3x05 russi

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Mi svegliai con la testa che rituonava.
Mi guardai in torno e notai che questa non era la stanza degli ospiti ma quella di Thomas.
«Merda!» mi alzai e mi diedi una sistemata al volo. Scendo in cucina dove vi era solo Ada.
«Buongiorno alcolizzata.» ride lei allungandomi un aspirina e dell'acqua.
«com'era la camera degli ospiti?»
«E va bene. Mi sono addormentata in camera sua. Ma senza volerlo.»
«Tranquilla.»
«Chi altro lo sa?»chiesi per poi ingerire l'aspirina.
«Solo io e Polly» disse sfogliando il suo giornale.
«John e Arthur?»
«Sono andati a cambiarsi e poi dovevano svolgere delle questioni. Hanno detto che alle due passeranno a prenderti.» guardai l'orologio e indicavano le 13:30.
«Merda. Mi presteresti dei vestiti? Devo farmi un bagno. Puzzo di alcool» ale annui e io corsi nel primo bagno vicino.

-
Prelevammo il vecchio e lo portammo in un sotterraneo.
Lo svestirono e lo legarono su una sedia. Poco dopo arrivò tommy.
Il vecchio iniziò a pregare.
«voi sapere che ore sono vecchio?» chiese Thomas.
«te lo dico io. Sono da poco passate le sette di sera. Ed è mia intestazione tenerti in vita fino al sorgere del sole. Non ti ucciderò fino a quando i merli non ci saranno il buongiorno.» continuò lui. Si alzò e prese un taglierino.
«Adesso dovrò scegliere con molta attenzione quale parte del tuo corpo devo tagliare per prima.»
John mi lancio uno sguardo indecifrabile mentre Arthur guardava il fratello minacciare di tagliare le palpebre al vecchio.
«Questa è la fine. È stata la tua lingua a dare l'ordine. Quindi è da quella che devo iniziare. E ti taglierò anche le orecchie. E le dita dei piedi e delle mani. Ma comincerò da quella lingua.»
Tommy non riusciva. Non riusciva a far del male così a qualcuno.
«Forza Tommy. Sei un peaky blinders. Fai a pezzi questi figlio di putta-» non gli feci finire la frase che presi la pistola e sparai in testa al vecchio.
«Adesso basta Tom. Non andrà in paradiso, se questo può aiutarti a stare meglio. Ma da oggi non siamo più quel genere di persona.» gli dissi togliendogli dalle mani il taglierino e me ne andai.
Tornai a casa e mi spogliai degli abiti e mi addormentai

-

Mi sveglia con una chiamata di Arthur tutto contento che mi obbligava a raggiungere il deposito di Charlie immediatamente, così mi vestii e scesi raggiungendo il deposito.
Vi erano Arthur che camminava da un posto all'altro chiedendo quando arrivasse Thomas mentre John, Charlie e Curly che lo guardavano come se fosse pazzo.
«Buongiorno Josie. Adesso manca solo Thomas e ci siamo.» mi disse Arthur tirando fuori una bottiglia.
«Tanto non verrà mai. Io me ne vado.» disse John per poi alzarsi ma a quel punto arrivo lui.
«Sono qui che c'è?» disse facendo rimettere a sedere John.
Lo Shelby maggiore cercò di aprire la bottiglia con i denti ma John lo fermò prendendo la bottiglia.
«Allora... Signori e Josephine, Linda è sistemata. Sto per diventare padre.» esclamò felice.
«Arthur siamo così felice per te» dissi abbracciandolo. Stessa cosa fecero gli altri tranne Tommy.
«Ti saluto Arthur. Ora devo andare ad un appuntamento.» disse abbracciando il fratello maggiore.
«Sono fiero di te.» continuò lui per poi girarsi verso di me.
«vuoi venire con me?» mi chiese accendendo una sigaretta.
«Dove?» chiesi stranita. Thomas che mi portava con lui per lavoro.
«Dai russi. Ti spiegherò tutto per strada.» mi disse prendendomi la mano e portandomi alla macchina.

Il viaggio fu tranquillo. Thomas mi spiego che dovevano fare una rapina. Rapineremo i russi stessi.
Arrivammo e ci accolsero dei tipi che ci portarono in una stanza. Il cui vi erano i Zar della Russia con la nipote, prete Huggies e un altro uomo, seduti intorno ad un tavolo.
«Altezza il signor Thomas Shelby e la signorina Josephine White.» ci presento il damerino prima di uscire dalla stanza.
«Benvenuti signori. Presumo che conoscerà già tutti i presenti eccetto la mia consorte, la granduchessa Izabella Petrovona.» io e Thomas facemmo un accenno alla duchessa per poi sederci a tavola.
«Prima di cominciare sig. Shelby, vi preghiamo di accettare le nostre condoglianze per il vostro lutto. Alcuni di noi hanno assistito.» disse Tatiana.
Qualsiasi cosa che diceva quella ragazza mi puzzava di falso. Non solo perché sapevo delle sue attenzioni verso Thomas ma per la sua personalità.
«Siete venuto in macchina signor Shelby?» domando sempre lei.
Lui non la calcolava più di tanto e questo mi faceva piacere.
«Che professione aveva vostro padre, sono curiosa.» e fu così che la granduchessa si espresse per la prima volta.
«Lèggeva tarocchi e rubava cavalli. Spesso prediceva ad un uomo che gli avrebbero rubato il cavallo per poi suscitare le attenzioni del malcapitato.» con tono di presa per il culo. Ma io sapevo che in realtà era molto serio.
«E il vostro, sig.na White?»
«Mio padre vende e trasporta liquori.»
Il prete disse di pregare prima di mangiare e loro iniziarono mentre io e Thomas rimassimo fermi dato che non credevamo.
«Non siamo qui per mangiare.» sentenziò Lui.
«Siamo qui per Affari.» specificai io prendendo un sorso di vino rosso.
«Vi comunicheremo ciò che dobbiamo prima che iniziate la vostra cena e non disturberemo oltre.»
«Grandichessa, io devo porvi le mie scuse per la maleducazione del mio compatriota.» subito dopo che fini la frase tirai fuori una busta gialla.
«ho qui il resoconto della missione fino ad adesso, ne ho fatta una copia per sicurezza. A chi devo consegnarla?» dissi
«Mio marito è a controllo dell'operazione però considerato che verrà sicuramente servita Vodka a fine cena, sarebbe più prudente se la prendessi io.» disse la Gramduchessa con autorità.
Thomas spiego cosa succederà durante la missione scrivendo su un tovagliolo che aveva delle cose da dire per poi farla alla Granduchessa.
Ci alzammo tutti e due e Thomas fini dicendo:
«io non avrei mai potuto condividere la tavola con questo prete. Buon proseguimento.» disse per poi farmi un cenno per andarcene.
Uscimmo dalla enorme casa e aspettammo alla porta qualcuno che venisse e per mia sfortuna fu la duchess una.
Thomas si accese passandole una sigaretta è l'accessero.
«prete passa informazioni sulla rapina ad un prete dei Lloyds, un certo Monkland. Il quale a sua volta riferisce all'ambasciata sovietica. Se lo volete morto ci pensiamo noi.» dissi rivolgendomi alla troietta.
«perché il prete dovrebbe favorire nostri nemici?» chiese lei rivolgendosi solamente a Thomas.
«io vengo pagato per agire ed osservare come un soldato. Le complicazioni solo affar vostro. Parlatene con la Granduchessa.» disse Thomas per poi continuare a camminare. Facemmo per andare ma la Duchessina parlò di nuovo.
«Dopo quello che vi è accaduto, riuscite a concentrarvi così bene sul lavoro. Non l'amavate poi così tanto.» Thomas mi guardò per un secondo per poi prendere la buchessina per il collo e stringere.
«Lei è qui, al mio fianco. E mi sta dicendo: "non fidarti di loro Tommy". E ora dammi il permesso di uccidere il prete.» disse lui per poi lasciarla andare e allontanarsi da lei.
Prima di seguirlo andai io dalla duchessina
«È inutile che ti comporti come una cagna in calore con la bava alla bocca, questo non ti rende più attraente. E la prossima volta, non fare come se io non ci fossi perché te ne farei pentire.» le dissi per poi facendole un mezzo sorriso andandomene via.

In Love With A Gangster // Peaky Blinders  {SOSPESA!!}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora