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-Oh, Emris. Bentornata.- dice l'uomo. -E lei chi è?- chiede indicando Rachel. -Capo, ehm...io posso spiegare.- dice Gar. -Dopo. Ho una nuova paziente.- taglia corto il Capo. Ci alziamo tutti di corsa e ci rechiamo in laboratorio. -Lei chi è?- chiede Cliff,osservando la donna stesa sul lettino. -Si chiama Shyleen Lao. Cliff, ossigeno. Subito. Vicino. Rita, prepara la flebo. Gar, Emris, la valigetta.- Eseguiamo gli ordini. -Larry, quando vuoi.- L'uomo scopre il corpo della ragazza. Cazzo, è congelata. Somiglia a un puffo gigante. -Ah, è carina. Anche per me.- dice Larry. -Cosa le è successo?- chiede Rita. -Una protesta che ha organizzato è diventata violenta. Una autocisterna vicina è esplosa ed è stata inghiottita nell'azoto liquido. I suoi dottori hanno detto che non c'era niente da fare. Ma è un'anima buona. Vale la pena salvarla.- risponde il Capo. -Poverina.- -Questo siero la aiuterà a stabilizzare la temperatura corporea. Almeno credo.- spiega l'uomo mostrandoci una siringa con dello strano liquido che subito inietta nella flebo. La ragazza non migliora affatto, anzi, sembra solo peggiorare. -Che sta succedendo?- chiede Cliff. Nessuno sa cosa stia accadendo alla ragazza, tranne il Capo, che sembra aver capito. -Il suo corpo reagisce al mio siero.-dice quest'ultimo. La temperatura della stanza si abbassa. -Emris, prova ad usare i tuoi poteri.- -Ma Capo, lo sa che non...- -Provaci.- Annuisco. Ci provo con tutte le mie forze. Intanto l'uomo ordina di prendere delle coperte per tenerla al caldo. La ragazza si sveglia e si dimena, dicendo parole in un'altra lingua. Provano a metterle le coperte ma non è così semplice. Cercò di concentrarmi. Rachel arriva al mio fianco. -Lascia che ti aiuti.- mi dice. Annuisco un'altra volta e usiamo i nostri poteri nello stesso momento. La ragazza si calma immediatamente. -Prendi il sedativo.- ordina il Capo a Rita, tirando un sospiro di sollievo. -Ora è stabile.- annuncia Cliff. Cazzo, è la prima volta che riesco a padroneggiare questo potere. Non sono mai riuscita ad usarlo da sola. -D'accordo, ragazzi. Ottimo lavoro ma adesso lasciamola in pace.- ci ordina il Capo. Usciamo dal laboratorio e l'uomo prende me e Gar da parte. Andiamo in salotto per parlare. -Voi due state rischiando ogni cosa portando qualcuno qui. Può distruggere questa famiglia. È questo che volete?- comincia. -No, signore.- rispondiamo il e il mio amico all'unisono. -Ricordo di avervi chiesto soltanto una cosa nel corso di tutti questi anni. Che cos'è?- -Credere in te.- risponde Gar. -E tu Emris, eri autorizzata ad uscire per occuparti della tua missione, non portarla qui. Sono molto deluso dal vostro atteggiamento, ragazzi. Cliff, Larry e Rita non possono andare dove andate voi due. Se venissero scoperti verrebbero rinchiusi, proprio com'è successo a Rita una volta. Usati come cavie, torturati. Siete dei ragazzi incredibilmente egoisti. Non dovete disobbedirmi di nuovo.- -Si, signore.- rispondiamo di nuovo all'unisono. Il Capo sospira. -Ragazzi, mi dispiace tanto di essere stato così severo. Sapete quanto tengo a voi e agli altri, vero?- Facciamo cenno di si con la testa. -Bene. Ora ditemi, quando questa ragazza e Emris hanno toccato la nostra nuova paziente, sono riuscite a guarirla. Emris, tu non sei mai riuscita a padroneggiare al meglio quel potere. Cos'altro è capace di fare?- Non rispondiamo. E se la mettessimo in pericolo? -Sono in grado di aiutarla, ragazzi. Ditemelo.- insiste il Capo. Faccio cenno a Gar di non dire niente ma lui parla lo stesso. -Hai sentito parlare dell'esplosione al convento?- Merda. Il ragazzo gli parla di tutto ciò che ha scoperto su Rachel. Io non apro bocca. Non voglio peggiorare la situazione. Una volta conclusa la conversazione, torniamo a tavola. Mentre ci dirigiamo in sala da pranzo lancio a Gar un'occhiataccia. Prendiamo posto con gli altri. -Non volevo essere un problema. Mi dispiace.- dice Rachel. -Non preoccuparti. Ci hai dato una mano a salvare la vita di quella giovane donna e te ne siamo davvero molto riconoscenti. Sei stata una sorpresa per me, ecco tutto.- dice il Capo. -Ho provato ad avvertire i ragazzi.- dice Cliff. -Beh, teniamo quello che facciamo qui molto segreto, lo capisci?- continua il Capo. -E cosa fate qui, con esattezza?- chiede Rach. -Io aiuto le persone che gli altri decidono di abbandonare. Mi spingo oltre quello che la scienza medica è solita disposta a fare, perché credo davvero nella speranza. Tu no? La nostra cara Rita è stata in un istituto per decenni dopo che un gas tossico ha reso del tutto instabili le sue cellule. Io l'ho liberata...- -E te ne sono davvero grata, Capo.- lo ringrazia Rita. -...Poi Larry. Un pilota dell'aeronautica militare. Si è schiantato con l'aereo ed è stato esposto a...un'energia negativa. Gli hanno dato pochi giorni di vita. E questo è accaduto più di 50 anni fa, ormai. La storia di Cliff la conosci già. Poi c'è Garfield.- -Mi ha curato.- dice il ragazzo. -Da cosa?- chiede Rach. -L'ho guarito da una rara malattia che ha contratto da una specie ancora più rara di primate nel bacino del Congo. Anche se la cura che gli ho somministrato ha avuto effetti indesiderati imprevisti.- risponde l'uomo. -Il Capo pensa che io possa smontare il mio DNA e riorganizzarlo di nuovo. Non lo so ci ho messo un po' a capirlo.- dice Gar. -Ecco perché riesci a...ma perché una...?- chiede Rachel. -Non lo so, lui crede sia psicologico. Le tigri mi sono sempre piaciute. Da quando ero un bambino.- risponde il ragazzo, mangiando una fragola. -Ed Emris? Com'è arrivata qui?- chiede ancora Rachel. -Beh, lei mi è stata affidata da sua madre, in un certo senso. Crtedo sia stata lei a farla arrivare da me. Aveva solo sette anni. Suppongo ti abbia parlato della sua discendenza. Quel giorno ho avuto una visione. C'era una donna che mi diceva di prendermi cura della sua bambina. All'inizio non capivo, ma poi, mentre tornavo a casa dopo un lungo viaggio, ho trovato sul mio cammino quella testa calda di Emris.- risponde l'uomo. A quel "testa calda" ridacchiamo un po' tutti. Mi lascio scappare un sorrisetto imbarazzato. -Quindi, voi cinque vivete tutti qui?- chiede Rach. -Questo non è semplicemente un rifugio, Rachel. È una camera d'incubazione. Un esperimento. Il lavoro che faccio su di loro spingerà la scienza medica avanti di decenni in pochi anni. Quello che succede qui, un giorno, potrà salvare migliaia, anche milioni, di vite. Penso di poter aiutare anche te, Rachel.- dice l'uomo. A quelle parole, la preoccupazione prende il sopravvento. -Tu...tu non puoi aiutarmi.- risponde la ragazza. -È quello che dicevano di Cliff, Larry, Rita e Garfield. Che non potevo. Che loro non avevano scampo. Eppure, eccoli quindi. Seduti a godersi il dolce. Se ti lascerai esaminare, fare alcuni test...- La ragazza abbassa lo sguardo. -Rachel, non sei da sola.- conclude l'uomo. Rachel accetta.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora