Al mio risveglio tutto è tranquillo. Vado a cercare Gar e Conner, che trovo nella Bat Caverna. -Hey, ragazzi.- Si voltano, rivolgendomi uno sguardo triste e preoccupato. -Dick ve lo ha detto?- Annuiscono. -Era quello il motivo per cui eri ansiosa ieri, vero?- chiede Conner. -Più o meno.- Incurvo le labbra in un sorriso nervoso. -Credete che Dick voglia fare del male a Jason?- domanda ancora. -No, a meno che non sia costretto.- Nella stanza piomba il silenzio. -Ragazzi, abbiamo un problema.- Dawn arriva di corsa, Dick al seguito, entrambi nervosi. -Hank è sparito. Abbiamo provato a contattarlo in tutti i modi. Si è volatilizzato.- -Da quant'è via?- domando, cercando di mantenere la calma. -Qualche ora.- -Ci servono i filmati delle videocamere di sicurezza. Magari è andato a cercare Jason.- dice Dick. -Subito.- risponde Conner. -Andiamo a chiamare Kory.- Gar annuisce e insieme saliamo al piano di sopra. Al nostro ritorno, seguiti dalla donna, sentiamo la voce di Hank. È tornato! Un sospiro di sollievo. Magari ci siamo allarmati per nulla. Sento nominare Jason. Affretto il passo. -Bene, avete trovato Jason!- esclama Gar. Un briciolo di speranza affiora. Quando entro nella stanza resto delusa. Nessuna traccia del ragazzo, c'è solo Hank in ginocchio. Sembra ferito. Avvicinandomi un po' di più noto che ha uno strano congegno attaccato al petto. Una cazzo di bomba. -O no?- -Ma che diavolo ti è successo?- sbotto, abbassandomi alla sua altezza. -Non preoccuparti, angioletto. Il tuo ragazzo ha solo voluto farmi un regalino.- -É stato lui a farti questo?- -Già.- Non pensavo potesse fare una cosa del genere. -Mi dispiace tanto.- -Non è colpa tua.- -Dobbiamo toglierti quella cosa di dosso.- dice Dick. Mi sposto, così che possano sollevarlo e farlo stendere su un lettino. -Datemi un bicchiere di Whisky e toglietemi questa cosa.- -Sarà meglio non toccarla finché non capiamo come funziona.- risponde Kory. -Conner, da' un'occhiata e dicci con che cosa abbiamo a che fare.- ordina Dick. -Si.- Il ragazzo analizza il dispositivo. -Wow. É una bella rogna.- -Conner!- lo rimprovera Dawn. -Ha dei barbigli antiritiro che tengono fermo il dispositivo. Sembra che sia incassato nel grande pettorale fino all'arco aortico.- -Non sembra bello quello che hai detto.- commenta Hank. -É un lavoro sofisticato a livello ingegneristico.- Conner si mette a disegnare qualcosa su un foglio alla velocità della luce. -La bomba può tollerare l'inserimento ma non l'estrazione.- Posa la penna e ci mostra il disegno. -Questi barbigli nel petto di Hank hanno dei sensori. Se i sensori rilevano troppa forza, allora esploderà.- -Provare chirurgicamente?- chiede Dick. -Stesso risultato. Attivata e progettata per uccidere.- Cazzo. -Quel fottuto bastardo!- esclama Hank. Questa volta non posso che concordare. -Questa bomba è progettata per leggere la sequenza cardiaca. Il conto alla rovescia non sono i secondi, è il numero dei battiti rimasti.- -Quale conto alla rovescia?- chiede Dawn. Conner rimuove il pezzo superiore del dispositivo e rivela un piccolo schermo con un numero che continua a calare. -Quando arriverà a zero...- -Jason non può volere la morte di Hank, giusto?- chiede Gar. Resto in silenzio. Ormai non so più cosa pensare. -Lo stiamo per scoprire, credo.- risponde Kory. Dick riceve una chiamata. -Pensavo fosse diverso.- mormoro. -Spesso le persone non sono come ce le aspettiamo.- Dawn mi posa una mano sulla spalla. -Mi sa che hai proprio ragione.- -Hey, ragazzi, potete lasciarci un momento da soli?- chiede Dick a me, Conner e Gar dopo aver chiuso la telefonata. Saliamo al piano di sopra. -Credete che ce la farà?- chiedo ansiosa. -Spero di si.- risponde Gar. Dopo qualche minuto gli altri portano Hank nella sua camera. Decido di preparargli qualcosa da mangiare e portargliela. Una volta che sono riuscita a cucinare un piatto decente, lo poggio sul vassoio e mi incammino verso la stanza di Hank. Quando faccio capolino dalla porta vedo qualcosa che non avrei voluto vedere. Dawn e Hank, in una posizione che vorrei tralasciare, sussultano. -Ripasso più tardi.- mormoro con gli occhi sgranati. Faccio dietrofront e poggio il vassoio sul mobiletto accanto alla porta. Scendo da Conner e Gar per distrarmi da quell'immagine. -Ho l'urgente bisogno di lavarmi gli occhi con la candeggina e non specificherò la ragione. Voi che state facendo?- -Conner cerca un modo per disattivare la bomba.- Vedo il ragazzo lavorare in modo velocissimo. -Come sta andando?- chiedo. -Sta andando.- Scambio uno sguardo preoccupato con Gar. Gli poso una mano sulla spalla e lui me la stringe. Abbiamo entrambi bisogno di un po' di conforto. Dopo qualche minuto si alza. -Vado a vedere come sta.- mormora, e sparisce su per le scale, lasciandomi sola con Conner. Spero solo che faccia presto e che questa situazione si risolva. Gar torna dopo un po'. -Allora?- -Ha paura. Paura di non farcela.- -Ce la farà.- Cerco di autoconvincermi che andrà tutto bene, ma ho una strana e brutta sensazione. Il telefono di Gar squilla. É Dick. Il ragazzo lo informa che l'indice di errore è sotto il 6%. É un buon segno. Poco dopo, l'uomo chiede di nuovo a che punto sia Conner e Gar risponde che ce l'ha quasi fatta. La tensione si potrebbe tagliare con il coltello. L'unico rumore che si sente è quello prodotto dalle mani veloci di Conner che spostano l'aria. -Hank, resisti.- dice Gar tramite un microfono. -Ti prego, Conner, sbrigati.- mormoro. L'ossigeno sembra volersi ritirare e impedirmi di respirare. Il cervello e il cuore martellano all'unisono, creando una combo snervante e insopportabile. I secondi sembrano ore e comincio a pensare al peggio. E se non arrivasse in tempo? Il neutralizzatore è pronto. Conner parte alla velocità della luce mentre il peso sul petto che avevo si dissolve e butto fuori l'aria che non mi ero resa conto di trattenere. -Conner ce l'ha fatta.- annuncia Gar. Tiro un sospiro di sollievo e do il cinque al ragazzo di fianco a me. Un sorriso che va da un orecchio all'altro si fa spazio sui nostri volti. Tutto sembra andare per il verso giusto per un secondo. Poi un boato. Gar mi guarda, immobile. Cerco di elaborare ciò che è appena successo, ma non riesco. Serro le palpebre e in un attimo delle braccia mi avvolgono. Mi si espande un vuoto nel petto. Abbiamo appena perso un altro dei nostri. Ma perché Hank? Lui era una brava persona. Quando Jason lo ha chiamato si è subito precipitato, mettendo da parte tutto ciò che quel ragazzo ha combinato, pensando che quella fosse l'ultima chance di aiutarlo. E Jason si è approfittato di ciò per ingannarlo e condurlo sulla strada verso la morte. Tutta quella rabbia che ho provato inizialmente alla notizia della sua morte adesso la rivolgo proprio verso colui che, seppur io abbia amato più di ogni altra cosa, è riuscito a causarmi più sofferenza di chiunque altro. Poi un'unica parola si fa spazio nel mio cervello. Bomba. Possibile che Gar avesse ragione sul fatto della profezia? Tutto questo non può essere un caso. "Vivo", "bomba", sono le parole che ho pronunciato durante la mia crisi, a San Francisco. Il treno in corsa dei miei pensieri viene bruscamente fermato da un fastidioso suono stridulo. Non sento nient'altro. Le orecchie e la testa cominciano a far male, come se potessero spappolarsi da un momento all'altro. Conner torna, insieme a Krypto. Entrambi sporchi di fuliggine. Fisso le iridi nelle sue. Ha gli occhi lucidi e l'espressione affranta. Nient'altro si muove. Resta tutto fermo, come congelato nel tempo. Quel momento di amara pace nasconde le emozioni causate dalla tragedia appena accaduta. L'udito comincia lentamente a tornare. Poi succede di nuovo. Buio.
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The daughters of Trigon
Fiksi PenggemarUna missione. Un oscuro segreto. Riuscirà Emris a portare a termine il compito che le ha assegnato sua madre e tenere al sicuro Rachel? ⚠️ La storia seguirà gli avvenimenti della serie. Purtroppo alcune età dei personaggi cambieranno, ad esempio Jas...