo? Nah... io non credo.» dissi.
Indicai a John di aiutare Josie.

«Noi non siamo venuti qui per farci dei nemici, siamo venuti per farci dei nuovi amici. Chi di voi era ultimo, ora sarà il primo. Bene. Sapete dove trovarci.» continuai. Uscimmo dal locale e montammo in macchina.

«Ei Topo, come ti senti?» domando John a Josie.
Che soprannome è "Topo"? Josie non assomiglia mica ad un topo. I giovani!

Comunque è colpa mia, non dovevo dirle di venire. Ma la preferisco sapere qui al mio fianco, che da sola con quel Benjamin da quattro soldi.

Lui non è adatto a lei. Merita una persona apposta per lei. So che vorrebbe , ma quello non sono io e nemmeno il portaborse.

«John, per la 5 volta. Sto bene. Ti ricordo che mi hanno accoltellato più e più volte. Due pugni non mi uccidono.» guardai nello specchietto retrovisore e la vidi toccarsi lo zigomo ormai tagliato.

Era bella anche così. I suoi occhi si posarono sullo specchietto e appena notò che la guardavo, distolsi lo sguardo. Non possi farle sel male.

*Narratore*

Josephine dormiva beatamente, accanto a Benjamin, fino a quando qualcuno bussò forte alla sua porta. Prese la vestaglia, coprendosi il più possibile.

«Tranquillo vado io.» disse Josie all' fidanzato e aprii la porta.
Dietro essa si riverlò un Finn Shelby con il fiato corto.

«Ei Finn... che hai fatto? vieni entra.» disse la ragazza facendo entrare il minore degli Shelby.
Benjamin si sveglio e guardò confuso la sua ragazza e il ragazzino.

Finn si sedette su una sedia e bevve il bicchiere d'acqua che Josie gli aveva portato.
«Adesso con calma spiegami che cosa è successo.» continuò lei.

il ragazzo dopo un lungo respiro iniziò a parlare.
«Io, John e Arthur eravamo al Garrison. Eravamo tranquilli, fino a quamdo non ci  arrivano due chiamate. La prima da Londra: qualcuno ha aggredito Ada ma i nostri uomini l'hanno salvata in tempo. Ma appena l'hanno chimata Shelby, gli ha dato una ginocchiata nella palle. Dicendo che lei non è una Shelby.» si interruppe Finn facendo uscire a tutti e tre una piccola risata.

«Tipico di Ada.» disse lei.
«L'altra era da parte dell'ispettore Campbell. è tornato. Ha detto che ieri gli uomini di Sabini hanno aggredito Tommy per via di quello che voi avete fatto al suo locale ieri sera. E ha detto anche che è stato lui stesso a salvare Thomas. Ora è in ospedale. Abbiamo provato a chiamarti ma non rispondevi.»

La ragazza rimase spiazzata. Le avevano toccato la persona che amava. E questo era un errore, NON PERDONABILE.

In Love With A Gangster // Peaky Blinders  {SOSPESA!!}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora