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-Complimenti, Gar. Sei un genio.- Il ragazzo si schiaffeggia la fronte. Cliff ci porta in salotto. O meglio, ci trascina. Tiene me e Gar con una mano e Rachel con l’altra. -E dai Cliff. Va tutto bene, è tranquilla.- dice Gar. -Lo so. Ascolta il tipo di musica giusto ed è fantastica. E falla andare via.- - Amico, non è colpa di Gar. In teoria, lei è il motivo per cui me ne sono andata. È la mia missione e sono stata io a permettere a Gar di portarla qui. Lei è una mia responsabilità, quindi per questa volta, l’idiota con i capelli verdi non c’entra.- Il ragazzo mi ringrazia con uno sguardo. -Cos’è questo posto? E chi siete voi?- chiede Rachel, una volta che l’omone di latta ci lascia. -Il Capo è solito chiamarci “convenzionalmente diversi”. E questo posto...- incomincia a dire Gar. -Va’ a casa, Ragazzina.- lo interrompe Cliff. -Hey, se lei esce di qui, me ne vado anch’io.- lo sfido. -Sei...Sei un robot o...- inizia a dire Rach. -Ugh, ecco che ci siamo.- dice Cliff, scocciato. -È un uomo-robot.- risponde Gar, con entusiasmo. -Oh merda.- -Vedi Rach, Cliff prima era un famoso pilota di auto da corsa. Poi però ha avuto un brutto incidente. Il suo corpo ormai era distrutto. Ma il Capo è riuscito a salvare il suo cervello.- spiego. Gar inizia a dare dei colpetti sulla testa di Cliff e io gli blocco il polso. -Puoi evitare di fare l’idiota, una volta tanto?- chiedo a denti stretti. -Deve andarsene via prima che il Capo torni a casa.- dice Cliff. -Chi è questo capo?- chiede Rachel. -Oh, è il dottore più grande al mondo. Ha salvato tutti noi.- risponde Gar. -Tutti voi? Chi altri vive qui?- -Beh, ci sono...- Gar viene interrotto da Cliff, che ci prende da parte. -Lo capite che questo dovrebbe essere un segreto, vero? No, no, fatemi capire. Voi volete che il Capo, che ha imparato a camminare di nuovo, adesso possa calpestare le vostre stupide teste.- dice. -Pensavamo che il Capo potesse aiutarla.- dice Gar. -La detestate così tanto? E poi, se posso chiedere cara Emris, perché cazzo sei sparita per così tanto?- -Te l’ho già detto, è per via di Rachel. È stata mia madre a mandarmi da lei. E prima che tu me lo chieda, il Capo sapeva che mi sarei allontanata da casa.- spiego. Poi ci voltiamo in direzione della ragazza, ma di lei non c’è traccia. -Oh, merda.- Andiamo a cercarla e la troviamo in cucina da Larry. Cliff le mette una mano sulla spalla. -Hey, wow, fine dello show.- dice. Larry si volta. -Salve chef.- lo saluto.  -Emris! Cosa ci fai qui? Santo cielo, ho pensato al peggio quando sei scomparsa. È un sollievo riaverti qui. Allora, per stasera il solito?- -Ovviamente, mummia del mio cuore.- rispondo, mandandogli un bacio. -E lei chi è?- chiede Larry, notando Rach. -È Rachel.- risponde Gar, dopo aver sgraffignato qualcosa dalla dispensa. -Le stavo mostrando l’uscita.- aggiunge Cliff. -Uscita?- chiede Larry. -Prima che rientri il capo.- La “mummia” fa un gesto e si volta per continuare a cucinare. -Sei invisibile sotto quelle fasce?- chiede la ragazza. -Non sarebbe bello? Come vuoi la carne? O sei vegana? Il che mi spezzerebbe il cuore.- -Non resterà per cena, Larry.- dice Cliff. -Oh, si che lo farà.- rispondo, lanciandogli un’occhiataccia. -Andrà tutto bene. Il Capo rientra domani. E, nonostante Rita, siamo pieni di cibo.- dice Larry. -E io ho molta fame.- aggiunge Rachel. -E lei ha fame.- Sorrido. -È carino qui.- afferma la ragazza. -Vero? Te l’ho detto.- dice Gar. -Mettiamola ai voti.- propone Larry. Alziamo tutti la mano, tranne Cliff. -Sul serio?- dice quest’ultimo. -Grande. Gar, Emris, andate ad apparecchiare.- ci ordina Larry. -Si signore.- rispondo. Io e il mio amico andiamo a preparare la tavola. -Avanti, lo so che ti piace.- dico dopo un po' mentre sistemo i piatti sul tavolo. -Cosa?- Fa anche il finto tonto, adesso? -Andiamo, ho visto come la guardi. Sei cotto.- -No, non è così.- -Hai ragione, non sei cotto, sei innamorato perso.- Gar mi tira un tovagliolo di stoffa. -Sta’ zitta.- -D’accordo, ma quando tornerai da me, strisciando, a chiedermi consigli sulle ragazze, aspettati un grande ed energico “te l’avevo detto”.- -Sei crudele.- -Ah, quindi lo ammetti.- dico, puntandogli una forchetta contro. -Non ho detto questo.- -Oh, si che lo hai fatto.- Mi tira un altro tovagliolo. Scoppiamo a ridere. -Mi sei mancata, Emris.- -Anche tu, idiota.- Lo abbraccio forte. -Hey, perché non andiamo a chiamare Rita? Scommetto che sarà felicissima di vederti.- Annuisco. Gar mi afferra la mano e mi trascina al piano di sopra. -Rita?- chiama. -Rita? Non so se ti senti abbastanza bene per unirti a noi per cena, ma abbiamo un’ospite. Mi piacerebbe presentartela. Se credi di poter lasciare la stanza. Se è no, non fa niente, io...ti portiamo la cena dopo. Oh, e volevo dirti che c’è qualcuno per te.- dice sorridendo. -Hey, Rita. Sono io, Emris. Sai, mi sei mancata e mi piacerebbe moltissimo rivederti. Spero di poterlo fare stasera, se sei nelle condizioni di scendere. Ti voglio bene.- dico. Poi prendiamo i piatti lasciati fuori dalla porta e torniamo al piano di sotto. La cena è già pronta, quindi prendiamo posto a tavola. C’è di tutto e di più. Larry si è veramente superato stavolta. -Si inizia.- dice Gar. Cominciamo a mangiare. -Per l’amor di Dio, smetti di fissare quella poveretta.- dice Larry a Cliff, il quale sta guardando insistentemente Rachel. -I waffle sono croccanti nella parte esterna e un poco appiccicosi all’interno con la giusta quantità di burro?- chiede, ignorando il rimprovero. La ragazza sorride. -Sono perfetti.- risponde. -Si. Assaggia il pollo.- dice l’uomo-robot. Rachele fa come detto. -Allora, com’è?- -Croccante e umido.- -Oddio, mi piaceva tanto il pollo fritto. Amavo mangiare, nuotare. Amavo ballare. Mi piaceva tantissimo ballare.- -Perché non balli?- -Ah, lascia stare. Sei giovane. Nessuno ballerebbe con questo.- dice Cliff, dandosi dei colpetti sulla testa di metallo. -Io si.- risponde Rachel, facendo delle mosse strambe. Ridacchiamo tutti. -Può restare.- dice Cliff. Sapevo che l’avrebbe adorata, prima o poi. Subito dopo la porta si spalanca, rivelando la figura di Rita. -Sembra che qualcuno si stia divertendo. Mi dispiace, sono in ritardo.- dice. Faccio un sorriso enorme. -Rita!- esclamo. La donna mi nota e anche lei sorride. Larry si alza e le porge un piatto. -Mi stavo dando una piccola sistemata. Sapete, ci vuole tempo.- dice la donna. Poi inizia a prendere molto cibo e a riporlo sul piatto. -Ho sentito dire che abbiamo un ospite da fuori. Meraviglioso. Io sono Rita.- -Rachel.- si presenta la ragazza. -Piacere. Oh, e, piccola dolce Emris, non penserai che mi sia dimenticata di te.- -E chi mai potrebbe farlo?- chiedo, facendo l’occhiolino. -Sei mancata a tutti noi.- Detto ciò Rita ricomincia a riempirsi il piatto con la qualunque. È normale in realtà, per la sua condizione. -Sono affamata.- dice. Poi si siede a tavola. -La mia condizione richiede un consumo ad alto contenuto calorico.- spiega. -Mi passi la salsa, per favore?- chiede a Rach. La ragazza fa come detto. Rita la versa praticamente tutta sul suo cibo e poi inizia a mangiare. -Beh, questo è assolutamente delizioso, Larry.- si complimenta. -Che qualcuno baci il cuoco. Sul serio, lo accetto da chiunque. Qualcuno?- risponde l’uomo. Scoppiamo a ridere. -Va bene, nessun volontario.- Nel frattempo, Rita inizia ad avere problemi con il suo corpo. Il viso le si deforma. Ormai siamo abituati a ciò ma lei odia comunque farsi vedere in questo stato. -È tutto ok?- le chiede Rachel. La donna si copre il volto. -Io...sarei dovuta restare a letto.- dice. Rach le sfiora la mano. Credo che abbia appena visto il suo passato. -È tutto ok. Io non ho paura di te.- Rita sposta la propria mano dal viso. -Scommetto che stai pensando che è quella giusta, vero?- sussurro a Gar. -Sta’ zitta.- risponde il ragazzo, sorridendo. La porta si spalanca di nuovo. È il Capo.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora