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C'è della musica. Vedo Rose avvicinarsi a Jason. Mi rendo visibile e mi schiarisco la voce. -Ciao, ragazzi.- chiedo. La ragazza si volta, imbarazzata. -Eccoti, finalmente.- dice Jason. Rose si avvicina a una scatola con dei vinili per cambiare canzone. Mi avvicino al mio ragazzo, che spegne il giradischi. Il ragazzo poggia le mani sulla mia vita e sussurra: -Ce ne hai messo di tempo.- Un brivido mi attraversa la spina dorsale. Stupide emozioni da mortali Rose si volta di scatto con un vinile in mano. Sembra delusa e arrabbiata. -Che c'è?- chiede Jason. -Che cavolo ci fai col vinile di mio fratello?- chiede Rose. -Hai un fratello?- -L'avevo. Questo è suo, è la sua calligrafia. Come ha fatto ad arrivare qui?- -Sono di Dick, me li ha prestati. Li avrà comprati di seconda mano.- -Stronzate. Mi prendete in giro? Cosa sono? Un'esca?- -Di che cosa stai parlando, Rose?- -Non mentirmi, questo vinile è di mio fratello morto. Lo avete usato per arrivare a Deathstroke e ora lo fate con me.- -Rose, devi calmarti, ok? Di che cosa stai parlando?- -Deathstroke ha ucciso mio fratello. Si diceva che uscisse con le persone sbagliate. L'hanno usato per arrivare a mio padre. Ti sembra familiare? Se questo disco è qui, mio fratello è stato qui. Dick lo conosceva e non me l'ha mai detto. Beh, fanculo lui. Fanculo tutti voi!- urla. La ragazza esce dalla stanza e sbatte la porta. Credo sia impazzita. -Ok, io non so chi fosse suo fratello, non ho mai visto suo padre, non volevo conoscere lei e non voglio sapere niente di questa storia.- dico, sedendomi sul letto. -A chi lo dici.- Jason torna a fissare fuori dalla finestra. Mi avvicino di nuovo a lui. -Ti va di raccontarmi cosa ti è successo durante la tua impresa?- chiedo, poggiando il mento sulla spalla del ragazzo. -Sono caduto da un palazzo di quindici metri. Come ho già detto, fortunatamente c'era Conner. Mi ha salvato la vita.- Nel suo sguardo vedo il suo dolore. Conosco quella sensazione. Quando chiudi gli occhi rivivi ciò che vorresti dimenticare o che vorresti che non fosse mai successo. Gli circondo la vita e lui stringe le mie mani nelle sue. Ci culliamo del calore dei nostri corpi e tutto intorno a noi sembra sparire. Quando ci separiamo i nostri sguardi si incontrano. Il suo è perso e triste. Qualcuno irrompe nella stanza. -Kory ha bisogno di noi.- dice frettolosamente una Rachel col fiatone. Annuisco. -Ci vediamo dopo.- sussurro dolcemente a Jason. Gli stampo un bacio sulla guancia e seguo mia sorella verso l'infermeria. -Emris, sei troppo dolce ultimamente. Questa cosa mi spaventa.- dice la ragazza. -A chi lo dici. È solo che...non lo so, ho la sensazione che quel ragazzo abbia bisogno di aiuto. Per quanto possa essere idiota, sotto sotto è fragile.- Rachel rimane in silenzio per qualche secondo. -Mi piace il fatto che tu cerchi sempre di aiutare le persone.- Sorrido. Arriviamo in infermeria. Kory e un'altra ragazza sono in piedi, davanti al letto su cui, presumo, sia sdraiato Conner. Noto anche un adorabile cane bianco. -Chi è la tua amica?- chiedo. -Si chiama Eve, è un'amica di Conner.- risponde Kory. -D'accordo, e perché hai bisogno di noi?- chiedo ancora, indicando mia sorella. -Dobbiamo svegliarlo.- -Beh, è un gioco da ragazzi.- dico ironicamente, guardando il ragazzo in coma. Kory solleva Conner, che è completamente nudo. -Cristo santo, Kory! Potresti evitare di causarmi traumi per una volta?- esclamo coprendomi gli occhi. Certo, i suoi addominali sono veramente wow ma quello che c'è sotto avrei preferito non vederlo. Eve e il cane si allontanano. -Va bene, Eve, stai indietro. Può diventare un po'...pazzesco. Siete pronte?- dice Kory. -Spero di si.- diciamo io e Rach in coro. -Ragazze.- ci riprende la donna. -Si, ne siamo sicurissime. Vero, Rach?- chiedo. La ragazza esita. Le tiro un colpetto sul braccio. -Ehm, si. Del tutto sicure.- -Dovete solo contenerlo. Facciamolo.- dice Kory. Prendo la mano di mia sorella e mi concentro. Con la nostra magia creiamo un guscio che si chiude attorno a Conner e la nostra amica. Percepisco un forte luce. Poi il guscio sparisce. Al suo posto ci sono le due figure di prima, circondate da fumo e dei pezzettini infuocati volteggiano attorno a loro. Sul pavimento è rimasta una macchia bruciacchiata, stessa cosa vale per il tetto. Il ragazzo apre gli occhi. -Hey, bentornato.- dice Kory, sorridendo. -Ciao.- diciamo io e mia sorella, di nuovo in coro. Eve sorride. -Tutto molto commovente, ma potreste mettere qualcosa addosso a questo tizio? A proposito, grazie per aver salvato il mio ragazzo, Conner. È stato un piacere conoscerti.- Detto questo, esco dalla stanza. Rachel mi segue. -Mangiamo qualcosa?- chiede. -Certo.- Non rifiuto mai il cibo. -Perfetto, ma prima devo prendere una cosa in camera mia. Mi accompagni?- -Si, va bene.- Sorrido e ci dirigiamo verso la sua camera. Lei entra e io la aspetto fuori. Qualche secondo dopo esce, infuriata. -Va tutto bene?- le chiedo, seriamente preoccupata. -Non lo so, chiedilo al tuo ragazzo.- risponde. Si incammina a passo spedito verso la stanza di Jason. -Posso sapere cosa è successo?- Non risponde. Spalanca la porta e si incammina verso la figura rivolta verso la finestra. -Che problemi hai? Dai alle persone motivi per odiarti.- dice al ragazzo. -Non so di cosa stai parlando.- risponde Jason. -Le croci sul mio specchio.- Il ragazzo si volta verso mia sorella. -Ancora non so di cosa stai parlando.- dice. Rachel non ci vede più. I suoi occhi diventano rossi, la gemma si illumina e la sua voce si fa più profonda, quasi metallica. -Non devi dirmi bugie!- urla, tirando un pugno alla spalla di Jason. -Rachel, stai calma.- dico, prendendola per un braccio e cercando di tranquillizzarla. -Non è stato lui.- aggiungo. Tiro una veloce occhiata al ragazzo. Mi rifiuto di pensare che sia stato lui. -Sono stufo di questa merda.- Jason prende la sua giacca ed esce dalla stanza. -Jason!- lo chiamo. Gli corro dietro. -Fanculo! Non provare ad andartene via, adesso.- esclama Rachel. -Hey, che succede?- chiede Dawn, seduta accanto a Kory su uno sgabello della cucina. -Jason ha disegnato delle croci sul mio specchio.- risponde Rach. -Questa è una cazzata.- dice il ragazzo. -Cristo, smettetela di fare i bambini.- dico, mettendomi le mani sulla fronte. -Jason, va bene se sei arrabbiato...- Dawn, che ora si è avvicinata, viene interrotta da Jason. -Non ho fatto niente, ok? Non incolpatemi per i suoi problemi di vudù.- -Hey!- lo rimprovero. -Cosa succede qui?- chiede Donna entrando nella stanza. -Rachel dice che Jason ha disegnato delle croci sul suo specchio.- spiega Dawn. -So che è stato lui.- -Idea carina la bottiglia di bourbon. Non è il mio genere però, sono più uno da whisky. Se entri di nuovo in camera mia e lo rifai, scorderò di che squadra fai parte.- dice Hank. Ok, non so cosa stia succedendo ma non mi piace per niente. -Perché, Jason?- chiede Donna. -Non so cosa sia successo, ma non sono stato io.- -Che mi dici della foto di Ellis?- chiede Dawn. -E la bottiglia di aranciata?- aggiunge Donna. -L'ha fatto anche a voi?- chiede Rachel. -Fanculo a tutti.- dice Jason. -Non abbiamo ancora finito.- dice Hank. -Siete proprio fuori di testa. Preferirei stare con Deathstroke che con voi. Credete che sia colpa mia.- Dick esce dall'ascensore e ha una pistola in mano. -È qui.- dice. -Cosa?- chiede Hank, confuso. -Deathstroke è qui, nella torre. Ci ha scattato delle foto.- Nel frattempo anche Gar si unisce a noi. -Non si riesce a dormire qui.- dice. -Dick? parla con me. Che ci fai con la pistola?- chiede Hank. -Jason.- dice. Mi volto verso il ragazzo ma è sparito. Una sensazione molto familiare si fa spazio dentro di me. Jason è in pericolo.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora