È mattina ormai. Dick è uscito con la nuova arrivata. Io, Jason e Gar siamo in sala informatica. Stiamo cercando di identificare quella ragazza attraverso il suo DNA e la sua scansione del viso. Si chiama Rose Wilson e suo padre è un certo Slade Wilson. -No, cavolo. Non ci credo.- dice Jason. -Che c’è?- chiediamo io e Gar all’unisono. -Deathstroke.- risponde il ragazzo con espressione preoccupata. Ho già sentito parlare di questo tizio e la cosa non mi piace. -Vado a chiamare Rachel, voi pensate a Dick.- ordino. Arrivo davanti alla porta della sua stanza. Apro la porta di colpo. -Rach, sala informatica. Ora.- Lei mi segue. -Che succede?- chiede. -Abbiamo un problema.- Raggiungiamo gli altri e aspettiamo che Dick torni. -Quello è il padre di Rose?- chiede Rachel, una volta che siamo tutti riuniti. -Si. L’unico e il solo Deathstroke.- risponde Jason. -Dick, tu lo conosci?- chiede ancora la ragazza. -Più o meno. Vecchie questioni di Titans.- -Guarda qui. L’ex-commando della Delta Force. Parte degli H.I.V.E. “Soldati scelti, sottoposti a una serie di bio miglioramenti sperimentali.” Tra 35 soggetti l’unico sopravvissuto è stato Slade Wilson. Per l’inter pole si è ritirato anni fa, dopo la morte del figlio Jericho. Io ho provato a trovare al computer...- Gar viene interrotto da Dick. -Da qui ci penso io.- dice. Spegne il monitor. Scatta l’allarme. I nostri amici sono arrivati. -Finalmente!- esclama Rachel. Ci affrettiamo ad andare all’ingresso. Troviamo Donna, Dawn e Hank. -Ragazzi, non sapete quanto mancate a questo posto.- dice Rach. -A questo posto, eh?- dice Dawn, abbracciando Rachel. Io nel frattempo abbraccio Donna e batto il pugno ad Hank. -Perlopiù solo a me.- risponde la ragazza. -E a me.- aggiunge Gar. -E sotto sotto anche a me.- aggiungo, abbracciando la bionda. -Hey, dov’è Kory?- chiede mia sorella. -Diciamo che è svanita.- risponde Donna. -Cosa intendi con “svanita”?- -Non lo so. Non risponde al telefono. Ma lo sai, ha detto che voleva vedere la Florida, quindi sarà partita senza salutare come fanno gli irlandesi.- -Vi hanno seguiti?- chiede Dick. -Diciamo che siamo stati furbi. Abbiamo coperto le tracce.- risponde Hank. -Ci lasciate soli un momento?- chiede Dick, rivolto a noi ragazzi. Annuiamo. Jason voleva restare con Dick e gli altri ma lo hanno mandato via. -Perché non vuole che ascolti le loro conversazioni?- chiede, offeso. -Perché sono cose da adulti e da vecchi Titans.- rispondo. -Tra poco sarà ora di allenarci.- ci avvisa Gar. -Mi cambio e arrivo subito, voi andate.- dice Jason. -Anche io devo cambiarmi, non posso allenarmi così.- dice Rachel. I due vanno verso le loro camere, mentre io e Gar ci dirigiamo in sala training. -Allora, Gar. Tu e mia sorella...- -No. Non è successo niente tra noi.- -Sul serio? Razza di idiota, fatti avanti. Non vedi che siete cotti l’uno dell’altra?- -E allora tu e Jason? Si vede che vi piacete, ma ancora nessuno dei due ha fatto niente.- -A me Jason non piace, e poi, anche se fosse, chi te lo ha detto?- -Allora lo ammetti.- Gar comincia a ridacchiare. -Sta zitto.- -Credi che non abbia visto gli sguardi che ti lancia? Chissà a che cosa pensa.- -Gar!- -State attenti, però. Non voglio bambini che scorrazzano per la torre.- -GAR!- Continua a ridere. È un vero idiota. I ragazzi arrivano. -Alla buonora!- esclamo. -So che sei felice di rivedermi.- dice Jason. Alzo gli occhi al cielo. Tiro loro delle bende nere e ne prendo una per me. Anche Gar ne prende una. Le sistemiamo sugli occhi e afferriamo tutti un bastone. -Pronti?- chiede Jason. -Pronta.- risponde Rach. Ci mettiamo in posizione. Non avendo a disposizione la vista, dobbiamo fidarci degli altri sensi. -Iniziamo.- dice Gar. Attacchiamo. Il combattimento va avanti per qualche minuto. Cado a terra. Jason ha vinto. -Huston, abbiamo un contatto!- esulta. Si sfila la benda. -È la prima volta che mi batti, complimenti.- dico col fiatone. Jason mi aiuta a rialzarmi. -In realtà non è la prima volta. Ricordi il casino con tuo padre?- Anche Rachel toglie la benda. Qualcosa non va. Sento la magia che sta per essere sprigionata. -Ci alleniamo ancora?- chiede Jason. Della melma nera inizia fluttuare. Gli occhi della ragazza diventano rossi. Merda. -Rachel, rilassati. Cerca di mandarlo via.- dico. Si volta verso Jason. Lo attacca. Si solleva da terra e porta il ragazzo con sé, strozzandolo. -Rachel, ora basta.- le ordino. Punta le spade verso Jason. -Rachel!- la richiamo. -Rachel, ferma!- dica Gar. La ragazza lascia andare Jason, che cade rovinosamente al suolo. Mi precipito da lui. -Stai bene?- chiedo. -No.- È furioso. Va verso Rach. -Sta lontana da me, fottuto mostro.- le dice. -Jason!- lo richiamo. Mi metto fra i due. -E così la difendi.- -È mia sorella. E non è colpa sua se i suoi poteri sono ancora fuori controllo.- Jason mi guarda male. -Va tutto bene?- chiede Dick, entrando nella stanza. -No, per niente.- risponde Jason. -Non mi piace essere lasciato fuori dai piani che escogitano le tue reliquie.- -Non ti sei perso niente. Gar, mi servi.- -Che mi dici di me?- insiste Jason. -Continua ad allenarti.- Gar e Dick escono. Jason si avvicina di nuovo a Rachel. -Devi farti vedere quella roba da un prete, e che sia bravo.- le dice. -Jason!- lo rimprovero. Il ragazzo se ne va. -Va tutto bene? Perché lo hai attaccato?- chiedo alla ragazza preoccupata. -Non ne ho idea, io...- Comincia ad agitarsi. -Hey, sta tranquilla. Puoi dirmelo. Non lo sopporti fino a quel punto?.- cerco di sdrammatizzare, poggiandole le mani sulle spalle. Lei ridacchia. -È che...ho provato tanta rabbia, ma era come se venisse da qualcosa che non sono io. La mia oscurità è andata fuori controllo.- -Capisco. È normale. I tuoi poteri devono stabilizzarsi, soprattutto dopo quello che ti ha fatto papà.- dico riferendomi alla gemma incastonata sulla fronte. -Ma sono passati tre mesi.- -Ricordi quello che ti ho detto tempo fa? Ci ho messo anni per avere il pieno controllo dei miei poteri. Devi solo fare pratica. Quando senti che l’oscurità sta per prendere il sopravvento, chiudi gli occhi, concentrati, fai un respiro profondo e pensa al tuo posto sicuro. Aiuta a concentrarsi su altro.- Le sorrido e lei fa lo stesso. -Grazie.- -Non c’è di che.- Ci abbracciamo. La disgrazia a cui l’ha condannata mio padre è orribile. -Vado a far ragionare quella testa di cazzo di Jason.- Rachel ridacchia. -Ricordati che non voglio ancora dei nipotini.- dice. Alzo gli occhi al cielo. -Cercheremo di stare attenti.- Mi fa l'occhialino. -Dio, Rachel! Credi veramente che....- sospiro rassegnata. -Ci vediamo dopo.- dico alzando gli occhi al cielo. La ragazza si lascia scappare una risata. Vado verso la camera di Jason. Busso. -Chiunque tu sia, vattene. Non ho tempo per cose inutili.- dice una voce da dentro la stanza. -Neanche per me?- chiedo, aprendo la porta. -Entra.- dice, sospirando. Mi siedo accanto a lui sul letto. -Se sei qui per chiedermi di scusarmi, puoi tornartene da dove sei venuta.- dice. -Non è stata colpa sua.- -Ho visto i suoi occhi mentre cercava di uccidermi. Ho visto la pazzia. Mi avrebbe ucciso se non l’aveste fermata.- -Non riesce a controllare i poteri. La rabbia fa tornare la sua oscurità a galla. Era sconvolta. Ha dovuto passare le pene dell’inferno. Non essere così arrabbiato, ti prego. Cerca di capire.- -Solo perché me lo chiedi tu.- dice, sospirando. Vogliamo smetterla con questa dolcezza? Ho il diabete. Ed ecco che succede di nuovo. Si sta avvicinando. Cristo, non posso stare tranquilla nemmeno un attimo? Sento il suo respiro sulle mie labbra. Sta davvero per succedere? Le nostre labbra sono sul punto di sfiorarsi. A un tratto le luci si spengono.
Cazzo. Si, ho paura del buio. Ottimo per la figlia di un demone. Mi stringo a Jason. Dio, è così imbarazzante. -Hai paura del buio?- chiede ridacchiando. -Non una parola a nessuno.- dico. Le luci d’emergenza si accendono. Mi stacco da quella sorta di abbraccio. -Credo di sapere perché è saltata la luce. Devo cambiarmi.- dice il ragazzo, alzandosi. Io rimango in una specie di trance. Stavo davvero per baciare Jason Todd? Per la seconda volta? -Vuoi uscire o rimanere a goderti lo spettacolo?- chiede, togliendosi la maglietta. -Ma come sei divertente.- dico, facendo una smorfia. Jason ghigna e io esco dalla stanza. Forse dovrei parlarne con Rachel. Vado a cercarla. Credo sia tornata nella sua stanza. -Sorellina, abbiamo delle novità.- dico, sedendomi sul letto. -Spara.- -L'idiota è dispiaciuto… e c'è dell'altro. Jason ha provato a baciarmi...di nuovo.- -Di nuovo? Ci ha provato anche altre volte? Perché non me l’hai detto?- -Non lo so, è tutto così confuso. Credo che la mia testa stia per esplodere.- -Emris, io avrei una domanda. A te Jason piace? Sii sincera.- -Non credo, io...- -Ti ha dato fastidio quando ha fatto quel commento mentre guardavamo cosa succedeva a Rose?- -Forse, ma...- -Se non foste stati interrotti, lo avresti baciato?- -Io...- -Credo di conoscere già la risposta.- Oh merda. Mi piace Jason.

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The daughters of Trigon
FanfictionUna missione. Un oscuro segreto. Riuscirà Emris a portare a termine il compito che le ha assegnato sua madre e tenere al sicuro Rachel? ⚠️ La storia seguirà gli avvenimenti della serie. Purtroppo alcune età dei personaggi cambieranno, ad esempio Jas...