capitolo 10

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Era la mattina di natale, e tommaso si sveglio per primo. Mi trovo a terra.
t: "t/n che ci fai qui?"
t/n: "oddio ma che ore sono?"
t: "le 7.30"
t/n: "perché sei già sveglio?"
t: "qui sono io che faccio le domande, per quale motivo sei sdraiata a terra? tutto bene?"
t/n: "si, tommy tu mi vuoi bene?"
t: "certo ma che domanda è"
Lui mi aiuta ad alzarmi ed entrambi andiamo in cucina. Lui sveglia tutti gli altri mentre io rimango lì. Sapevo che tanto nessuno mi avrebbe rivolto parola se non giulia e tommy quindi rimasi nel mio.
"buon natalee!" mi salto da dietro giulia e mi diede un bacio sulla guancia. "buon natale giulii". Iniziarono ad arrivare tutti. "buon natale" mi disse enula sorridendomi. Allora non proprio tutti mi odiano!
Ci avviciniamo intorno all'albero e ognuno si scambia il regalo. Io avevo fatto il regalo anche a persone che non mi volevano parlare. Per un momento misi da parte questa litigata che ci aveva "separati" e diedi il mio regalo a tutti, compreso aka, che mi sorrise anche se era un sorriso un po' falso. Vedo deddy avvicinarsi "questo è il mio regalo" "grazie deddy" gli sorrisi. Tutti iniziarono ad aprire il proprio regalo e io ero felice. Sembrava che nessuno si ricordava di quello che era successo la sera prima, tranne aka naturalmente. Giulia mi aveva regalato una cover per il telefono, era molto bella. Tommy mi aveva regalato una collana con sopra la mia iniziale. Quando apri il regalo di deddy tutti si girarono verso di me. Dovevo preoccuparmi? Vidi che c'era una busta con dentro una lettera che diceva:

Cara t/n non pensavo di passare il natale così. Nonostante questa litigata che ha portato a tutto ciò il regalo te lo do lo stesso, perché te lo meriti e non mi sembra giusto rovinare una grande amicizia così. Ci ho messo tanto a farlo e progettarlo e spero ne varrà la pena.
Buon natale
Deddy

Avevo letto la lettera ad alta voce. Aka mi continuava a guardare e io questo sguardo lo sentivo dentro. Aprii il regalo. Era un cd. All'inizio non capivo e mi misi a guardare deddy strano. Lui si mise a ridere e poi mi fece segno di girarlo. C'erano tutte le nostre canzoni preferite, quelle che ascoltavano sempre insieme. Nessuno dei due aveva mai ascoltato queste canzoni da solo, altrimenti avevamo infranto il primo codice della nostra amicizia.
Aka aprii il mio regalo. Gli avevo regalato il mio pupazzetto di peluche, quello che usavo sempre a dormire anche quando dormivo insieme a lui. Lui sapeva e sa ancora quanto fossi affezionata a quel pupazzetto. Ci trovo anche una lettera che non lèsse ad alta voce, lui sapeva benissimo che sarebbero state così "intime". La mise via e fece finta di niente. Tutti andarono a fare colazione e lui mi fece segno di andare in camera con lui, ovviamente senza farci vedere da martina altrimenti si sarebbe scatenato l'inferno. Chiusi la porta.
aka: "dimmi la verità, tu non hai fatto niente"
t/n: "in che senso?"
aka: "intendo per la storia con martina, se la è inventata"
t/n: "sii menomale che lo hai capito"
aka: "la conosco troppo bene, prima è gelosa, poi sta dietro a raffaele e non mi caga. È un po' puttanella.
t/n: "mh"
aka: "cosa?"
t/n: " no cioè, prima mi vieni a dire che ti piaccio, poi ti metti insieme a martina, non ti capisco luca"
aka: "non ti ho chiamata per parlare di questo adesso, non è il momento tutto si staranno chiedendo dove siamo"
t/n: " ok se non mi hai chiamata per questo per cosa allora?"
aka: "volevo darti questo, è solo un pensierino"
Lui mi porse il suo regalo. Io lo aprii subito e vidi un braccialetto. Era quello che volevo da tantissimo tempo.
t/n: "oddio luca non dovevi!"
aka: "so che lo desideravo da tanto, ed ecco fatto"
Io lo abbracciai e lui mi strinse forte
t/n: " grazie mille"
Ci staccammo, ma i nostri corpi rimasero vicini, tanto da toccarsi. Lui mi accarezzo il viso e io lo guardai. Rimanemmo a guardarci per un minuto. I nostri visi iniziarono ad avvicinarsi, i nasi si toccarono e le labbra si sfiorarono. Le farfalle nello stomaco si fecero sentire e anche fin troppo. Quella mattina era diventata il paradiso. Limonammo fino a quando non sentimmo giulia bussare alla porta.

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