11

306 18 1
                                    

Siamo in laboratorio. Il Capo ha legato Rachel su un lettino. Io e Gar assisteremo alla "visita". -Dev'essere così stretta?- chiede la ragazza, riferendosi alla cinghia che la tiene ferma. -Si. Questa capacità che possiedi forse è legata al tuo sistema nervoso. Provare ad analizzarlo potrebbe scatenare dei movimenti fisici. Non voglio che tu ti faccia male.- risponde l'uomo. -Capo, ne sei proprio sicuro?- chiede Gar. -È una procedura relativamente semplice, dato quello che ho fatto prima. Portatemi la valigetta.- -Perché? Cosa le farai?- -Tu ed Emris siete qui solo per assistermi, Garfield. Non per fare domande. Capito?- -Si, ma...- provo a dire io. -Fate ciò vi dico.- quasi urla il Capo. Poi si calma e aggiunge: -Per lei. Per favore.- Eseguiamo l'ordine. -Grazie, ragazzi miei.- La situazione non mi piace. -Posso rimuovere qualsiasi cosa dentro te.- Ecco. Rachel perde quel briciolo di sicurezza che aveva. -No. No, aspetta, aspetta. Io non voglio farlo più.- -Lo faccio per il tuo bene, figliola. Te lo prometto.- -Liberami. Ti prego.- Il Capo la ignora. -Ragazzi, vi prego. Liberatemi.- Facciamo per avvicinarci alle cinghie. -State seduti.- Rimaniamo immobili. Non ho mai disobbedito al Capo, ma Rachel ha bisogno di me. Non posso permettere che qualcuno o qualcosa le faccia del male. -No.- diciamo io e Gar in coro. -No?- -Credo che tu abbia sentito benissimo quello che ha detto Rachel. Lei Non vuole più farlo.- dico. A Gar scende una lacrima. -Esatto e la slegheremo subito.- aggiunge il ragazzo. -Andate via da questa stanza. Adesso.- -Capo...lasciala andare.- ordina Gar, minacciando l'uomo con i poteri. Il suo viso diventa verde. Fa un ruggito. -Dico davvero.- aggiunge. Il Capo spara un dardo con del sedativo al ragazzo. -Gar!- gridiamo io e Rach. Il ragazzo cade a terra. Mi chino al suo fianco per vedere come sta. Estraggo l'oggetto dalla spalla di Gar. Cerco di risvegliarlo, ma niente. -Starà bene.- dice l'uomo. Mi alzo e spiego le ali, squarciando ancora di più la maglietta che ho addosso. -Oh, Capo, questo non dovevi farlo.- dico. Sto per usare i miei poteri ma Rachel mi distrae. -L'hai ferito. Hai ferito il mio amico.- dice. L'oscurità prende di nuovo il sopravvento su di lei. Prova a liberarsi dalle cinghie ma non riesce. -Ora io ferirò te.- aggiunge. Le luci iniziano a dare di matto. Una melma nera esce dalla bocca di Rachel e si attorciglia intorno al corpo del Capo. Lo solleva e lo scaraventa contro il muro. Voglio fare qualcosa, ma il mio corpo me lo impedisce a causa della paura. Rachel caccia un urlo. Si libera dalle cinghie e apre un portale. Finalmente riesco a riprendere il controllo delle mie gambe. La melma continua a vorticare sopra di noi. Cerco di chiudere il portale ma Rachel è troppo potente. È fuori controllo. Poi una voce. Dick. Ci chiama. -Dick, devi aiutarmi.- urlo. L'uomo si avvicina e inizia a parlare con Rachel. Grazie a lei distratta riesco ad indebolire il portale. Non sento più niente a causa dello sforzo. Finalmente riesco a chiudere quel fottuto portale. Le ginocchia mi cedono. Le voci sono ovattate ma riesco comunque a sentirle. Qualcuno mi scuote. È Kory. La abbraccio. Sono felice di rivederla. -È tutto ok, tesoro. Sei stata brava.- mi dice. Sciolgo l'abbraccio e mi giro per vedere come sta Rachel. È in lacrime. Abbraccio anche lei. Poi mi precipito da Gar. Cerco di svegliarlo. -Che...che è successo?- mi chiede. -Mi hai fatto prendere un colpo, ecco che è successo.- rispondo. Dopo che tutti ci siamo ripresi, io, Dick, Kory e Rachel ci prepariamo per andarcene. Prendo un vecchio zaino e lo riempio con un po' di vestiti che avevo lasciato qui. Poi torno dagli altri. Usciamo dalla casa. -Ciao, ragazzi. Mi mancherete tantissimo.- dico, abbracciando i miei vecchi amici uno ad uno. -Anche tu ci mancherai, cara.- dice Rita. Poi arrivo a Gar. Sospiro. -Comportati bene senza di me, lattugaman.- dico, abbracciandolo forte. -Ciao, angioletto.- risponde il ragazzo. Sorrido e mi avvicino alla macchina. -Va'. Va' con loro. Fatti una vita.- dice Cliff a Gar. -Ma il Capo?- -Ha la schiena di nuovo spezzata. Ci pensiamo noi.- risponde Larry. -Lui ha aiutato noi, Gar. Gli siamo debitori e a tutti i costi lo aiuteremo.- aggiunge Rita. -Potete venire anche voi. Non dovete più nascondervi.- propone il ragazzo. -È quello che è, ragazzino.- dice Cliff. -Ma tu...- comincia Rita, passando a Gar uno zaino. -...tu puoi avere più di noi.- Il ragazzo la stringe. Poi saluta anche gli altri. -Ragazze, salite in auto.- dice Kory. Facciamo prima salire Gar e poi obbediamo. Anche Kory sale e Dick mette in moto. Il viaggio dura molto e alla fine ci fermiamo in un motel. -È incredibile. Hai scambiato la Porsche per una monovolume?- chiede Gar, riferendosi allo scambio di auto di cui Dick ci ha raccontato. -Così ci entriamo tutti.- -Mi piace questa.- aggiunge Kory. -In realtà non resteremo qui, vero?- chiede Rachel. -Probabilmente c'è un posto più carino infondo alla strada.- dice Kory. -Ci danno la caccia dei sociopatici. Così attireremo l'attenzione.- dice Dick. -Si, ma sarebbe più facile dormire.- protesta la donna. -Unica via d'entrata e di uscita. Dobbiamo controllare un punto d'accesso. E poi...è tranquillo. Sentiremo per primi i problemi arrivare. E chi ha parlato di dormire?- -Amico, sai che questa frase potrebbe essere intesa in un altro senso, vero? Se Dovete Proprio divertirvi, cercatedi fare pian...- Rachel mi interrompe con gomitata. -Rilassati, stavo solo scherzando.- Dick alza gli occhi al cielo e scende dall'auto. Poco dopo torna con delle chiavi in mano. Come al solito, dovrò stare in camera con Rachel. Non appena scendiamo dall'auto, mi avvicino all'uomo. -Dimmi un po', perché ci hai messo così tanto? Fammi indovinare, tu e la donna che gestisce questo posto vi siete fatti gli occhi dolci.- dico, ridacchiando. -Sai, quando fai così vorrei darti un pugno sul naso. Poi però mi ricordo che non picchio le ragazzine.- risponde Dick, con fare scherzoso. -Così mi ferisci.- faccio la finta offesa. Arriviamo nella stanza mia e di Rachel e aspettiamo che Dick vada a prendere la pizza. Una volta tornato iniziamo a mangiare. -Bene, sentite, siamo tutti interi, più o meno. Dobbiamo capire come stanno le cose e cos'è cruciale per la missione.- dice l'uomo. -"Cruciale per la missione"?- chiede Rach, addentando un pezzo di pizza. -È una roba da sbirro? Sembra una roba da sbirro.- aggiunge Gar. -Mi hanno addestrato a combattere quando ero giovane.- risponde Dick. -Ed è un poliziotto.- dice la ragazza seduta accanto a me. -Un poliziotto palloso, aggiungerei.- specifico. -Sei sempre così gentile.- risponde Dick. Gli faccio l'occhiolino e do un morso alla mia fetta di pizza. -Scusa tanto ma ti stavi riferendo a noi?- chiede Kory a Dick. -Noi adesso siamo un gruppo di persone con un nemico comune.- -Il che fa di noi cosa?- -Chiamiamola alleanza. Figlia del bisogno reciproco.- -A cosa serve?- -A restare vivi. Non sappiamo quanto servirà a loro per trovarci.- -Hai detto "loro"? Chi sono "loro"? Cosa vogliono?- chiede Gar. Sembra preoccupato. -Non sappiamo ancora chi sono. Ma vogliono me.- risponde Rachel. -È per via delle sue...capacità.- dice Dick. Magari fosse solo per quello. -Fanno sembrare la violenza una forma d'arte.- aggiunge Kory. -Chi ci ha aggredito combatte all'unisono. Sono perfettamente coordinati, noi no. Non possiamo lottare senza conoscere le nostre mosse.- -Stimolante. E cosa suggerisci di fare?- chiede la donna. -Restiamo uniti. E ci addestriamo.- risponde Dick.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora