Io e John entrammo in sala scommesse ridendo ma smisi appena vidi la donna dell'asta.
«John, Josie, lei allenerà la cavalla di Thomas.» disse Esme.
«Tutti e due i cavalli, scommetto.» dissi ironica.
John e Esme capirono semi battuta e ridero sotto i baffi.«No, solo uno. Quella coomprata all'asta.»
«Oh io non credo. Oh ma che sbadata, non mi sono presentata. Josephine White, amica stretta, strettissima anzi, degli Shelby» feci il mio sorriso più finto.
«May Calton.»«Ci ha parlato moltissimo di voi» ammise John.
«Sapete dove posso trovarlo?» chiese
«Probabilmente sulla terra, ma non si sa. A Thomas piace andare su marte alle volte. Quando a troppi pensieri per la testa.» commentai sarcastica.«Josephine non essere scortese con la mia ospite. Scusate il ritardo, questioni di famiglia.» ed ecco che spunta il diavolo in persona.
«Ti porto a fare un giro.» disse rivolgendosi alla damerina.
«Josephine, ti voglio nel mio ufficio tra un oretta. Non fare tardi.»
«Si signor si, capitano.» dissi per poi uscire con John.«Stronzo. Ma chi si crede di essere?» aggiunsi e John rise.
-
Arrivai davanti al suo ufficio e bussai.
«Toc toc.» dissi.
«Avanti.»
Aprii la porta e con la faccia delusa gli parlai.
«Thomas, devi dire "chi è?". Non sei mai stato bambino?» chiesi sarcastica arrivando davanti a lui.
«Com'è stato il giretto con May Calton?» Chiesi accendendomi una delle sue sigarette.«Smettila di comportarti così.» disse calmo.
«Così come?» domandai. Si alzò e venne verso di me.
«Come una ragazzina gelosa. Con May sono solo affar-» lo interruppi subito.
«Non c'è bisogno che tu ti giustifichi. Davvero. Io e te non siamo amanti.» feci un sospiro lungo e poi ricominciai.«Io e te siamo... amici. Soci. E quello che è successo o meglio, quello che stava per succedere a casa mia era solo... l'ormone del momento.» mentii. Io amavo alla follia Thomas. Ma so che mi spezzerà il cuore.
«Josie... io-»
«No Thomas. Ti ricordo che io ho un fidanzato e...probabilmente ci sposeremo.» dissi abbassando la testa.Eravamo ad un palmo, l'uno dall'altro.
I respiri erano corti.
«Josie, guardami.» impose lui.
Non mi mossi.Alzò la mia testa con il pollice e l'indice. Non riusivo a guardarlo in faccia. Così cercai di guardare altrove ma mi impose di guardarlo tenendomi per le guance.
I nostri occhi si incastonavano insieme.«Se è la verità... che vuoi sposarti con quel portaborse, guardami negli occhi e dimmelo.» disse.
«Perchè non dovrei? Benjamin è un uomo intelligente, brillante, gentile, amorevole e dolce. Un uomo che tutte le donne vorrebbero.»
«Tu non desideri tutto quello. Tu ami il rischio, il pericolo. A te piace avere una pistola alla tempia, per il brivido che ti trasmette. Non vuoi l'amore e tutte quelle puttanate, tu vuoi la passione. E lui non può dartelo.» disse.
«Cosa stai cercando di fare?»
«Farti aperire gli occhi.»
«Non posso Thomas.» dissi uscendo.-
Io, John, Arthur e Finn eravamo nella saletta privata degli Shelby. Arthur e John volevano parlare di una ballerina ma Finn era troppo piccolo per ascoltare.
«Finn, vieni qui. Parla con me mentre i tuoi fratelli maggiori, fanno i maiali.» dissi bevendo un sorso del mio Whisky.
Ad un certo punto entrarono Michael e Isaiah con le nocche tutte sbucciate e dei sangue sui vestiti.
«Ma guarda chi si vede... le nuove leve dei Peaky.» disse Arthur contento.
«Che vi è successo, avete fatto a pugni?» continuò.
«No niente. Al Marquis abbiamo incontrato un idiota che non voleva che bevessimo lì, ma ora è tutto sistemato.» rispose Michael calmo.«Al Marquis, hai detto, Eh?» Disse il maggiore degli Shelby per poi alzarsi seguito da John e Finn. Che finì col culo seduto dinuovo.
«Topo, vieni?» chiese John sorridente.
«No, passo. Dopo quella puttana di May e un discorso con con quello stronzo di vostro fratello, che probabilmente ti racconterò domani. Un paio di drink e torno a casa. Benjamin mi aspetta. Deve parlarmi.» dissi pevendo un altro sorso del mio Whisky.«Quel portaborse non ti molla mai, eh? Vuoi che ti aiuti a toglierlo di mezzo?» chiese Arthur.
«Ei vecchio, calma gli animi. Ci vediamo domani, stronzetti.» dissi
«Ok, principessa. Voi bevete la pinta e accompagnatela a casa. è un ordine.» disse John uscendo dalla saletta seguito dal fratello.«Chi è Benjamin? Se posso chiedere.» mi domandò Michael incerto.
«Il mio fidanzato. Stiamo insieme da due anni e i tuoi cugini non lo tollerano più di tanto. Neanche Finn.» dissi accendendo una sigaretta.
«è un vero coglione. Se fossi lui e avessi una donna favolosa e sexy come te, starei con te tutta la mattina e tutta la notte a farti sentire come una fottutissima ragina.» disse Isaiah ammiccando.
«Si potebbe fare, se tu non fossi un ragazzino. Trovati una ragazzina della tua età, Isaiah. Sei un bel ragazzo. Molte saranno ai tuoi piedi.» dissi guardandolo e sorridendo.
«Così mi spezzi il cuore Josephine.» concluse sarcastico e fece ridere gli altri due. Compresa me.
Michael mi guardò come se fossi la preda più gustosa. Gli feci un occhiolino e mi alzai.«Va bene, bei ragazzi. Io torno a casa. Domani è un nuovo giorno lavorativo.»
«Ti accompagno.» disse Michael.
«Ci vediamo ragazzi.» dissi per prendere il cappotto e uscire, seguito dal ragazzo.«Cosa stai cercando di fare Michael?» chiesi. Lo guardai. Nonostante sia più giovane, è alto quanto me. Cristo.
«Cosa intendi?»«Stai cercando di conquistarmi, Michael?»
«Beh, forse. Può darsi.» ammise
«Ci sto riuscendo?» continuò.«Sono fidanzata, Michael.»
«Benjamin è un coglione e neanche i miei cugini lo sopportano.» disse sorridendo.arrivammo davanto a casa mia.
«Buonanotte Michael.» mi fece il bacia mano.
«Buonanotte Josephine.
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In Love With A Gangster // Peaky Blinders {SOSPESA!!}
Fanfiction-1919, Birmingham, Regno Unito. Josephine è una giovane donna, che chiede lavoro in un pub gestito da una piccola gang, perché stufa di aderire ai propri doveri familiari. Al Garrison ella incontra un uomo dagli occhi fatti di ghiaccio, che portano...