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Mi trovo nella Bat Caverna, insieme a Gar. Gli tengo compagnia mentre dà un'occhiata a un quadernetto trovato chissà dove. Legge, sussurrando le parole scritte in quel libricino. Per tenermi occupata giocherello con qualche oggetto, servendomi della magia. -Se Rachel fosse stata qui avrei potuto salvare quel ragazzo all'istante.- mormoro. -E non avrei questo fottuto mal di testa che mi sta uccidendo.- aggiungo, nascondendo il capo tra le braccia, poggiate sulle ginocchia. Non ascolto ciò che mi dice Gar, ma tre parole riescono a cogliere la mia attenzione. Fossa di Lazzaro. -Hey, Gar, hai appena detto "la Fossa di Lazzaro"?- chiedo per essere sicura di non essermi inventata nulla. Conosco quel posto. -Si, sai cos'è?- -Si. Ne ho sentito parlare. Mia madre, lei...mi raccontava delle storie.- -Che tipo di storie?- Schiudo le labbra per rispondere ma vengo bloccata dai pipistrelli, fedeli amici e simili di Bruce a quanto pare. Cominciano a volare intorno a Gar, che si sporge per toccarne uno. -Attento a non farti mordere, amico degli animali.- lo prendo in giro, alzandomi dal mio posto. -Ragazzi!- La voce di Kory ci fa sussultare. -Ragazzi!- Mi avvicino, ancora confusa per il comportamento bizzarro dei pipistrelli. -Abbiamo un problema. Andiamo.- Scambio uno sguardo interrogativo con Gar ed entrambi seguiamo la donna che ci porta sotto uno dei ponti di Gotham insieme a Conner e Blackfire. Arrivati alla meta capisco subito di che problema si tratta: un'orda di persone non proprio felici di vederci. Alcune sembrano possedute e ci ringhiano contro. Sono sicuramente sotto la droga di Crane, che è entrata in circolo tramite gli impianti idrici. Ecco perché hanno chiuso l'acqua in tutta la città, che ora è in isolamento. Per non parlare del fatto che quello psicopatico ha messo una taglia sulla testa di Dick, scatenandogli contro tutti i cittadini tramite uno stupido video. -Come facciamo a distinguere i buoni dai cattivi?- chiede Conner, mentre osserviamo Kory che ha già cominciato a combattere contro uno di loro. -Non ne ho idea. Ne so quanto te, Superboy.- risponde Gar, buttandosi nella mischia. -Tu colpisci solo quelli che cercano di ucciderci. Quindi il 75% delle persone che vedi.- Gli dò una pacca sulla spalla prima di sfoderare le mie due spade, piccoli souvenir dalla sala training della Titans Tower di San Francisco. Un uomo in completo elegante, con la schiuma alla bocca e una cazzo di katana mi viene addosso nel tentativo di affettarmi come un salume, ma devio il colpo con le lame, causando un rumore stridulo. Ognuno di noi si occupa di qualcuno. Schivo un altro colpo, ritrovandomi alle spalle del nemico, e gliene scaglio uno con l'impugnatura di una delle spade sulla testa. L'uomo cade a terra privo di sensi e io ripongo le armi nei foderi, ma subito dopo ne arriva un altro e poi un altro ancora. Mi servo della magia per sollevare i due a mezz'aria e far cozzare le loro teste l'una contro l'altra. entrambi perdono conoscenza e io tiro un sospiro di sollievo, felice del fatto di avere ancora tutti gli arti attaccati. Mi allineo con gli altri e sgrano gli occhi alla vista che mi si para davanti. Dozzine di altre persone terrorizzate che implorano pietà. -Ascoltate. Tranquilli, va tutto bene.- le rassicura Kory. -Siete i Titans, la gang di Nightwing!- grida una donna. -Oh, non siamo una vera gang, in realtà più coinquilini.- farfuglia Gar. Un uomo ci intima di andarcene. -Vogliamo aiutare.- dice Conner. -Il video che avete visto, sono tutte bugie.- -È colpa loro se l'acqua è avvelenata!- urla di nuovo la donna di prima. Dick dice a Kory di tornare a casa. -Vuole davvero che ce ne andiamo?- chiede Conner. -Voto per restare.- protesta Blackfire. -Così almeno gli ricordiamo da che parte stiamo.- Dick insiste e così non ci resta che obbedire. -Si, esatto. Levatevi di torno, cazzo!- urla l'uomo che prima voleva cacciarci. Continuiamo a camminare, consapevoli del fatto che sarebbe inutile e pericoloso rimanere. Tornati a casa, Dick ci informa che dovrà fare due chiacchiere con Barbara. Così, una volta fatto buio, esce, per poi tornare solo un paio d'ore più tardi. Ci raduna tutti in salotto per parlarci del suo piano, che in sostanza consiste nel consegnarci alla polizia. -Allora, ci costituiamo, e poi che facciamo?- chiede Gar. -Paghiamo la cauzione. Continuiamo con il nostro lavoro. Ma in modo meno pubblico. Lavoriamo nell'ombra. Riconquistiamo la città notte dopo notte. Non sarà facile e non accadrà in fretta ma ce la faremo. Se avete un'idea migliore, adesso è il momento.- Silenzio. -Ci odiano.- dice Gar. -Sono stati manipolati in modo che ci odiassero. Da Crane.- precisa Kory. -Conner, Blackfire? Che ne dite?- - È stato brutale lì fuori. Non voglio più essere guardato così.- risponde il primo. -Beh, di solito io non mi arrendo. Ma sono abituata ad essere guardata dalla gente come un mostro. Quindi, qualsiasi cosa decidiate, ci sto.- dice invece Blackfire. -Kory?- -Abbiamo giocato secondo le regole ed è a questo che ci ha portati. Quindi hai ragione, meglio provare un nuovo modo. Ci sto.- -Emris?- chiede infine Dick rivolgendosi a me. Alzo gli occhi su di lui, il suo sguardo in attesa di risposta. Mi limito ad un cenno di assenso mentre mi mordicchio nervosamente le unghie. Dick annuisce. -D'accordo. Cambiamoci. Andiamo insieme. Come una squadra. Come una famiglia.-

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora