32

162 8 1
                                    

Il piano di Dick sembra buono. Il suo gruppo si occuperà della rapina organizzata da questa strana banda coi cappucci rossi (a quanto pare è la stessa a cui apparteneva la donna che aveva chiesto di parlare con Dick). Noi invece andremo a cercare i figli di questi tizi, che a quanto pare vengono tenuti in ostaggio dal capo. Da quel che ho capito, anche i membri della banda sono ostaggi di quello psicopatico, detto anche cappuccetto rosso supremo. Comunque sia, siamo già sul posto. É un parcheggio. Ci siamo portati dietro anche Krypto, l'adorabile arma di distruzione di massa. Ci dividiamo: io e Gar da una parte, Conner e Krypto dall'altra. Non volevamo restare soli, per questo siamo andati in coppie, e Conner si è offerto di andare con il cane. Credo che sia lui quello più al sicuro considerando ciò che riesce a fare quella bestiolina micidiale. Cerchiamo per una decina di minuti. Finalmente scorgo qualcosa. Un camioncino. Sbircio all'interno e, dai vetri oscurati, con un po' di fatica, scorgo delle ombre. Faccio per dire qualcosa, ma sento Conner dire: -Bambini trovati. Sono sani e salvi.- -É stato veloce.- afferma Gar. -Se è stato Conner a trovare i ragazzi, allora chi c'è lì dentro?- chiedo, indicando il veicolo. Gar sbircia dal vetro e poi apre gli sportelli posteriori. Seduti lì dentro ci sono degli adulti. Ma che cazzo ci fanno qui? -Conner?- chiama Gar, confuso e preoccupato allo stesso tempo. Il ragazzo arriva correndo e quando vede ciò che abbiamo trovato, sgrana gli occhi. -Merda.- Comunica tutto a Dick. -Oh cazzo.- -Che succede?- chiedo, allarmata dal cambio di tono. -Non sento più niente.- -D'accordo, liberiamo gli ostaggi e torniamo a Villa Wayne. Poi aspettiamo che gli altri tornino. Muoviamoci.- I ragazzi obbediscono senza farselo dire due volte e poco dopo siamo sulla via di casa. -Non sono ancora tornati.- nota Gar. -Sono sicura che arriveranno presto.- Infatti subito dopo la porta si apre. -Che diavolo è successo? Conner ha detto che non riusciva più a contattarti.- chiedo a Dick precipitandomi davanti alla porta, seguita dagli altri -Ci hanno attaccati ma stiamo bene. Ora ho bisogno del vostro aiuto.-

L'aiuto consiste in Gar che gioca una partita a scacchi con Kory. -Mi spiegate cosa c'entrano gli scacchi con tutto il casino che sta succedendo? Piacciono al cappuccetto rosso supremo?- -Il cappuccetto rosso supremo, come lo chiami tu, ci ha lasciato un bel regalino, ovvero una pagina strappata da un manuale di scacchi dove veniva spiegata la manovra Bird.- mi risponde Dick. -Oh, adesso è tutto molto più chiaro.- E così eccomi qua, ad annoiarmi mentre osservo Gar e Kory giocare seduta in un angolo sul pavimento. -Quando vuoi, Gar.- -So cosa fai. Le usavano i Russi. Manovre psicologiche.- Kory ridacchia. -Sai che vengo da un altro pianeta, vero?- -Così si dice.- -Diventi sempre così quando sei competitivo? In questo modo, intendo assurdo.- Decido di intromettermi. -Oh si. Ti ho mai raccontato di quando ha...?- -Chiudi la bocca. E poi è stato tanto tempo fa.- mi interrompe Gar. -Come vuoi.- Alzo le spalle. -Comunque, sto risolvendo un problema. L'apertura Bird. La risposta è di fronte a noi, è nascosta in bella vista.- -A proposito di russi.- dice Conner, che sta sfogliando un libro sugli scacchi. -Questo tizio, questo Bobby Fischer, si è rimosso le otturazioni dalla bocca perchè pensava che i russi le usassero come radiotrasmettitori.- -Fermo.- -É un fatto.- -Aspetta. Si è tolto le otturazioni da solo?- -Non so se devo parlare o no.- Gar lo ignora e osserva pensieroso la scacchiera. -L'ha fatto perchè credeva che i Russi volessero eliminarlo. É stata una mossa difensiva. La guardiamo nel modo sbagliato, la risposta non è capire le mosse dell'apertura Bird, è come batterla.- Fa ruotare la scacchiera. -Conner, le cinque mosse difensive dell'apertura Bird.- Il ragazzo afferra un altro libro. Dick entra nella stanza, per vedere come se la cavano i due giocatori. -Non lo farei. Va alla grande.- dice Kory, fermandolo dal distrarre Gar dal suo ragionamento. -"Gambetto From, la difesa moderna, Fiancetto..."- -Fianchetto.- -"Gambetto Hobbs..."- -Hobbs?- interviene Dick. -"Debole, ma comunque interessante non comune."- -No, non quello. Hobbs Powder Group, costruivano esplosivi.- Dick corre a cercare qualcosa al computer. -Io e Batman li abbiamo fatti chiudere per spaccio.- -Hanno chiamato il 911, due minuti fa, dall'edificio Hobbs.- dice Conner. Mi alzo per dare un'occhiata. Dick intercetta la chiamata. -Operatore 911, qual è l'emergenza?- -Un uomo. L'ho visto portare una donna nell'edificio. Lei urlava e lui aveva una pistola.- -Dove si trova?- -Fuori dall'edificio Hobbs. L'ha portata all'interno e indossava un cappuccio, un cappuccio rosso.- -É una chiamata falsa, li conduce in una trappola.- dice Dick, incamminandosi verso l'uscita. -Chiama Barbara.- consiglia Kory. -Non credo che mi risponderà.- Detto questo, parte all'avventura. -Dobbiamo fermare gli agenti.- dice Gar, così chiamiamo gli altri e seguiamo il nostro amico. Lungo la strada piazziamo degli spuntoni, in modo da bloccare le volanti, e arriviamo sul posto. Come al solito è un edificio abbandonato e vuoto. C'è un tizio pelato che impreca e Gar lo distrae, trasformandosi in tigre. La palla da bowling gli punta il fucile contro, ma io glielo faccio volare via dalle mani e Kory lo fonde. Fa per scappare, però Conner gli si piazza davanti, facendolo sbattere contro il suo petto e cadere a terra. Il ragazzo alza le spalle. -Allora è vero che avere addominali d'acciaio aiuta.- Kory mi scocca un'occhiataccia e poi annuncia a Dick che il campo è libero. -Vado a vedere se c'è qualcuno a cui serve aiuto. Torno subito.- dico correndo via. Salgo al piano superiore, visto che Hank e Dawn erano diretti lì. Sembra tutto apposto, quindi vado a cercare Dick. Dopo aver vagato da sola per quei corridoi bui e pieni di umidità, lo trovo di fronte a un tizio col cappuccio rosso.-Serve una mano?- chiedo, affiancandolo. Dick si volta verso di me, con uno sguardo attonito. -Che succede?- Mi volto verso il nemico. Ma che diavolo..? -Jason?- Il ragazzo mi osserva per un attimo. Il suo sguardo passa dalla rabbia al risentimento. Poi, quando incrocia gli occhi di Dick, di nuovo alla rabbia. Come è possibile che sia qui? -Tu...tu sei..- Le parole mi rimangono bloccate in gola. Jason mima un "mi dispiace" con le labbra. Poi punta la pistola contro Dick. Prima che possa premere il grilletto, l'uomo mi trascina dietro un ammasso di barili. I colpi rimbalzano sul metallo. Poi il rumore degli spari cessa. -Resta qui.- -Sei pazzo?- Dick non mi ascolta ed esce dal nascondiglio. -Non c'è nessuno.- Esco anche io. -D'accordo, raduna gli altri e tornate a casa. Io devo controllare una cosa, poi vi raggiungo.- -Dick, aspetta!- urlo mentre si allontana. -Merda!- Corro dagli altri e una volta riformato il gruppo andiamo a casa. -Hey, angioletto, che succede? Sembra che tu abbia visto un fantasma.- dice Gar, afferrandomi per un braccio. -Più o meno è andata così.- -Cosa?- -Cosa?- -Emris, che cosa è successo là?- si fa serio. -Nulla, sta tranquillo. Ora lavati. Puzzi.- Il ragazzo mi lancia un ultimo sguardo preoccupato, prima di sparire sulle scale. Io invece mi siedo sul divano, aspettando nervosamente l'arrivo di Dick. -Sei ansiosa.- Sobbalzo. -Cazzo, Conner! Mi hai spaventata.- -Perchè sei ansiosa?- mi chiede, masticando un boccone del panino che tiene in mano. -Non è niente.- La porta si apre, ciò vuol dire che Dick è tornato. Mi alzo e corro da lui. -Dov'eri?- -Al cimitero. Il corpo di Jason è scomparso.- -Questo significa che è davvero vivo.- -Vivo e con tutta l'intenzione di farci fuori.- -Dobbiamo dirlo agli altri.- -Me ne occuperò io, tu riposati.- Annuisco. Dick mi stringe una spalla e fa un mezzo sorriso. Ricambio e poi me ne vado a letto, sperando che la giornata di oggi finisca ma allo stesso tempo desidernando che il domani non arrivi. Tanto per cambiare non riesco a dormire. Continuo a pensare a tutto questo casino. Perchè non posso vivere un giorno in modo tranquillo? Vorrei solo svegliarmi e scoprire che questo è solo un brutto sogno, che sono ancora alla torre, con Jason che mi da il buongiorno, Donna che sorride nel vederci insieme e mia sorella che mi racconta di tutto quello che succede tra lei e Gar. Ma so che non succederà mai. Il mio pensiero si fissa su Jason in particolare, come ha già fatto tante altre volte. Com'è possibile che sia ancora vivo? Magari qualcuno lo ha riportato in vita. Ma perchè ce l'ha con noi? Continuo a pensare a quel "mi dispiace". Forse qualcuno lo costringe a fare quello che sta facendo. Nah, lui era veramente arrabbiato con Dick. Ma quando mi ha guardata ho letto qualcos'altro nel suo sguardo. Paura. Forse aveva paura di farmi del male. Forse sono ancora il suo punto debole. Questo potrebbe essere un fattore a nostro vantaggio. Lui non vuole fare del male a me ma al resto della squadra. I miei pensieri, concentrati su un'unica parola, si fermano soltanto quando arriva il sonno a placarli.

Vivo.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora