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Siamo arrivate davanti a un convento. Bussiamo. Una suora apre la porta. -Benvenute, posso aiutarv...sei tornata.- dice, riferendosi a Kory. Poi i suoi occhi cadono su Rachel. -Mio Signore, non può essere. Questa è lei? Oh, guarda quanto sei cresciuta...è passato così tanto tempo, figliola.- Sembra estasiata. -E tu chi sei?- chiede, quando il suo sguardo finisce su di me. -Oh, io sono un' amica.- rispondo, indicando Rach. -Mi chiamo Emris.- La suora mi stringe la mano. Sembra perplessa, confusa alla mia vista, come se avesse percepito la mia aura, ma fa finta di nulla. Ci fa entrare nel convento e ci porta nella mensa, dove ci offre qualcosa di caldo da bere. -Tu non ti ricordi niente?- chiede a Kory. -Proprio nulla. Solo che stavo cercando...- -Lei.- la precede la suora. -Ho detto perché?- chiede Kory, stavolta. -Sei venuta qui un anno fa e hai detto solo che lei era in pericolo, che l’avevano trovata.- -Chi l’aveva trovata?- -Hai detto solo che dovevi trovarla e l’hai fatto. E l’hai portata di nuovo qui, perfetta e bellissima, come sempre.- La dolcezza di questa tizia mi sta facendo venire il diabete. -Sei venuta da noi che eri una neonata. Tu e tua madre, Melissa, siete state qui per un po’.- -Conosceva mia madre?- chiede Rachel. -Si. Come sta?- chiede la suora. Rachel distoglie lo sguardo. Quella donna, ovviamente, non poteva sapere cos’era accaduto pochi giorni fa. -Mi dispiace.- si affretta a dire quando capisce. -Che ci facevano qui?- chiede Kory. -Tua madre era preoccupata per te, stava provando a proteggerti.- risponde riferendosi a Rachel. Lei mi guarda. Sembra tentata dal chiedere altre informazioni ma viene interrotta dalla suora che le domanda: -Non ti ricordi niente, di quando eri qui, figliola?- -Quello, probabilmente.- risponde Rachel, indicando un quadro. -Ah, Maria che incontra il Divino. Il mio preferito. Che cosa vede Maria? Le forze che noi consideriamo puramente teologiche possono prendere una forma corporea? Tu vedi una figura nell’etere che sta provando ad emergere? Un uomo?- Vorrei dire che è ovvio che possiamo prendere una forma corporea, ma non voglio che la mia copertura salti. -No, non ne sono sicura.- risponde la ragazza. La suora sorride. -Già.- dice. Poi ci conduce alla vecchia stanza di Rachel. È lì che io e capelli viola dormiremo. -Non abbiamo avuto molte richieste per questa stanza, di recente. È un po’ trascurata, mi dispiace.- si scusa la suora. -Bentornata a casa, Rachel.- aggiunge. La ragazza sorride. Poi Kory e l’altra donna ci lasciano sole. -Tu ti fidi?- chiedo, sedendomi su uno dei due letti. -Si, perché non dovrei?- mi chiede la ragazza, che stava rovistando tra i suoi vecchi giocattoli. -Non lo so, io ho un brutto presentimento.- rispondo. -Qui siamo al sicuro, stai tranquilla.- mi rassicura Rach. -Va bene, ma teniamo gli occhi aperti, d’accordo?- La ragazza annuisce. Dopo un po’ Kory ci chiama per andare a fare un giro. Ci parla di questa pista di pattinaggio e dice che andremo lì. Arrivate a destinazione, Kory ci dice di aspettare sedute a un tavolo. Facciamo come detto e nel frattempo ordiniamo del cibo e qualcosa da bere. -Sai, dovresti assaggiarle.- dice Rach riferendosi alle patatine non appena la donna torna da noi. -Passo. Ne avete per molto, ancora?- -Abbiamo ordinato degli hamburger.- rispondo. Kory sospira e si siede accanto a me. -Il poliziotto di cui mi avete parlato, di Detroit...- comincia a dire. -Si, Dick. Che ha fatto?- la interrompe Rachel. -Non è tuo padre, vero?- le chiede la donna. -No, no. Era un poliziotto che stava cercando...non importa. Non voleva aiutarci sul serio, ad ogni modo.- -Quindi non sai niente sul tuo vero padre?- A quella domanda mi agito. -Non molto. Mia madre, Melissa, lei non parlava mai di lui. E intendo dire davvero mai.- risponde la ragazza. -Mh. Vado a cambiare la musica, prima che mi esploda la testa.- dice Kory. -Prima che tu vada, abbiamo bisogno di monete per la sala giochi.- dico, tendendo la mano. La donna mi passa un centone. -Fai sul serio?- chiedo stupita. -Ho solo questi.- risponde. Poi si alza e si allontana. Io e Rach scoppiato a ridere. Finiamo di mangiare e poi andiamo a divertirci. Rachel sta giocando con un flipper, è una forza. -Coraggio, stai andando alla grande!- la incito. Poi una chioma di capelli verdi fin troppo familiare si avvicina. Merda. Rimango a fissarlo per qualche minuto, mentre parla con Rach. -Tutto bene?- mi chiede. -Ehm...- Cazzo, spero che non mi riconosca. -Aspetta...Emris?- Come non detto. -Che ci fai qui?- continua. -Voi due vi conoscete?- chiede Rachel, confusa. -Lunga storia. Ciao, Gar.- -Emris, ti rendi conto di quanto...- comincia, ma gli faccio segno di chiudere la bocca. Poi una voce ci fa voltare. -Hey, forza andiamo.- dice. È Dick. -Che cosa ci fai tu qui?- chiede Rach. -Non è il momento, ok?- -Dicci perché sei venuto qui.- gli intimo, incrociando le braccia. -Parliamo da un’altra parte? Andiamo.- Dick si allontana, seguito da Kory e Rach. Faccio per andarmene, ma Gar mi blocca. -Non ora.- sussurro. Gar era uno dei ragazzi speciali. Era il mio migliore amico, praticamente mio fratello. Quando mia madre mi ha spostata non l’ho fatto sapere a nessuno. Solo una persona sapeva del trasferimento. Saranno stati tutti preoccupati. -Dobbiamo portarvi in un posto sicuro.- dice Dick. -Sai chi ha mandato quella famiglia a inseguire Rachel?- chiede Kory. -Chi diavolo sei tu?- -Non lo so, ma in qualche modo Rachel è la chiave per scoprirlo.- -È per questo che hai rapito lei e Emris?- -Guarda che non ci ha rapite, ci ha salvate.- lo corregge Rach. Usciamo dall’edificio. -Come sta Dawn?- chiede la ragazza. -Rachel...- -Sai se si riprenderà?- chiedo io, preoccupata. -Chi è Dawn?- fa Kory. -Non posso parlarne in questo momento, ok? La polizia vi sta cercando. Per loro Rachel ha ucciso sua madre e Emris è sua complice.- dice Dick. -Questa è nuova.- dice Kory, ridendo.-Dobbiamo aver dimenticato di dirtelo.- dice Rchel. -E stanno cercando anche te. Aggressione a più poliziotti, incendio, per non parlare del rapimento.- continua Dick. Sbuffo. -Ancora con questa storia? Non ci ha rapite. Ci ha salvate, a differenza di qualcuno di nostra conoscenza.- dico, facendo riferimento a lui. -Beh, è tecnicamente vero, Dick.- dice Kory. -Oh, ma che brava.- -Non ci muoviamo senza di lei.- dice Rach. -Stessa cosa.- dice la donna. -Potete dirmi che diavolo succede?- chiede Dick. -Ci hai lasciate.- risponde Rach. -Non è vero.- -Avresti potuto. Stavi per farlo.- -Rachel, non è così.- -Abbiamo entrambe letto il biglietto, Dick.- dico. -Sentite...- -Stavi per lasciarci con loro?- chiede la ragazza. -Mi serviva del tempo per capire delle cose...- -Basta.- -Rachel...- -Basta bugie!- Rachel usa di nuovo i poteri. I vetri delle macchine esplodono. -Devo tornare di nuovo dalle sorelle.- dice Rach, con una voce che non le appartiene. -Ok.- dice Dick, spaventato. -Rachel, sta tranquilla.- dico, cercando di usare i miei poteri su di lei, in modo da respingere il potere di mio padre. Sembra funzionare. Faccio un cenno a Dick, per dire che possiamo andare. -Ok, forza, andiamo.- Saliamo in macchina e andiamo a tutta velocità verso il convento. Arrivati lì, porto Rach in chiesa. -Stai meglio?- le chiedo. -Si, è tutto apposto.- dice sorridendo. -Torno tra qualche minuto, ok?- -D’accordo.- La abbraccio ed esco. Lungo la strada incontro Dick. -Si è calmata. Puoi parlarle se vuoi.- dico freddamente. Poi lo sorpasso e vado in camera. Passo un po’ di tempo lì per riflettere. Poi lo sento. Rachel è in pericolo. Mi precipito nel posto dove l’avevo lasciata. Niente. Sento di nuovo quel brivido. Poi un’esplosione. Esco dal convento. Spiego le ali e mi alzo in volo. Riesco a vedere Rachel. Sta correndo verso la foresta. La raggiungo. Atterro davanti a lei. -Rachel, aspetta!- urlo. -Vattene via!- risponde. -Non vado da nessuna parte senza di te.- La ragazza esita un attimo. Poi mi afferra la mano e corriamo verso la foresta.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora