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Arriviamo in centrale. Ci portano in una stanza con un tavolo e tre sedie. Prendiamo posto. Un uomo entra nella stanza. -Hey ciao. Come va?- Wow, devo ammettere che non è niente male. -Sei single?- chiedo. Rachel mi da un colpetto col gomito. -Avrò dieci anni più di te.- -Giusto.- -Così vi piace giocare a baseball con i mattoni e le auto della polizia. Sono il detective Dick Grayson...- per poco non scoppio a ridere. Chi chiamerebbe mai il proprio figlio Dick? -...volete dirmi cos'è successo?- Rachel sbianca di colpo. La guardo preoccupata. -Sei tu?- chiede. -Non so chi cre...- -Sei il ragazzo del circo. Ti prego. Puoi aiutarmi?- Ragazzo del circo? Ma di che diavolo sta parlando? Forse sta delirando, a meno che...Sembra che l'uomo abbia visto un fantasma. -Ditemi chi siete. Questo è solo uno scherzo di pessimo gusto?- chiede. -Me lo ricordo. La gente era felice quella notte.- continua la ragazza. -Che diavolo è questo?- -Soprattutto tu. I tuoi genitori...Li ho visti mentre cadevano. Tu speravi che fosse un sogno, desideravi solo svegliarti.- La situazione si fa interessante. -Chi vi ha mandate?- chiede Caz- scusate, Dick. -Ogni cosa ci ha portate qui. A te. Non può essere solo un caso. Devi aiutarmi. Io non so come...- -Vuoi aiuto e danneggi un'auto della polizia?- -Tu non capisci. Io e la mia amica stavamo cercando di...- -Ok, prova a spiegare.- -D'accordo, ora basta. Qualcuno ha ucciso sua madre, cazzo. Siamo scappate e ora eccoci qui.- sbotto. -Ok, nome e indirizzo.- dice l'uomo, passandole un quadernetto e una penna. Rachel scrive le informazioni necessarie e passa di nuovo tutto a Dick. -Era tutto quello che avevo. L'unica persona al mondo che teneva a me. Sono sola adesso.- mormora. Cerco di consolarla in qualche modo. -No, Rachel. Non sei più sola. Ora hai un'amica.- dico asciugandole una lacrima. Sorride. Lei è mia sorella, anche se ancora non lo sa, e non voglio che stia male. -Ascoltate, vado a controllare, ok?- dice Dick. -Non andartene.- implora la ragazza. -Avete danneggiato un'auto della polizia, non uscirete da qui.- -Tu non capisci. Devi chiudere a chiave. Ti prego. C'è qualcosa dentro di me. Di molto cattivo. Anche Emris è come me, ma io non riesco a controllarlo. Ho bisogno di aiuto.- -Non riesco a darti l'aiuto di cui hai bisogno. Ma troverò qualcuno che può.- Dick esce dalla stanza. -Rach, finché ci sono io, non può accaderti nulla di male. Hai capito?- Rachel fa segno di si con la testa. Cazzo, è terrorizzata. Passano alcuni minuti e un altro uomo dice che dobbiamo essere trasferite con gli altri ragazzi. Lo seguiamo. Sento puzza di pericolo. Faccio segno a Rachel che non è sicuro ma subito dopo vedo tutto nero. Mi sveglio legata ad una sedia. Accanto a me c'è Rachel. Anche lei è legata. Ai lati della ragazza ci sono delle coppe piene di sangue. -Hai sempre saputo di essere diversa, non è vero?- dice la voce di un uomo dietro di noi. Sta parlando con Rachel. Non è uno dei seguaci di papà ma, sicuramente, conosce il suo piano.-Che avevi un destino.- -Ti prego...- dice Rachel. L'uomo si posiziona davanti a noi. Ha un coltello. -Non ci crederai, ti davo cercando da così tanto.- -Amico, posa quell'affare.- mi affretto a dire. -Lasciaci andare.- dice Rachel. -Niente sembra essere com'è, questa sera. Questa stanza sporca è una chiesa. Io sembro il cattivo, ma in verità sono solamente il salvatore. Tu, tu fai solo finta di essere una persona innocente, ma dentro di te, sai di essere feconda e dannata. Tu hai la pelle dell'agnello. La guaina dalla quale lui penetrerà in questo mondo e seminerà la distruzione, ma ahimè, tu sei l'accesso dal quale lui passerebbe fin qui per spegnere il nostro sole e io non lascerò che questo accada mai. Devo salvarci tutti quanti.- Il tizio si allontana per un attimo, si lava le mani in una bacinella e riprende il coltello. -Adesso poserò il tuo cuore a fianco al cuore di una bestia.- Inizia a smuovere il contenuto di una delle due coppe. - E vicino al cuore di uno sciocco.- Intinge il coltello nell'altra coppa. -E li brucerò tutti.- Avvicina il coltello alla faccia di Rachel. -E così l'accesso sarà chiuso per sempre.- -Non farmi male!- piangeva la ragazza. -Hey stronzo, ti conviene allontanare quel coltello dalla faccia della mia amica o farai una brutta fine.- Sentiamo la voce di Dick. È qui per salvarci. Rachel urla. L'uomo le tappa la bocca. Non va bene. Il tizio si piazza dietro la porta. Dick è dall'altro capo. -Scappa!- urlo. È confuso. Nel frattempo l'oscurità si è impossessata di Rachel. I suoi occhi sono totalmente neri. Sbatte l'uomo sulla porta, lo gira e gli fa poggiare la schiena contro il legno. Si libera dalle corde che la legano. Il potere donatole da papà è incontrollabile. Devo assolutamente trovare il modo di aiutarla. Gli ha afferrato la testa e lo ha posseduto. L'uomo ha iniziato a vomitare sangue e caccia un urlo agghiacciante. Adesso è steso a terra, esanime. Cerco di liberarmi. Rachel è appena tornata normale. Beh, il tipo la brutta fine l'ha fatta. Dick riapre la porta. Ci libera. -Cos'è successo?- chiede. -Non lo so.- risponde Rachel, piangendo. La ragazza lo abbraccia. -Oh, io so benissimo di cosa si tratta. Non mi piace affatto, è peggio di come mi aspettassi. Rachel ha bisogno di aiuto.- dico, guardando l'uomo negli occhi.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora