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Dick e gli altri sono tornati dalla missione. Jason alla fine non è andato con loro. Andiamo in salotto per scoprire cosa è successo. -Dove si trova Doctor Light?- chiede un certo idiota con tono di sfida. -Jason.- lo rimproveriamo io e Rach. -Un lavoretto discreto con uno che spara cosa? lampade? Metà città è nei guai e ancora nessuno segno di Doctor Light.- -Non è il momento, Jason.- lo interrompe Dick. Il ragazzo si avvicina a lui. -Senti, non prendo più ordini da te, amico. Faccio quello che voglio, quando voglio.- -Jason, ora basta.- lo rimprovero ancora. Dick fa per andarsene ma Jason lo blocca. -Levati di mezzo.- -Hai frainteso ogni cosa. Tu sei quello in mezzo. Si, e dovresti rivedere il tuo pensionamento.- Jason si volta. Si prepara a tirare un pugno. Gli faccio segno di no con la testa. Rischia di mettersi nei guai. -No.- dice Dick. Jason fa per dargli un pugno ma l'uomo lo scaraventa al suolo. Dick se ne pente subito e porge una mano al ragazzo. Jason la rifiuta. Si alza da solo e corre in camera sua. Lancio uno sguardo di scuse all'uomo prima di seguire il ragazzo. -Jason.- lo chiamo. -Sono stanco di obbedire a quell'idiota.- - Se non avessi cercato di prenderlo a pugni, non saresti finito con la faccia spiaccicata sul pavimento.- Incrocio le braccia al petto. Jason si passa una mano tra i capelli nervosamente, poi sospira. -Hai ragione, non avrei dovuto.- sputa fuori. -Come sempre.- ghigno soddisfatta. Lui si lascia scappare un sorriso. Poi silenzio. Questa situazione mi è familiare. Jason si muove verso di me. Siamo fin troppo vicini. I nostri nasi quasi si sfiorano. Oh cazzo. Ci risiamo. Mi aspetto che qualcosa arrivi ad interrompere questo momento ma stranamente non succede niente. Jason è sempre più vicino. Credo di avere un attacco di tachicardia. Prima che possa fare qualcosa le labbra di Jason si poggiano sulle mie. Ormai è fatta. Non ho mai baciato un ragazzo, non so niente di questa roba da piccioncini. Tuttavia è una sensazione piacevole. Cerco di ricambiare per quello che posso, provando a nascondere la mia inesperienza. Dopo i primi secondi i movimenti diventano automatici, come se sapessi già cosa dovevo fare e svolgo il tutto in modo spontaneo. Ormai le uniche cose su cui riesco a concentrarmi sono le labbra di Jason che si muovono morbide insieme alle mie. Un rumore ci fa sobbalzare. Ci separiamo immediatamente. Mi accorgo di avere le braccia del ragazzo attorcigliate alla vita, mentre le mie mani sono posate sulla sua nuca. -Cristo, prendetevi una stanza!- esclama Rose. Jason ridacchia. Io sciolgo goffamente quell'abbraccio e non riesco a nascondere un'espressione imbarazzata. Jason continua a sorridere. -Emris, puoi venire un attimo? Mi serve una mano.- chiede Rachel, spuntando in corridoio. -Arrivo. Ci vediamo dopo.- dico. -A dopo.- risponde il ragazzo. Restiamo a guardarci per più del dovuto. -Emris, andiamo?- La voce di Rachel mi riporta alla realtà. Cazzo, è così imbarazzante. La ragazza mi prende la mano e mi trascina in camera sua. -D'accordo, qui è chiaro che è successo qualcosa. Dai, racconta.- mi esorta, incrociando le braccia e stampandosi in faccia un ghigno. Prendo un respiro profondo. -Ci siamo baciati.- dico tutto d'un fiato. Rachel sgrana gli occhi. -Voi cosa?- -Ci siamo baciati.- -Non ci credo. Lo sapevo che sarebbe successo!- quasi urla. -Non urlare!- -Va bene, scusa. Ma era ora che succedesse.- Ridiamo. -E dimmi, com'è stato?- chiede. -È stato...strano. Non ho mai provato sensazioni del genere. Rose ci ha interrotti.- -Beh, probabilmente, se non l'avesse fatto, io e gli altri avremmo sentito rumori alquanto ambigui provenire dalla stanza di Jason.- -Rachel!- la rimprovero. -D'accordo, la smetto.- dice ridacchiando. -Siete una bella coppia.- aggiunge. -Il problema però, è che non siamo ancora una vera coppia.- -Vedrai, lo diventerete presto.- mi rassicura. Rimango in silenzio. -Vado a vedere cosa fa Gar, ti unisci a me?- chiedo, cercando di cambiare discorso. -Forse, ma prima vado a prendermi qualcosa da bere.- risponde. -D'accordo, allora a dopo.- la saluto. -A dopo sorellina.- -Teoricamente sono più grande di te.- -Beh, non sembra.- Le faccio il dito medio e lei alza gli occhi al cielo. Usciamo entrambe dalla stanza ed io vado a cercare il mio amico in sala informatica. Piccolo imprevisto. E quando dico imprevisto, intendo Jadson. -Hey, ragazzi. Che fate di interessante?- chiedo, cercando di sembrare più rilassata possibile. Evidentemente ho fallito, perché Jason ha un ghigno stampato in volto. -Controlliamo le tracce termiche.- risponde Gar. Di sicuro stanno cercando di localizzare Doctor Light. -Questo cos'è?- chiede Jason indicando qualcosa sullo schermo. -Uscita d'emergenza alla stazione ferroviaria di Bayline. Sotto terra, impossibile da leggere.- -Quei tunnel hanno i sensori di calore sotterranei. In caso di incendio.- -Bella idea. Provo a collegarmi immediatamente al sistema di Bayline.- Qualcosa evidentemente ha funzionato. -Accidenti! Sei fantastico Jason, l'abbiamo beccato.- dice Gar. -Shh, non dirglielo, altrimenti si monta la testa.- dico. Il ragazzo ridacchia e mi scompiglia i capelli. -Basta fare i piccioncini, voi due.- dice Gar, alzandosi dalla sedia e incamminandosi verso l'uscita della stanza. -Hey, dove vai?- chiede Jason. -A dirlo a Dick.- -Ho un'idea migliore.- Cazzo. Non ditemi che vuole fare ciò che penso io. -Andiamo a dare un'occhiata, per sicurezza. Se ci sbagliassimo, sembreremmo dei coglioni.- -Si...- Gar fa una pausa. Credo di essere sul punto di picchiarlo. -...No.- conclude. Ritiro tutto. Il ragazzo fa di nuovo per andarsene. -Gar, ne ho bisogno. Per rimediare con Dick, per mostrargli cosa so fare. Cosa sappiamo fare.- -Jason, Dick sa già cosa puoi fare e se te ne andassi in giro a rischiare la pelle non credo ne sarebbe felice. Perderà tutta la fiducia che ha in te. È questo quello che vuoi?- cerco di farlo ragionare. -Andrà tutto bene. E poi non agiremo da soli. Facciamo una verifica visiva, scorgiamo il tizio e chiamiamo Dick. Coraggio, aiutami tu, Gar. Mi serve una vittoria.- Gar guarda me. Faccio segno di no con la testa. Sospira. -Solo un'occhiata. Poi chiamiamo Dick.- È chiaro, è un vero idiota. -Come puoi appoggiarlo in questa idiozia?!- esclamo. -Ci vorrà poco, promesso.- dice Jason. -Vengo con voi.- Non posso lasciarli andare da soli. -No, non se ne parla.- Il tono di Jason cambia. Sembra preoccupato. -Non posso lasciare che facciate questa cazzata da soli.- insisto. -Potrebbe essere pericoloso.- -Appunto.- Jason mi lancia uno sguardo freddo e penetrante. Si preoccupa per me. -Emris, possiamo parlare un momento, in privato?- Annuisco. Il ragazzo mi prende il polso e mi porta in disparte. -Non ti lascerò venire con noi, toglitelo dalla testa.- -E tu togliti dalla testa l'idea che rimarrò qui a non fare niente, sapendo che tu e quel coglione dalla testa verde siete fuori a rischiare la vita.- -Forse non hai capito, io voglio proteggerti.- -E cosa credi che voglia fare io?- Lo sguardo del ragazzo si addolcisce. Mi poggia le mani sulle spalle. -Ti prometto che sarò qui in men che non si dica, d'accordo?- -Jason, io...- Non faccio in tempo a finire la frase che mi ritrovo le sue labbra premute dolcemente sulle mie. Vuole uccidermi? -Avete finito, voi due?- chiede Gar. Fortunatamente non ci ha visti, almeno spero. -Si, non preoccuparti. Vado a cambiarmi, ci vediamo all'ingresso.- dice Jason. Dopodiché mi stampa un bacio sulla fronte e corre nella sua camera. Non riesco a credere che li stia lasciando andare. Gar si posiziona accanto a me. -Che succede? Sei preoccupata?- chiede. Annuisco. -Hey, andrà tutto bene. Baderò io al tuo ragazzo.- Arrossisco e il mio viso prende un'espressione confusa e imbarazzata. -Vi ho visti.- spiega il ragazzo. Di male in peggio. -Coraggio, andiamo.- Arriviamo all'ingresso e aspettiamo Jason. Il ragazzo arriva poco dopo. -Ci vediamo dopo.- mi saluta Gar. -Andrà tutto bene.- cerca di rassicurarmi Jason. Abbraccio entrambi. -Se scopro che uno di voi due è morto, troverò il modo di torturare le vostre anime, fosse l'ultima cosa che faccio.- I due ragazzi ridacchiano e mi salutano con la mano dall'interno dell'ascensore. Sono davvero preoccupata.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora