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Dick ci ha portati in un capanno per testare le nostre capacità, senza essere visti da occhi indiscreti. -Ok. Per lavorare insieme, lottare e difenderci come una squadra, mostriamo cosa sappiamo fare. Qualche volontario?- chiede. Non si propone nessuno. -Kory. Rachel ha detto che crei una luce. Calore, è giusto?- -A dire il vero sto provando a capirlo.- risponde la donna. -Ok, allora capiamolo insieme. Come funziona, di preciso?- -Penso che venga dal sole. Posso assorbire la sua energia e direzionarla. Sono debole la notte. Qualche volta scarica. E mi ci vuole un po’ per ricaricarmi.- -Cioè Quanto?- -Qualche ora o qualche giorno. Non lo so.- -Sai controllarla?- -Si, certo.- -Ok, puoi colpire quel trattore?- chiede Dick, indicando un vecchio trattore rosso posizionato in fondo al capanno. -Guarda.- risponde la donna. Si avvicina al bersaglio. Poi inizia ad illuminarsi come una lampadina. Sembra che stia andando a fuoco. Un raggio di fiamme investe il veicolo. Ora vi è un grosso buco infuocato. -Suppongo che mi serva un po’ di pratica.- dice Kory, tornando vicino a noi. -Forte.- dice Gar, battendole il cinque. Dick lo guarda. -Tocca a te.- -Ok, è che...datemi un attimo. Ok.- Inizia a scrocchiarsi il collo. -Entro oggi sarebbe meglio.- -È che è un po’ strano con voi che mi guardate. La prima volta che l’ho fatto mi sono strappato i vestiti e...- Io e Rachel ridacchiamo. -...e mi piace questa giacca.- -Aspetta. Devi essere nudo per...- -Si, si, ma ne vale la pena. Lo prometto.- -L’ho già sentita questa.- dice Kory. -Ora giratevi.- Facciamo come richiesto. -Il ragazzo si vergogna.-sussurro all’orecchio di Rachel. Continuiamo a ridacchiare. -Se non fosse un esercitazione, saremmo morti.- dice Kory. Poi sentiamo un ruggito. Ci voltiamo ed ecco una grossa tigre verde. -Accidenti!- esclama Dick. -Ne è valsa la pena, aveva ragione.- aggiunge Kory. -È lui davvero?- chiede Dick. -Incredibile, eh?- risponde Rachel. -Come?- -Si è ammalato, o roba così.- -L’influenza l’ha trasformato in tigre?- chiede Kory, scettica. -Ok, puoi ritrasformarti in Gar.- dice Dick. La palla di pelo verde esegue l'ordine. C'è solo un piccolo problema. -Gar, credo che sia il caso che ti copra. Sai, non penso che fare lo spogliarellista sia una cosa adatta a te.- dico. -Oh, si. L’ho scordato.- risponde il ragazzo, imbarazzato. Kory ride. Gar si riveste. -Hai mai mangiato qualcuno?- chiede Dick. -Il gattino verde non mangia carne.- rispondo io. -Farebbe più paura se non fosse verde o vegano.- dice Kory. -Ok, abbiamo una Donna Sole e un Ragazzo Tigre. C’è del potenziale.- dice Dick. -Non dimenticarti dell’ibrido della squadra.- dico, alzando la mano. -Oh, si. Cosa sai fare?- chiede l’uomo. -A parte alcuni giochetti con la mente, posso spostare gli oggetti col pensiero. Posso anche volare, come credo di averti già detto, e ultimamente, con l'aiuto di Rachel, sono riuscita ad utilizzare i miei poteri curativi.- rispondo. -Dacci una dimostrazione.- Annuisco. Mi concerto e decido di utilizzare una balla di fieno. La sollevo a mezz’aria e la disintegro. Mi giro verso gli altri. -Per il prossimo trucco ho bisogno di un volontario dal pubblico. Dick?- L’uomo annuisce e si avvicina. Uso i miei poteri su di lui. Faccio in modo che si schiaffeggi. -Mi hai fatto male.- dice l’uomo, toccandosi la guancia. -Era a tuo rischio e pericolo.- dico, alzando le spalle. -Fa’ vedere loro le ali!- esclama Gar. Alzo gli occhi al cielo e le spiego. -Contento adesso?- -Incredibile!- esclama Dick, sfiorandole. -Se ti azzardi a staccare anche una sola piuma ti spezzo in due.- lo avverto. L’uomo si allontana immediatamente. Richiudo le ali. -Rachel, sei la prossima.- dice Gar.  -No. No, ferirei qualcuno.- -Ferire la gente è la nostra idea, si.- dice Kory. -Potrei ferire voi.- -Fa parte di te. Non devi averne paura.- dice Dick. -Se andasse storto...- -Hey, andrà tutto bene.- la rassicuro. La ragazza fa qualche passi avanti. Un vortice di melma nera le esce dalla bocca e inizia a vorticare sopra di lei. La situazione però inizia a farsi critica. -Rachel?- la chiama Kory. -Ok, riportalo dentro ora.- dice Dick. Rachel non risponde. Ormai Rach l sta andando troppo oltre e ha perso il controllo. Kory lancia delle fiamme su quella melma. Veniamo scaraventati al suolo. Rachel urla e ritira l’oscurità dentro di sé. Poi cade in ginocchio. -Rachel!- esclama Dick. La ragazza si rimette in piedi. -Sta’ indietro.- ordina. Gli occhi, prima totalmente neri e vuoti, tornano del colore originale. -Sto bene.- dice. -Sei sicura?- chiede Dick. -Ti ho ferita?- domanda Kory. -Devo...devo solo esercitarmi di più, ecco.- Si crea un silenzio imbarazzante. -Allora...ecco le nostre abilità. Tu cosa sai fare?- chiede Gar. -Io vi tengo vivi.- risponde Dick. 
                                ...
Si è fatta sera e io, Rachel e Gar ci siamo sistemati a un tavolo, fuori dal motel. Rachel è andata a prendere qualcosa da mangiare alle macchinette. -Ti conviene dichiararti subito, è ovvio che anche tu le piaci.- sussurro al ragazzo di fronte a me, che sta fissando Rach con uno sguardo da ebete. -E chiudi quella bocca o la bava colerà anche sul tavolo.- aggiungo ridacchiando. -Ma come siamo divertenti.- dice Gar con una smorfia. Rachel torna da noi. -Ragazzi, io vado a prendere qualcosa da bere. Torno subito.- dico facendo l’occhiolino ai due. Gar mi ucciderà. Faccio un sorriso malefico e mi dirigo verso il distributore di bibite. Prendo una coca cola e quando sto per tornare dai miei amici lo sento. È il richiamo di mia madre. Corro in un bagno del motel e mi dirigo verso lo specchio. Una volta di fronte ad esso la vedo. È lì, nel riflesso. Una donna dalla pelle candida, i capelli talmente chiari da sembrare bianchi e due occhi color ghiaccio. Le sue labbra rosse spiccano sul viso pallido. -Mamma...- -Ciao, Emris.- -Cosa ci fai qui? Perché non ti sei manifestata per tutto questo tempo?- -Non l’ho fatto perché non era necessario. Ora però devi ascoltarmi.- -Dimmi tutto, mammina.- dico con tono sarcastico. -Un pericolo incombe. Sta attenta. Presto quelle persone torneranno da voi.- -Intendi quella famiglia di psicopatici?- -Esattamente.- -Cazzo.- -Linguaggio!- mi rimprovera la donna. -Oh, si, scusa.- farfuglio velocemente. -C’è altro di cui dovrei essere al corrente?- chiedo. -Non fidarti troppo degli umani. Rischierai di farti del male da sola.- -Che intendi?- -Capirai quando arriverà il momento. Ci vediamo, figlia mia. Buona fortuna.- -Ci vediamo, mamma.- Il riflesso di mia madre  sparisce del tutto. Sono confusa. Non capisco il perché dell’ultimo avvertimento. Esco dal bagno con la testa persa nei miei pensieri. Torno da Rach e Gar. -Hey, angioletto, è tutto ok?- mi chiese il ragazzo. -Si. Si, scusate, è che...ho un po’ di pensieri per la testa. -Sicura di stare bene? Sei pallida, o almeno, più del solito.- mi dice Rachel, preoccupata. -Sto bene, davvero.- -Ragazzi, tutti nelle camere!- esclama Dick. Ci diamo la buonanotte e facciamo come detto. Io e Rach ci sediamo sul materasso e guardiamo qualcosa alla TV. -A cosa pensavi, prima?- mi chiede la ragazza. -A mia madre. Era da un po’ che non si manifestava. Oggi ha deciso di farmi visita. Ha detto che c’è un altro pericolo imminente. Ma questo credo che lo abbiamo capito più o meno tutti.- -Già.- risponde Rach, ridendo tristemente. -A te piace Gar?- le chiedo. La vedo subito diventare rossa come un pomodoro. -Io...non...beh...come può venirti in mente una cosa del genere?- -Oh, andiamo. Si vede lontano un miglio che sei innamorata persa. E scommetto che lui prova lo stesso.- -Si, beh, anche se fosse, non credo che sia il momento adatto per pensare a queste cose.- -Come vuoi tu. Credo che sia ora di dormire.- -Concordo.- Ridacchio e mi giro per spegnere la luce. Non faccio in tempo a sfiorare l’interruttore, che percepisco la presenza di mio padre. Sta comunicando con Rachel. Lei è spaventata. -Chiamiamo Dick, dobbiamo togliere quello specchio.- dico indicando l’oggetto posto accanto al letto. Rachel annuisce velocemente. Fortunatamente, dopo un po', l'incubo finisce. Chiamiamo il nostro amico che toglie lo specchio dal muro e lo poggia sul pavimento. -Puoi girarlo, per favore, Dick?- chiede Rach. L’uomo fa come detto. -Grazie.-  -Non vuoi chiedermi perché?- aggiunge. -Mi basta solo che ti dia fastidio.- risponde Dick. -Pensate davvero che posso imparare a controllare i miei poteri?- chiede Rachel. -Certo.- rispondiamo io e l’uomo all’unisono. Dick fa per andarsene, ma la ragazza lo blocca. -Devi mostrarcelo.- -Mostrarvi cosa?- -Cosa sai fare. Devi farlo vedere a noi. A loro. A noi.- dice Rach, mettendomi una mano sulla spalla. -Rachel ha ragione.- dico, in suo sostegno. Dick sospira. -Dovreste riposare.- dice. Poi gira sui tacchi ed esce dalla stanza. -Secondo me, sta andando a scopare con Kory.- sussurro. -Ma che cazzo! Emris!- esclama Rachel, ridendo. -Che c’è? Hai visto la tensione sessuale tra quei due.- Ridiamo entrambe. -Ok, ora credo che sognerò Dick e Kory che ci danno dentro. Che visione disgustosa.- dice Rach. Ridiamo ancora. -Buonanotte, piccola melanzana.- -Buonanotte, angioletto.- -Oh, ti prego. Non ti ci mettere anche tu!- esclamo. Rachel ride. -Notte.- Spegniamo finalmente le luci. Cerco di prendere sonno, ma per qualche motivo mi è impossibile. -Rach? Sei sveglia?- -Si, non riesco a dormire.- Ci voltiamo entrambe l'una verso l'altra. -Parliamo di qualcosa.- dico. -Va bene, di che vuoi parlare?- -Non ne ho idea.- Poco dopo iniziamo a sentire strani rumori...e versi. -Cristo, li senti?- chiedo a Rachel. -Già, a quanto pare avevi ragione prima. Che schifo.- Ridiamo come due rimbambite. -Speriamo solo che si stanchino. Non ho voglia di ascoltarli scopare tutta la notte.- Sentiamo un rumore fortissimo, come di un letto che sbatte violentemente contro la parete. Scoppiamo in una risata ancor più rumorosa della precedente. Sarà una lunga notte.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora