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-Rachel? Rachel, svegliati.- sussurro alla ragazza distesa di fianco a me. Si alza a sedere tremante. -Lui era...e poi...- non riesce a formulare delle frasi di senso compiuto. -D’accordo, ora calmati. Ti dimenavi come un’anguilla fuori dall’acqua. Hai fatto un incubo per caso?- le chiedo. Lei annuisce freneticamente. -Che cosa hai visto?- -Io...io ero ad un funerale.- dice una volta più tranquilla. -C’erano delle persone con degli ombrelli neri. Pioveva. Tutto sembrava grigio. Poi ho visto Dick. Mi ha detto qualcosa del tipo “non arrenderti”. Ho provato a toccargli il braccio e ho visto un luogo. C’era un cartello con scritto “Elko Diner”. Infine Deathstroke lo ha trafitto con una spada.- -Hai mangiato pesante ieri sera?- -Emris, è una cosa seria.- mi rimprovera. -Rilassati. Hai visto l’indirizzo preciso di quel posto? Sai dove si trova?- -Non ne sono sicura.- -Credo sia meglio chiamare Dick.- La ragazza annuisce e successivamente prende il cellulare. Digita il numero di Dick. -C’è la segreteria.- -Merda.- Mi massaggio la fronte con la mano. -E ora?- chiede. -Ora non ci resta che aspettare che faccia giorno. Domattina ci metteremo in viaggio verso il posto che hai visto. E adesso, se vuoi scusarmi, me ne torno a dormire.- Mi stendo un’altra volta. I pensieri vorticano nel mio cervello e rischiano di farmi impazzire. L’incubo di Rachel, l’esserci ritrovate in questa situazione assurda in cui siamo ospiti nell’appartamento di strane ragazze hippie, l’aver abbandonato Gar alla torre. Poi un pensiero in particolare mi si fissa in mente, distraendomi da tutti gli altri. Quello di Jason. Mi manca. Cazzo, per colpa sua ora sono una sentimentale di merda. Sono così sdolcinata da farmi venire il diabete. Ma è inutile mentire. Io sono innamorata di Jason Todd. E Rose ora è con lui. Ho paura che possa portarmelo via facilmente. Diciamocelo, lei è una bella ragazza, è tosta e determinata. Il tipo di ragazza che di sicuro piace a uno come Jason. E poi, dopo quel battibecco che abbiamo avuto io e il ragazzo, di sicuro lei ha preso la palla al balzo. Cristo, ma che mi prende? Devo smetterla con queste paranoie inutili. Ho cose più importanti a cui pensare. Alla fine riesco ad addormentarmi. La mattina dopo, prima di partire, Rachel decide di farsi leggere il futuro con i tarocchi. Lei e Dani sono sedute al centro della stanza. Io vago per la camera, non prestando attenzione a ciò che sta succedendo a pochi metri da me e crogiolandomi ancora nei miei pensieri, che mi rendono ancora più nervosa. -Accidenti!- esclama Rachel. Mi volto immediatamente. -È tutto apposto?- chiedo. -Si. Ho visto qualcosa.- risponde mia sorella. La guardo preoccupata. Una ragazza apre la porta. -Eriel. Che succede?- chiede la nostra amica. -Tuo padre.- -Lo stronzo ti segue di nuovo?- -No. È morto.- Io e Rachel ci scambiamo uno sguardo ancora più preoccupato. E se fossimo state noi la causa della sua morte?- -Morto? Cos’è successo?- chiede Rach. -Non lo sanno. Lo ha attaccato qualcosa. Dani, mi dispiace.- dice Eriel poggiando una mano sulla spalla dell'amica. -Non siamo state noi, te lo posso assicurare.- mi affretto a dire. -Lo so.- -Hey, ci dispiace.- sussurra Rachel prendendole la mano. Io mi abbasso e accarezzo la spalla di Dani. -Devo averlo desiderato un migliaio di volte. Ma non pensavo potesse accadere.- -Cosa?- -Quell’uomo mi ha picchiata fino a pisciare sangue. Spero che sia morto urlando.- Riesco a sentire il dolore e la rabbia nella sua voce. Io e Rachel decidiamo di andarcene. Dovremmo prendere l’autobus e la stazione è a qualche minuto da qui. Salutiamo Dani e ci incamminiamo verso la nostra meta. Appena arriva il nostro turno per fare il biglietto Rachel deposita i nostri risparmi sul ripiano e fa un sorriso forzato. La donna in divisa rossa dietro la parete di plexiglas dice -Parola di quattro lettere, Pony Express che ferma in Nevada.- -Non vorrei interrompere il suo cruciverba ma ci servirebbero due biglietti.- dico cercando di nascondere la crisi di nervi che sto per avere. -Dove vorreste andare?- chiede la donna, annoiata. -Elko.- risponde Rachel. -“Elko”? Ah, è la risposta.- esclama la donna, sorridendo. -Si, ora potremmo avere i nostri biglietti?- chiedo spazientita. Rach mi da una gomitata nelle costole. -Per favore.- aggiungo. La donna sbuffa, si prende i soldi e ci da quei fottuti biglietti. Successivamente saliamo sul nostro autobus. -Potevi essere più gentile.- dice Rachel. -Mi stava facendo perdere la pazienza.- mi giustifico. -Sei nervosa perché pensi a Jason?- Non rispondo. Come cazzo fa a saperlo? Ah, giusto. -Sai che con me non puoi mentire.- aggiunge. -Lo sai che ti ama.- -Se mi amasse non avrebbe reagito in quel modo quando ce ne siamo andati tutti. E soprattutto non sarebbe andato con Rose.- -Forse non voleva restare solo.- -O forse voleva una troietta da potersi scopare quando gli pare e piace.- Sospiro. -Sto impazzendo.- mormoro. -Non stai impazzendo, sei solo preoccupata perché il tuo ragazzo è solo con un’altra ragazza. Succede agli umani, ogni tanto. Ma puoi stare sicura con Jason.- Sorride dolcemente. So che sta mentendo quando dice che posso stare tranquilla. Lei non si fida di Jason. Anch’io sento quando le persone mi dicono bugie. Però vorrei tanto crederle. -Hai ragione.- Ricambio il sorriso. Lei si volta verso il finestrino e poco dopo si addormenta. Poi crollo anch’io. Sento Rachel agitarsi nel sonno. Ci svegliamo entrambe di soprassalto. Deve aver avuto un altro incubo. Ci accorgiamo che siamo arrivate. Scendiamo dall’autobus. Ed ecco il famoso Elko Diner. Entriamo nel locale quasi deserto e trasandato. Dico quasi perché qualcuno cattura la nostra attenzione. -Kory?- -Ragazze?- -Che diavolo ci fai qui?- chiede Rachel. -Cavolo, non ne sono del tutto sicura.- La donna si appoggia ad un tavolo. Nel frattempo un’altra persona varca la soglia di questo posto. -Rachel? Emris?- È Dawn. Infine entra Donna. -Questo è reale o sto diventando pazza?- chiede Kory. -È senz’altro reale.- risponde Dawn. -Perché stai continuando a seguirci?- chiede Rachel a Donna. -Seguire? Tu mi hai chiamata e mi hai detto di venire qui.- -No, non è vero.- -Si, è così.- -A me si è accesa la spia del motore. Kory?- dice Dawn. -Sono qui per le ciambelle.- Motivazione più che valida. Subito dopo la porta del locale si apre. Ed ecco che si presenta l’ultima persona che avrei mai immaginato di incontrare in un posto simile. -Bruce?- chiede Donna. Si, avete capito bene. Signore e signori, Bruce Wayne -Sono felice che ce l’abbiate fatta.-

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora