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Sono passati tre mesi da quel giorno. In questo periodo ho rafforzato i rapporti con tutti. Io e Rachel siamo ancora più unite. Le voglio veramente bene. Noi ci capiamo anche solo con uno sguardo. Ormai è confermato che Gar abbia una cotta per lei. Ne sono felice, a dir la verità. Lui è un bravo ragazzo e se dovessero finire insieme so che la tratterebbe come si deve. La situazione con Jason è migliorata. Non litighiamo più così spesso, anche se a volte torniamo alle vecchie abitudini. Ad ogni modo, in questo momento siamo in sala training. Gar e Jason stanno per iniziare un combattimento. Jason è bendato. Crede di poterlo battere ad occhi chiusi. Stanno usando le spade di legno. -Al mio via attacca. E senza scrupoli.- dice l’idiota. -Hai annuito?- chiede poi. -Si, ho capito. Ehm, senza scrupoli.- risponde Gar. Io ammiro la scena seduta in un angolo, a sgranocchiare patatine. -Via!- urla Jason. Il combattimento ha inizio. Il ragazzo intercetta ogni colpo e lo blocca. Gar passa una mano davanti alla benda per capire se sia vero il fatto che Jason non veda. Gar si allontana e colpisce ancora ma Jason lo blocca di nuovo. Sono bravi eccome. Gar dà un colpetto a Jason sulla testa mentre è girato. Quest’ultimo toglie la benda. -Che cavolo!- esclama. -Era un colpetto.- si giustifica Gar. -Che cazzo ti prende? Ero bendato.- -Hai detto “E senza scrupoli”.- dice Gar, imitando la voce di Jason. -Mi duole dirlo, ma l’idiota coi capelli verdi ha ragione.- intervengo. Nel frattempo Dick e Rachel ci raggiungono. -Ci vogliamo calmare?- chiede la ragazza. -Ci stavamo allenando. Ero bendato e lui mi ha colpito.- dice Jason. -Ha detto senza scrupoli.- -Sembrate dei bambini.- rimprovero i due ragazzi. -A che serve combattere così? Insomma, gli occhi li abbiamo.- Dice Jason. Mi alzo dal mio posto e raggiungo gli altri. -In battaglia tutto può esservi tolto.- dice Dick. -Le mani.- Blocca il polso di Jason e gli toglie la spada dalla mano. -I piedi.- dice, quasi colpendo il piede di Gar. -E gli occhi.- conclude, puntando l’arma contro la faccia di Rachel. -A prescindere da tutto dovrete battervi. E vincere. Fate una doccia. Nella sala informatica, tra cinque minuti. Poi colazione.- Io, Rachel e Gar ci allontaniamo. Jason è rimasto a parlare con Dick. Aspetto che finiscano. Terminata la loro chiacchierata Jason mi raggiunge. -Che è successo? Va tutto bene?- chiedo, notando l'espressione sul suo viso. -Si, è tutto apposto.- risponde, mettendomi un braccio intorno alle spalle. -Andiamo?- chiede. -Si, ma credo che dovresti andare a fare una doccia. Puzzi.- Jason sorride e fa una smorfia. -Come vuoi tu.- Io mi dirigo direttamente in sala informatica, mentre Jason fa come gli ho consigliato. Nella stanza trovo mia sorella, ficcanaso come sempre. -Allora, non ti ho vista uscire con noi dalla sala training . Dov’eri?- chiede con un ghigno. -Non sono affari tuoi, sorellina.- rispondo, sorridendo. -Credo di aver capito. Che è successo?- -Ha provato a intossicarmi mettendomi un braccio intorno alle spalle.- Rachel si tappa la bocca per non urlare. -È così romantico!- esclama. -Non è per niente romantico. Mi viene da vomitare.- Rachel alza gli occhi al cielo. Poi i nostri amici ci raggiungono. Dick ci illustra qualcosa che dovremmo studiare oggi. Ha detto che i file sono già salvati sui nostri computer. Ho passato tutto il giorno a studiare quella roba e sono stanca. Vado in camera di Gar per vedere se ha finito. Lo incontro in corridoio. -Hai già finito?- mi chiede. -Si, tu?- -Anche io. Stavo per portare qualcosa da mangiare a Rachel, vieni con me?- -Certo.- Andiamo verso la stanza di mia sorella. Bussiamo alla porta. -È aperto.- dice. Entriamo. Sta ancora studiando. -Avrai fame, scommetto.- dice Gar, poggiando il piatto che aveva in mano sulla scrivania. -Grazie.- dice la ragazza. Facciamo per andarcene ma Rachel ci ferma. -Vi va di fermarvi un attimo?- -Certo.- diciamo all’unisono. Gar mi fa capire di voler rimanere solo con Rachel attraverso una piccola gomitata. Trattengo una smorfia di dolore. -Ehm, in realtà io ho promesso a Jason che lo avrei aiuto...con una cosa. Devo sbrigarmi, mi starà aspettando. Ci vediamo dopo.- Gar mi ringrazia con lo sguard. Dopo pochi passi incontro Jason. -Aiutarmi con una cosa, eh?- dice. -Dovevo trovare una scusa per lasciarli da soli. Se non si baciano stasera, tirerò uno schiaffo ad entrambi.- Ridiamo. Poco dopo ci ritroviamo a guardarci negli occhi. -Mi piacciono i tuoi occhi. Sono particolari.- dice lui. -Anche i tuoi sono belli.- E questo da dove esce? Mi sono appena resa ridicola. Jason si avvicina pericolosamente al mio viso. Mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Vi prego, ditemi che è solo un incubo e che sto per svegliarmi. Vengo salvata da un rumore assordante. Ci dirigiamo tutti in salotto. C’è una luce accecante. È un inseguimento. Lo seguiamo accendendo la televisione. La ragazza che guidava l’auto, ovvero il bersaglio della polizia, scende dalla macchina e mette al tappeto gli agenti. -E quella chi è?- chiede Rachel. -Una bella tosta.- dice Jason. Faccio una smorfia. Che idiota. Il ragazzo deve aver frainteso e mi passa il braccio intorno alle spalle, per la seconda volta in un giorno. -Torno subito.- dice Dick. Esce dall’edificio. Ha portato qui la ragazza di prima. È svenuta. Dopo un po’ si riprende e Dick va da lei per ricevere dei chiarimenti sulla situazione. Noi altri andiamo in sala training. Gar si allontana per prendere qualcosa da mangiare e da bere. Passa a me e Rachel un pacco di salatini e due bevande. -Di cosa staranno parlando?- -Starà cercando di capire chi è.- risponde Rachel. -La vuole reclutare. Fa sempre così, lui non sa resistere.- dice Jason con rabbia. Mi alzo per togliergli la spada in legno che ha tra le mani. -Sei pericoloso con questo quando sei nervoso.- dico. -Sapevo che voleva incrementare il gruppo, solo non credevo così presto.- dice Gar. -Come facciamo a fidarci?- chiede Jason. -Semplice, non lo facciamo. Non mi fido di quella ragazza. Porterà solo problemi.- dico, riponendo l’arma al suo posto. -Quella ragazza è una persona in difficoltà.- mi rimprovera Rachel. -E se non fosse una persona?- ipotizza Gar. Fa sul serio? -Com’è sopravvissuta a quel salto?- -Credi sia una metà umana?- chiede Rach. -Beh, si. Oppure un’aliena. Come Kory.- -Se fosse come Kory i poliziotti sarebbero morti.- -Sa battersi, questo è vero. Di sicuro è ben addestrata.- dice Jason. -E avete visto l’occhio? Quando le ha cambiato la benda.- chiede Gar. -Di che parli?- -Gliel’ha rimessa ma la ferita era già guarita.- -Davvero?- chiede Jason. -Processo di auto guarigione accelerato.- sussurro tra me e me. Rachel ridacchia. -È qui solo da un’ora e voi siete già ossessionati.- -Perché è strana. Io voto per buttarla fuori.- -Sono d’accordo con Jason.- dico. Jason mi batte il pugno e mi ritrovo di nuovo sotto il peso del suo braccio. Ma che diavolo sta succedendo oggi? -Chi ha detto che abbiamo diritto di voto?- chiede Gar. -O che lei vuole restare? Non mi stupirei affatto se la sua idea di paradiso non fosse coabitare con te, Jason.- aggiunge Rachel. -So come possiamo scoprire chi è.- dice il ragazzo.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora