Sono su questo stupido bus per andare a scuola. Odio quel posto. Vengo presa in giro costantemente per il mio aspetto. Queste teste di cazzo non sanno riconoscere cosa sia lo stile. Vesto quasi sempre di nero e uso moltissime collanine e catene. Inoltre i miei capelli non passano inosservati. Sono bianchi e neri. Per non parlare dell'eterocromia. Ve la faccio breve, ho un occhio nero e uno azzurro. Infine, a causa della mia carnagione pallida che mi fa sembrare un cadavere, vengo chiamata "vampiro". È così irritante. Ma tornando a noi, ho appena localizzato Rachel. Devo riuscire a diventare sua amica. Costi quel che costi. Mi siedo vicino a lei. -Hey. Sei Rachel, giusto?- chiedo. -Si, sono io. Tu chi sei?- -Oh, io sono Emris. Sono nella tua stessa classe di chimica. Sono qui da pochi mesi.- -Aspetta, ti sembrerà strano ma, somigli terribilmente alla ragazza scomparsa sette anni fa.- Cosa dovrei dire adesso? "Si, in effetti sono io. Sono stata l'unica sopravvissuta a una strage e ho ucciso lo stronzo che ha sterminato la mia finta famiglia". Decisamente no. -Sul serio?- -Si, e sai qual è la cosa più curiosa? Avete lo stesso nome.- -D'accordo, non parliamo più di bambine scomparse. Vuoi?- Decido di offrirle una gomma da masticare. -Si, grazie.- dice sorridendo. Sorrido anch'io. Le passo la gomma e ne prendo una per me. Sono alla cannella. Le adoro. -BOO!- fa un ragazzo dietro di noi. -Ma che cazzo...- Che infarto, mio Dio. -Oh dai da cosa ti nascondi? Non essere timida con me. Mi piacciono i mostri.- continua avvicinandosi troppo a Rachel. -Lasciala in pace, Kyle.- dice un altro ragazzo. -Già, lasciala in pace Kyle.- dico, stringendo i denti. -Non hai un touchdown da segnare, Matt?- Ed ecco che lo stronzo mi ignora. Si alza e va verso Matt. -Ci sarà da divertirsi.- sussurro a Rachel. -Ho detto lasciala in pace, stronzo. O ti costringo io.- -Forse dovresti sederti.- -Siediti tu.- Matt spinge Kyle che risponde con un pugno. Tutti cominciano a fare casino. -Il buongiorno si vede dal mattino.- dico. Rachel non sembra divertita. -D'accordo, la smetto.- L'autista ferma la rissa. Si risiedono tutti. Kyle si avvicina a Rachel. -Puttana.- dice. Mi ha veramente rotto il cazzo. Lo prendo per la felpa e lo strattono. -Prova a dirle un'altra cosa del genere e ti tatuo la forma della suola dei miei stivali su quelle che tu chiami palle, hai capito?- Il ragazzo annuisce velocemente. Patetico. Lo lascio andare. -Wow, grazie.- mi dice Rachel sorridendo. -Non c'è di che. Detesto gli stronzi senza cervello.-
...
Siamo a scuola. Sto aspettando che Rachel prenda i libri dall'armadietto. -Che lezione hai adesso?- chiedo.-Storia.- -Oh, io ho biologia, sono nella classe accanto.- -Fantastico, così possiamo vederci all'uscita.- -Già.- Passa Matt e Rachel cerca di ringraziarlo per averla difesa, ma lui la ignora. -Lascialo stare. È uno stronzo.- -Coraggio, puoi dirlo che è perché sono strana.- -Nah, sono le altre persone che sono troppo banali. E poi, tra strane ci intendiamo.- Ridiamo entrambe. -Io vado o arriverò tardi.- dice Rachel. -D'accordo, allora a dopo.- -A dopo.- Le nostre strade si dividono. La giornata passa in fretta. Le lezioni sono noiose ma devo seguirle per forza. L'ora di pranzo la passo con lei. Parliamo di cinema e musica. Abbiamo gusti molto simili. Finita scuola non torno a casa. Cammino in giro per la città senza meta. È un buon passatempo, ma faccio preoccupare la famiglia che mi ospita. Sono una coppia che non può avere figli, Karen e Steve. Sono buoni con me, ma a volte un po' oppressivi. Vorrei tornare dai miei amici. Ma per ora ho una missione da compiere. Ed ecco che lo sento. Un brivido. Succede quando un mio amico è in pericolo. Questa volta è Rachel. Merda. Mi precipito verso casa sua. Fortunatamente ero vicina. La vedo uscire di corsa. Capisco subito cos'è successo. Lui l'ha trovata. -Rachel, dobbiamo andarcene da qui. Ora.- -Emris? Cosa ci fai qui? Che...- -Non c'è tempo. Corri.- La prendo per un braccio e la trascino via. Corriamo a perdi fiato e arriviamo alla stazione dei pullman. -Due biglietti per...- -Detroit.- mi interrompe Rachel. Dobbiamo allontanarci il più possibile. Saliamo sul pullman. -Rachel, devi dirmi esattamente cosa hai visto in casa tua.- -C'era un uomo. Lui...lui ha ucciso mia madre, non so per quale motivo. Ma aspetta, tu come facevi a sapere che ero in pericolo?- Non rispondo alla sua domanda. -D'accordo, è successo tutto troppo in fretta. Sono arrivata giusto in tempo. Ora devo solo fare in modo che...- -Emris, di cosa stai parlando? Potresti spiegarmi, per favore? Tu sai perché quel tizio ha ucciso mia madre?- Esito. -Si, vedi tu...tu hai qualcosa che nessun altro ha. Qualcosa di oscuro ed è ok, anche io sono come te. Beh, più o meno. Vedi...- Non posso ancora spiegarle tutto. Come posso dirle che sono la sua sorella maggiore segreta? Non so se mi crederebbe. -...non posso ancora darti delle informazioni precise ma...diciamo solo che sono qui per proteggerti per ordine di mia madre.- -Proteggermi da chi?- -Da coloro che vogliono farti del male.- -E perché tua madre vuole che tu mi protegga? Chi è?- -Lei è un angelo, Rachel, e non vuole che tu finisca nelle Sue mani.- -Nelle mani di chi?- Non rispondo. Restiamo in silenzio per qualche ora. Dopo qualche ora di viaggio arriviamo a destinazione. Vaghiamo per la città senza meta fino a sera. Dopo un po' vediamo una mensa dei poveri e, visto che stiamo praticamente morendo di fame, decidiamo di farci un salto. Mangiamo velocemente ciò che abbiamo nel piatto. -Riferirò i vostri complimenti al cuoco.- dice la voce di una donna. Alziamo gli occhi e davanti a noi si presenta una donna sorridente. C'è qualcosa che mi puzza qui. Non mi piace. Si siede davanti a noi. -Io mi chiamo Sally e lavoro qui. Primo, non ho bisogno di sapere chi siete o come siete arrivate qui, ok? Mi importa solo tenere le ragazze della vostra età lontane dalle strade. O dai centri d'accoglienza per adulti, non sono migliori. C'è un centro per giovani, a qualche isolato da qui. Avrete dei letti tutti vostri. Nessuno vi farà domande.- Io e Rachel ci guardiamo. -Tentar non nuoce.- dice lei. -D'accordo, ma non abbassare mai la guardia.- le sussurro. Non mi fido di quella donna. Usciamo fuori e passiamo per un vicolo. -Sono cresciuta qui. Nella città. Ci vivo da quando avevo la vostra età. Anche per le strade. I centri d'accoglienza mi hanno salvata.- Mente. Lo sento. Guardo Rachel. Lo sa anche lei. C'è qualcuno dietro di noi. Ci voltiamo. Un uomo cammina a passo svelto. -Hey, coraggio. Sono stata al vostro posto. Non riuscite a fidarvi di nessuno.- dice la donna. C'è una macchina. Questi tizi non sono nostri amici. -Qualcosa non va? Vi voglio dare un passaggio. Coraggio. Va tutto bene.- continua a dire la donna. -Rachel, corri.- sussurro. La prendo per un braccio e corro più veloce che posso. La donna continua a chiamarci. C'è una macchia della polizia. Bingo. Rachel prende un sasso e lo tira contro la volante. Non si ferma. Ne lancio uno io. È fatta. L'auto si ferma e l'agente ci fa salire in macchina. -Beh, almeno non siamo in nessun camioncino con degli psicopatici che vogliono fare lo stufato con le nostre parti del corpo.- dico. Rachel non ride. -Che ho detto di male?- -Lo chiedi sul serio?- -D'accordo, non faceva ridere.- -Hai uno strano concetto di divertimento.- -Lo so.- rispondo alzando le spalle.
STAI LEGGENDO
The daughters of Trigon
FanfictionUna missione. Un oscuro segreto. Riuscirà Emris a portare a termine il compito che le ha assegnato sua madre e tenere al sicuro Rachel? ⚠️ La storia seguirà gli avvenimenti della serie. Purtroppo alcune età dei personaggi cambieranno, ad esempio Jas...