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So benissimo cosa sta per accadere. E, a dirla tutta, non mi piace per niente. I nostri amici avanzano, mentre noi facciamo dei passi indietro. Gar viene circondato. Io e Rachel cerchiamo di fermarli ma veniamo scaraventate al suolo. Gar ora è a terra. Non riesco a muovermi. Mi fa davvero male l’ala destra. Cerco di alzarmi. Dopo vari tentativi sono di nuovo in piedi. Rachel sta cercando di svegliare Dick. Prima che possa accorgermene sono in un corpo a corpo con Jason. Non voglio fargli del male ma lui ci va pesante. -Amico, vedi di andarci piano, non costringermi a farti il culo.- lo avviso. Credo non gli importi perché continua a tirare colpi come se non ci fosse un domani. Riesco ad immobilizzarlo. -Così va meglio.- Tiro un sospiro di sollievo. Poco dopo però mi trovo ancora una volta a terra. -Oh, andiamo!- esclamo. Sono di nuovo tutti intorno a Gar. È ridotto veramente male. Dick lo tira su e lo prende per la gola. Poi lo scaraventa contro un mobile. Mi alzo immediatamente e, insieme a Rachel, mi precipito subito da lui per aiutarlo. -Gar. Gar, svegliati.- lo chiamo. -Andiamo amico, svegliati.- Niente. I miei occhi si fanno lucidi e delle lacrime solcano il mio viso. Rachel si alza. Poco dopo la seguo. Caccia un urlo e i vetri si rompono in mille pezzi. -Devi salvarlo.- implora. -No, tesoro. Ti ho avvisata che era la fine. Dovevi ascoltarmi. Forse potevi salvarlo. Ora il suo sangue è sulle tue mani. I tuoi amici sono assassini. È colpa tua. Hai un mostro dentro. Un portatore di morte. È questo che sei. Lo sei sempre stata. Proprio. Come. Me. Questo ti spezzerà il cuore.- Rachel piange. -Certo. Sta già succedendo. Bene.- Non l’ho mai odiato così tanto. La rabbia dentro di me è ormai incontenibile. Faccio per aggredirlo ma riesce a bloccarmi con i suoi poteri. Immediatamente mi ritrovo immobilizzata a mezz’aria. Poi trapassa il petto di Rachel con la mano ed estrae il cuore. La ragazza cade a terra. Vorrei urlare, ma non posso. Ogni singolo muscolo del mio corpo è paralizzato. Nel frattempo papà si trasforma nel demone che è sempre stato. La pelle diventa rossastra, scura e rugosa. Gli arti si gonfiano. Le unghie diventano artigli e sul suo volto deforme spuntano due orrende corna e un altro paio di occhi, iniettati di sangue. Il cuore di Rachel è stato trasformato in una gemma rossa. Poi quel mostro disgustoso incastra la gemma nella fronte di Rachel. La ragazza si sveglia. I suoi occhi sono neri come la pece. Si alza in piedi. -Ora è tutto chiaro.- dice, con una voce che non è la sua. -Brava figlia mia. Adesso siamo una famiglia. Il mondo appartiene a noi.- La porta si apre e mio padre esce, seguito da Angela e tutti gli altri.  Pian piano riesco a toccare terra e tornare al controllo del mio corpo. Un serpente verde mi passa accanto. Sorrido istintivamente. Giurerei che mi abbia fatto l’occhiolino. Poco dopo, al posto del serpente, c’è un ragazzo nudo, come mamma lo ha fatto. -Ehm, amico...- dico, facendogli capire che deve rivestirsi. Sorride. Si copre con qualcosa e afferra la mano di Rachel. Io le poggio invece una mano sulla spalla. -Rachel, sei ancora tu. Torna da me. Da noi. So che sei ancora lì dentro, ti prego. Torna da noi. Devi combatterlo, Rachel. Non puoi arrenderti.- dice il ragazzo. Si vede che tiene a Rach. Sono fatti l’uno per l’altra. -Rachel, ho bisogno che torni in te stessa. Uccidiamo quel figlio di puttana.- sussurro. I suoi occhi tornano chiari. Sorrido. -Dovete fermare vostro padre.- dice Gar. -Prima devo recuperare Dick.- risponde mia sorella. -E se fosse troppo tardi?- chiede Gar. -No. La storia è cominciata quando mi è apparso in un sogno. Prima di tutto questo. Ero destinata a trovarlo. Questo mi ha detto il sogno. Il mio sogno era la chiave. La chiave del problema.- Gar fa per bloccare Rachel ma io lo fermo. -Ha ragione lei.- Il ragazzo annuisce. Rachel si avvicina a Dick e prova a svegliarlo. Poco dopo anche gli occhi di Dick tornano normali. -Bentornato tra noi, amico.- dico, facendo il saluto militare. Gar tossisce. -Cosa è successo?- chiede. -Te lo dirà Dick. Io e Emris dobbiamo fare due chiacchiere con nostro padre.- Annuisco e io e Rach usciamo dall’abitazione. Ci facciamo strada tra i nostri amici, ancora in trance. Camminiamo sull’erba secca e sorpassiamo il cadavere di Angela che giace al suolo. Credo che il suo caro maritino non la amasse poi così tanto. Ci ritroviamo faccia a faccia con quell’essere immondo. -Padre.- chiama Rachel. -Figlie mie. Unitevi a me.- dice quel pazzo. -Lo faremmo volentieri. Ma adesso siamo impegnate.- risponde Rachel. -Già, e distruggere l'umanità non è una delle attività in programma.- aggiungo. -Comunque voglio ringraziarti.- continua Rach. -Per cosa?- chiede Trigon. -Per avermi mostrato la mia vera famiglia.- risponde la ragazza, prendendomi la mano. -Non è il momento di fare i sentimentali.- -Non preoccuparti. So come badare a me stessa. L’ho sempre fatto. E sai com’è. La genetica è destino.- A questo punto attingiamo a tutta la forza possibile. Veniamo circondate da un vortice di magia. Poi creiamo un onda di energia talmente potente da disintegrare il grande Trigon. Io e la mia sorellina ci diamo il cinque, come si fa quando si vince una partita ad un videogioco. Missione compiuta. Torniamo dai nostri amici. Dick ci corre incontro. Rachel lo abbraccia e poi tocca a me. -State bene?- chiede. -Si, credo di sì.- risponde Rach. -Tu?- -Adesso si.- Ci abbracciamo di nuovo. Poi corro incontro a Gar e lo stritolo. -Piano, rischi di farmi male.- ridacchia. -Cristo, scusa.- mi stacco subito. -Stavo scherzando.- continua a ridere. Gli tiro un pugnetto sul braccio. In poco tempo l’area viene circondata da poliziotti, vigili del fuoco e giornalisti. Finalmente, la mia missione è stata portata a termine. Solo che adesso ho paura. Paura di non poter restare con la mia nuova famiglia. Non voglio allontanarmi da questi idioti. Ci spostiamo in una zona più tranquilla per parlare e salutarci. Sperando che mia madre non venga a prendermi, andrò a stare con Dick, Rachel, Gar e Jason. -Devo ammetterlo Rachel, sei davvero brava a organizzare feste.- dice Dawn. -Si, è stato bello...prendere Dick a calci.- aggiunge Jason. -Continua a sognare.- dice Dick, tirandogli un pugnetto affettuoso. -Quando vuoi. Io sono pronto.- -Non ti conviene.- -La prossima volta mi date il tempo di truccarmi da sola? Vostro padre non andava per il sottile.- dice Donna, ovvero la ragazza che ha messo Kory al tappeto. Io e Rach ridacchiamo. -Diciamo che papà ha gusti particolari. Di certo non ama il sobrio o le cose...- vengo interrotta da una sensazione troppo familiare. Mamma. Una luce bianca si fa spazio tra gli alberi dall'altra parte della strada. Ecco ciò che temevo. Ora riesco a distinguere la figura di una donna vestita di bianco. È qui per me. -Potete scusarmi un attimo?- -È tua madre?- chiede Rachel. -È un gran bel pezzo di donna.- dice Jason. Gli tiro un pugno. -Hey!- esclama allargando le braccia. -Te ne vai?- chiede Gar preoccupato. -Non ne ho idea. Lei è così imprevedibile.- rispondo. -Va’ a parlarle.- dice Rach. Annuisco. prendo un respiro profondo a vado verso di lei con un senso di ansia che mi si espande nel petto. -Ciao, mamma.- comincio. -Ciao, Emris.- -Lo so, non avrei dovuto permettere che Rachel invocasse papà, ma non so cosa mi sia preso. Non sono riuscita a fermarla e so che ora penserai che sono un fallimento e che...- sputo tutto d’un fiato, ma mia madre mi interrompe. -Non importa. Certo, non hai impedito che arrivasse in questo mondo ma lo hai sconfitto. In più sei riuscita ad unire i tuoi poteri a quelli di Rachel e questo è molto importante. Significa che c’è un legame tra voi due. Mi piace il fatto che tu abbia qualcuno su cui contare. In futuro sarai molto utile all’umanità.- -Cosa intendi?- -Intendo che servirai a queste persone ancora per un po’.- -Quindi posso restare?- chiedo, entusiasta. -Si, puoi restare con i tuoi amici.- risponde mia madre, sorridendo. La abbraccio, cosa che non faccio da millenni, letteralmente. Lei ridacchia. -Ora vai. E stai attenta.- Annuisco. La saluto e immediatamente viene di nuovo circondata dalla luce, sparendo nel nulla subito dopo. Torno dagli altri. -Posso restare!- esclamo. Rachel corre ad abbracciarmi e anche Gar. -Quindi dovrò sopportarti ancora per molto?- chiede Jason, con un ghigno stampato sul volto. -Ti ho salvato il culo, mostra un po’ di gratitudine.- Ridono tutti. -Coraggio, tutti in macchina.- ordina Dick. Saluto frettolosamente i miei nuovi amici e mi precipito nel posto del bagagliaio. Non sono sola però. -Hey, c’ero prima io!- esclamo. -C’è posto per entrambi.- protesta Jason. -Voi due lì dietro, non litigate.- ci richiama Dick. Jason mi fa la linguaccia ed io rispondo con un calcio. -Sono fatti l’uno per l’altra.- sento sussurrare Rachel. A quelle parole cerco di trattenere un finto conato di vomito. -Lo so che nel profondo del tuo cuore mi adori.- dice quel coglione. -Certo, come no.- -Andiamo, stai sorridendo.- -Non è vero.- -E invece sì.- -Vuoi sperimentare la suola della mia scarpa da qualche altra parte?- -No grazie.- -Meglio per te.- -Che ti dicevo? Sono perfetti.- sussurra di nuovo Rachel all’orecchio di Gar. So già che non sarà facile convivere con quella grandissima testa di cazzo di nome Jason.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora