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Dick ci ha portate in un garage dov'è parcheggiata una macchina davvero forte. -È la tua auto?- chiede Rachel. -Cazzo, Dick, è una vera forza!- esclamo colpita. -Un cimelio di famiglia.- risponde l'uomo. -Quella del circo?- chiede la ragazza. -Non quella che pensi tu. Coraggio, saliamo.- dice Dick. -Ai suoi ordini, capitano.- rispondo. Saliamo in macchina. -Dove stiamo andando?- chiede Rach. -In un posto sicuro.- risponde Dick. -Mia madre diceva che non è vero che esistono i mostri. Credo che si sbagliasse.- dice la ragazza dopo un po'. -Rachel, tu non sei un mostro. Io sono come te. Siamo diverse dagli altri, ma questo non fa di noi dei mostri.- la rassicuro. -Ma tu riesci a controllarlo.- -Ci vuole molta pratica per poter contenere un potere come il nostro. Col tempo riuscirai a padroneggiarlo a pieno.- -Ma abbiamo la stessa età!- -I nostri corpi hanno la stessa età.- la correggo. -Io esisto da migliaia di anni.- -Aspetta. Come...- fa per dire Dick, ma io lo interrompo dicendo -Sono un ibrido tra un angelo e un demone, e bla bla bla. Si, ho poteri sovrannaturali anch'io e si, ho un paio d'ali. No, non sono immortale, o almeno non più, e sono stata mandata qui da mia madre per proteggere la testolina viola che hai accanto.- -Aspetta un secondo. Hai sacrificato la tua immortalità per proteggermi? Perché?- mi chiede Rachel, sorpresa. -Come ho già detto, ci sono cose che non posso ancora spiegarti. Però ti prometto che presto ti dirò tutto, ok?- La ragazza annuisce. Continuiamo a guidare tutta la notte. Il mattino dopo ci fermiamo in un locale per mangiare qualcosa. -Vi va una cioccolata calda?- chiede Dick. -Vorrei un caffè. Nero.- risponde capelli viola. -Scommetto che hanno i marshmallow.- continua l'uomo. -Non sono una bambina.- Rachel lo fulmina con lo sguardo. -Uuuuh, la situazione si fa interessante, ma se per voi va bene, vorrei godermi una colazione tranquilla, d'accordo? Detto questo, anche io gradirei un caffè nero.- dico, con un sorrisino angelico stampato sulle labbra. -Va bene, ehm, anche per le signore.- dice Dick alla cameriera. La donna versa il caffè nelle nostre tazze e va via. -Mia madre non voleva che bevessi caffè.- dice Rachel. Poi prende il contenitore dello zucchero e ne versa un quintale nella sua tazza. -Sei golosa, eh?- fa Dick. Merda, ecco il classico silenzio imbarazzante. Poi Dick parla di nuovo. -Rachel, è mai successo, delle altre volte, quello che è accaduto prima?- Inizio a bere il mio caffè. -No. Non in quel modo. Non volevo uccidere quel tizio.- -Come hai fatto ad ucciderlo?- -Ha perso il controllo.- rispondo al posto della ragazza, sottovoce e guardando il vuoto. -Andiamo a trovare dei miei vecchi amici. Sono sicuri. Ci daranno un posto per nasconderci un po' e riflettere. Per capire cosa fare dopo. Rachel, sei terrorizzata lo so. Ma a volte non c'è tempo per avere paura. Hey, nessuno ti prenderà, ok? Lo prometto. E poi avrai me e Emris al tuo fianco. Vedrai che andrà tutto bene.- dice poi Dick. -Dove altro potrei andare, comunque?- chiede Rachel. Finiti i nostri caffè, riprendiamo il viaggio. Ci fermiamo in un motel per riposare. Io e la mia cara sorellina abbiamo deciso di guardare qualcosa in TV. In questo momento siamo sedute sul letto a ingozzarci di caramelle e schifezze varie. -Hey, vi va la pizza?- chiede Dick. -Ok.- risponde Rachel. -Pizzaaa!!- esclamo. Si, mi piace la pizza, ma a chi non piace? Dick ridacchia. -Con che cosa?- chiede. Capelli viola non risponde. -Qualsiasi pizza va bene, basta che sia pizza.- rispondo io. -D'accordo. Non fate entrare nessuno.- Dick fa per andarsene, ma si ferma sulla porta della stanza. -È il trono di spade? Ma potete guardarlo?- chiede. Io e Rachel ci giriamo verso di lui allo stesso momento. -Credi che sia troppo "da adulti"? Sai cosa comporta essere figlia di un demone? Ho visto cose che potrebbero farti fare la pipì a letto e implorare che la mammina ti rimbocchi le coperte.- rispondo. -Ok, credo sia meglio che vada.- Dick ci lascia sole. Rachel mi batte il cinque e ridiamo come due stupide. -Hey, diamo un'occhiata in giro.- dice la ragazza. Ci alziamo dal letto e nella stanza accanto alla nostra notiamo una valigetta. Proviamo ad aprirla ma è sigillata. Ne vediamo un'altra poco più piccola. Questa si apre e scopriamo che in realtà è un computer. -Vediamo cosa succede se cerco il mio nome su google.- dice Rach. Spuntano vari articoli sull'omicidio di sua madre. Poi cerca qualcosa sulla morte dei genitori di Dick. Scopriamo che Dick è stato preso in custodia dal miliardario Bruce Wayne. Troviamo un video dell'incidente. Rachel sfiora il monitor del computer e da una fessura escono dei fogli. In uno di questi è stampato la foto dell'uomo che ha ucciso. L'immagine esce dalla foto. Papà prova a comunicare con Rachel attraverso lo specchio. Urla, dice di farlo uscire. -Ok, Rach. Niente panico.- Prendo un foglio e disegno una croce. Faccio accovacciare Rachel accanto a me e le passo il foglio. -D'accordo, adesso prega con me, ok?- Rachel annuisce, terrorizzata. Le stringo le mani e recitiamo insieme il Padre nostro. Cerco di respingere il demone. -Non funziona!- urla la ragazza. -Vieni con me.- Le prendo il polso e la trascino in bagno. Faccio mettere Rachel nella vasca da bagno e disegno su dei foglietti alcune croci che posiziono sul bordo di essa. Preghiamo ancora e ancora. Il pericolo sembra passato. Rachel mi abbraccia e piange. -Shh, è tutto ok. È tutto finito ora.- dico, accarezzandole la schiena. Dick fa il suo ingresso in bagno. -Ragazze, cosa è successo?- chiede preoccupato. -Dick, è complicato da spiegare. Credo che adesso abbia bisogno di riposo.- L'uomo mi aiuta a metterla a letto. La ragazza crolla dopo pochissimo. -Da cosa devi proteggerla, esattamente?- mi chiede Dick. -Come?- -Tu hai detto che tua madre ti mandata qui per tenere Rachel al sicuro, ma da cosa?- -Da mio padre.- Senza dire nient'altro, vado in camera mia e cerco di dormire un po'. L'indomani mattina il nostro viaggio ricomincia. -Secondo questo file, l'uomo che dava la caccia a Rachel, faceva parte di una setta apocalittica. Credono che il loro destino sia prevenire la fine del mondo. Questo vi dice qualcosa?- chiede Dick. -Beh, ricordo quando ero bambina. Non si era troppo arrabbiati o spaventati, perché le cose cattive accadono.- dice Rach. -Di che tipo?- chiede Dick. -Credo di essere un'orfana anch'io, ora...- Oh sorellina, sapessi quanto vorrei che fosse la verità, ma purtroppo paparino c'è ancora, e non è uno di quelli che ti porta a pesca o roba del genere. -...Quel miliardario, Bruce Wayne, ti ha cresciuto lui?- -Si.- -Dev'essere stato fico.- -È stato complicato.- -Credete che andrà mai via?- -Cosa?- -La sensazione di essere abbandonati.- -Prima o poi ci fai l'abitudine.- rispondo, dando una pacca sulla spalla alla ragazza davanti a me. -Anche voi due mi abbandonerete, non è vero?- chiede poi Rach. -Ho promesso a mia madre che ti avrei protetta a qualunque costo. Non posso lasciarti da sola.- rispondo. Rachel mi sorride e io faccio lo stesso. -Neanch'io ti lascerò. E non posso lasciare sola neanche Emris. Sarai anche metà angelo, ma i casini che potresti combinare sono molteplici.- dice Dick sorridendo. Scoppiamo a ridere.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora