Facciamo una sosta davanti ad una casa gigantesca. Un uomo aspetta Dick sulla soglia. Il nostro amico dice di aspettare lì e scende dall’auto. I due entrano in casa. -Dite che ci metterà tanto?- chiedo. -E chi lo sa, considerando il soggetto che vive in quella casa.- risponde Jason. Non capisco cosa intenda dire. Cerco di entrare nella sua mente, come ho fatto la prima volta che ci siamo incontrati. Ed ecco il perché di quella risposta così sospetta. Quell'uomo è Batman. Sgrano gli occhi. Mi volto verso Gar e cerco di non ridere. Se sapesse che siamo davanti la casa del suo più grande idolo darebbe di matto. Poco dopo Dick torna in macchina. -Possiamo ripartire.- ci informa. Il nostro viaggio continua. Passiamo sopra un ponte. -Dick, dove stiamo andando?- chiede Rachel. -Credevo fosse ovvio. Questo ponte si vede in un milione di film.- -Si, ma dove di preciso?- chiede Gar. -Vedrete.- -Io odio le sorprese.- dice Jason. -Sei insopportabile.- commento. Jason mi tira un calcio e io rispondo con un altro. -Se non vuoi che riduca in poltiglia quelle che tu chiami palle, ti conviene tenere quei luridi piedi alla larga da me.- lo minaccio. Jason sorride. Alzo gli occhi al cielo. -Mi piace il tuo modo di fare.- conclude. Arriviamo finalmente a destinazione. È un palazzo davvero alto. Saliamo sull’ascensore. Arrivati al nostro piano, le porte si spalancano. Ci ritroviamo davanti un grande salone con la cucina. Davanti a noi c’è un tavolo rotondo e, alla nostra destra, un soppalco con un grande divano bianco e due sedie. A sinistra c’è la penisola e la cucina in legno scuro. È tutto incentrato sul nero, il marrone scuro e il bianco. È davvero bello questo posto. Ci voltiamo verso Dick e lui ci dà l'ok per esplorare il posto. Io e Jason andiamo a sinistra. Troviamo un'area attrezzata per gli allenamenti. Lui è entusiasta. -Forte!- diciamo all’unisono. -Hey, sono finito in paradiso.- aggiunge. Ci sono armi, una parete da arrampicata, gli anelli e molto altro. Torniamo dove eravamo prima e troviamo Rachel e Dick intenti ad osservare il panorama dalla vetrata. -Io prendo la stanza più grande.- dice Jason. -Scordatelo.- rispondiamo io e Rach. -A proposito di stanze, andate a sistemarvi.- dice Dick. Iniziamo tutti a correre per accaparrarci la più spaziosa, ma in realtà sono tutte più o meno di uguale grandezza. Sono molto ampie. Io ne scelgo una con una bella visuale su San Francisco. Le pareti sono bianche e grigie e credo proprio che le riempirò di poster. Ho in programma di comprare delle luci carine e altre decorazioni. La stanza è dotata di televisione e aria condizionata. Il letto è molto morbido e l’armadio è veramente enorme. C’è anche uno specchio rettangolare davvero carino. Non è male. Penso proprio che mi abituerò a questo posto. -Bella la tua stanza.- commenta una voce alle mie spalle. Mi volto e Jason è appoggiato allo stipite della porta. -Cosa ti serve?- chiedo. -Niente in particolare.- risponde, sedendosi sul mio letto. Mi siedo di fronte a lui. -Forza, spara.- -Ti va di allenarci?- mi chiede. -Intendi combattere?- -Esatto.- -Sei consapevole del fatto che potrei batterti ad occhi chiusi, vero?- -Ne sei così sicura?- -Non mettermi alla prova.- -E va bene, se non hai il coraggio di sfidarmi chiederò a Gar.- Fa per uscire dalla porta. Sospiro. So che me ne pentirò ma il mio orgoglio è troppo grande. -Accetto.- -Benissimo, andiamo.- dice soddisfatto. Sospiro. Ci rechiamo nella sala training. -Pronta a perdere?- chiede il ragazzo con un ghigno. -Nei tuoi sogni, amico.- Cominciamo a combattere. Non si può negare che sia bravo, ma io sono più forte. In men che non si dica lui è a terra, a faccia in giù. Mi avvicino al suo orecchio. -Non vorrei dire te l’avevo detto ma..te l’avevo detto.- Mi alzo ridacchiando. -Sei ancora una principiante ma hai le giuste basi.- dice, col fiatone. -Ti ho praticamente stracciato.- rispondo ridendo. -Perché te l’ho lasciato fare.- ribatte, facendo l’occhiolino. -Si, certo. Vado a farmi una doccia.- -Se vuoi ti faccio compagnia.- Fingo un conato di vomito. -No, grazie. Sei disgustoso.- Esco da lì. Quel ragazzo è un idiota, ma tutto sommato non è cattivo. Vado verso il bagno. Anche questo è molto spazioso. Non mi dispiace affatto. L’acqua calda fa rilassare i muscoli. Finita la doccia, mi rivesto. Quando torno nella mia stanza vedo Rachel seduta sul letto. Ha un sorrisetto stampato in faccia. Conosco quello sguardo. Chiudo la porta, non vorrei che qualcuno sentisse i nostri discorsi. -So cosa stai pensando. No, non è successo niente.- dico subito. -Vi ho visti mentre andavate in sala training e ho visto anche il modo in cui ti guardava.- dice mia sorella. Mi siedo di fronte a lei. -Sul serio, Rachel?- -Sono serissima. Comunque vi conviene usare le protezioni, non voglio ancora nipotini che scorrazzano per casa.- Le lancio un cuscino. -Sei disgustosa, Rachel Roth!- esclamo mentre lei si sbellica dalle risate. Poco dopo contagia anche me e mi faccio scappare una risatina mentre scuoto la testa. -Perché ridete?- chiede Gar, entrando dalla porta. -Emris ha una cot...- Le tappo la bocca prima che possa finire la frase. -Vuoi stare zitta?- le sussurro a denti stretti. -Cos’ha Emris?- chiede Jason, spuntando dietro Gar. La situazione va di male in peggio. -Lei ha...- -Fame.- dico, interrompendo Rachel. -Si, ho molta fame. Credo che andrò a comprare qualcosa da mangiare.- Lancio un ultimo sguardo omicida a Rach ed esco dalla stanza. -Stai bene? Non sembri nelle migliori condizioni.- mi chiede Dick, seduto sul divano. -Ho solo fame. Vado a comprare una ciambella.- rispondo. Prendo la giacca ed esco dalla torre. Vado verso una pasticceria che ho visto mentre venivamo qui. Non è lontana. Arrivo in qualche minuto. Prendo un sacchetto pieno di ciambelle. Ne porterò un po’ anche agli altri. Mentre percorro la strada verso la torre mi perdo nei miei pensieri. La mia vita in questo periodo è radicalmente cambiata. Ho lasciato la casa in cui ho vissuto per anni, ho conosciuto i miei nuovi amici e mia sorella, ho affrontato mio padre e l’ho sconfitto. Ora vivo con i miei amici in una torre e stiamo per diventare la nuova generazione dei Titans. Cazzo. È tutto così strano che faccio ancora fatica a realizzare. Senza accorgermene arrivo davanti all’ingresso di casa. Salgo con l’ascensore. Poggio il sacchetto sulla penisola, mi siedo sullo sgabello e addento un dolce. -Uh, ciambelle!- esulta Jason. Prende il sacchetto e ne esamina il contenuto. -Ugh, quelle al cioccolato sono finite. Hey, mi fai dare un morso?- chiede. -Certo.- Gli porgo la mia ciambella e lui ne stacca un pezzo con i denti. Rachel spunta da dietro l’angolo. Credo abbia visto tutta la scena. Le faccio segno di non dire una parola. È tutto così imbarazzante. Gar e Dick ci raggiungono e gustiamo tutti insieme quelle prelibatezze ad alto contenuto calorico.
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The daughters of Trigon
FanfictionUna missione. Un oscuro segreto. Riuscirà Emris a portare a termine il compito che le ha assegnato sua madre e tenere al sicuro Rachel? ⚠️ La storia seguirà gli avvenimenti della serie. Purtroppo alcune età dei personaggi cambieranno, ad esempio Jas...