The daughters of Trigon

13

Vengo svegliata da una terribile sensazione. Quella che provo quando qualcuno è in pericolo. Bussano alla porta. Andiamo a controllare. Vediamo dallo spioncino che è Kory. Pochi secondi dopo, un ragazzo le si avvicina e sferra un colpo con una mazza da baseball. Kory riesce a schivarlo in tempo, abbassandosi. Il ragazzo colpisce la porta. Io e Rachel indietreggiamo. Si sentono rumori di combattimento. Gar si precipita nella stanza e ci trascina fuori dal motel. Se non fosse stato per lui, avrebbero fatto del male a Rachel. Non credevo potessero metterci così poco a trovarci. Non ero preparata per tutto ciò. -Dov’è Dick?- chiede Rachel una volta che anche Kory ci raggiunge. -Non lo so.- risponde la donna. -Kory...- la avvisa Gar, indicando la famiglia di psicopatici sempre più vicina. -Fanculo. State indietro.- dice la riccia, mettendosi davanti a noi, mentre un uomo avanzava verso di noi. In men che non si dica ci ritroviamo circondati. -State dietro di me.- ripete Kory. -È ora di bruciare, stronzi.- aggiunge. Poi prova a usare il suo potere. Non funziona. -Fottuta notte!- esclama. Kory viene scaraventata contro un’auto dall’uomo di prima. Mi metto davanti ai miei amici e spiego le mie ali, usandoli come se fossero uno scudo. -Non avvicinatevi, brutte teste di cazzo.- dico. Poi ecco un fumogeno e il tizio viene messo al tappeto. Al posto suo ora c’è Robin, l'aiutante di Batman. Aspetta, Robin? Ma che diavolo...-Dick?- fa Rachel. -Quello è Robin.- dice Gar. -Porca troia.- dico a bocca aperta. Il nostro amico mascherato combatte alla grande e, poco dopo, arriva anche il mio micetto verde preferito. Io e Rachel ci scambiamo uno sguardo d’intesa e ci buttiamo nella mischia. La nostra vittima ora è la ragazza “perfettina” dai capelli rossi. La lanciamo in aria come se fosse una partita di pallavolo. A volte avere la telecinesi è veramente figo. Ma che dico “a volte”, è un fottuto sballo. Abbiamo steso quasi tutti, tranne la madre, che si arrende. -Beh. Guardate che pasticcio.- dice. Subito dopo, portiamo tutti dentro e li leghiamo a delle sedie. Kory e Dick decidono di interrogare i genitori, mentre io e gli altri ci occupiamo dei ragazzi. -Perché la vostra strana famiglia cerca di uccidermi?- chiede Rach. -Dovresti venire con noi.- dice il ragazzo. -Dice davvero. Sarebbe meglio per tutti.- Aggiunge sua sorella. -Sennò, saremo nei guai seri.- continua il ragazzo. Si guardano negli occhi. -Tu non vuoi essere nei guai.- -No, niente affatto.- dice la sorella. -Vado a parlare con Dick.- dice Rachel. -Vai pure, noi arriviamo subito. E mandalo a fanculo da parte mia per non averci detto che è Robin.- le dico. -Sarà fatto.- risponde uscendo. -Che storia, eh?- chiede Gar. -Già. E pensare che credevo di non poter più essere sorpresa da quell’uomo.- rispondo, facendo un sorriso amaro. -Hey, tesoro. Ti andrebbe di liberarmi? Magari poi posso offrirti una cena, che dici?- mi chiede il ragazzo legato alla sedia. -Dici a me?- chiedo ridacchiando. -E a chi altro, bambolina?- -Ok, primo: non ci sai davvero fare con le ragazze,- mi avvicino con fare minaccioso al suo viso -e secondo: chiamami un’altra volta bambolina e ti spappolo quel tuo cervellino di merda, hai capito?- Faccio un sorriso falso e trascino Gar fuori dalla stanza. Raggiungiamo Dick e Rachel fuori dall'edificio. -Allora...Batman, lo conosci?- chiede Gar. -Certo che conosce Batman.- risponde Rach. -Noi lo vedremo un giorno? Mi piacerebbe incontrare Batman.- continua il ragazzo. -No, non lo vedrete.- risponde Dick. -Trovato niente?- chiede Kory, raggiungendoci. Suppongo che si riferisca alla macchina che Dick stava perlustrando. -Scoprirò chi gestisce questo show di folli.- risponde l’uomo. -Si, vengo con te.- dice la riccia. -Uccideranno chi proverà a prenderli.- -Oh, so come devo comportarmi.- -Kory, non ucciderli. Per favore, basta così.- -Pensavo non ci saremmo divisi.- dice Rach. -Ritornerò. Te lo prometto.- -Sta’ attento.- dico. Dick mi sorride e annuisce. -Tienili al sicuro.- dice poi a Kory. -Ma certo.- L’uomo sale sulla sua auto e parte.
                                  ...
È mattina e siamo ancora qui. Dick non è tornato. Ho notato alcune ferite sulle mie ali dovute al combattimento della notte precedente. Cerco di medicarle ma con scarsi risultati. -Serve aiuto?- chiede Rachel. -Ti ringrazio.- Passo alla ragazza il disinfettante e il cotone. -Com’è avere le ali?- chiede, mentre mi disinfetta i tagli. -È difficile da spiegare. Sono come delle semplici parti del corpo, solo che riesco a ritirarle in modo che non si notino.- -È bello volare?- -È più che bello. È come liberatorio.- -Mi piacerebbe avere un paio d’ali.- -Vorrei potertele prestare per farti capire cosa si prova.- -Ragazze, andiamo. Dobbiamo raggiungere Dick.- Ci sistemiamo e ci dirigiamo verso il luogo indicato dall’uomo. Entriamo nell’appartamento e la mia attenzione viene catturata da un ragazzo mai visto prima. È carino ma ha la faccia da cazzone. -Chi sono i tuoi amici?- chiede. -Non importa.- risponde Dick. Sembra che non gli stia simpatico. -Lui chi è?- chiede Kory. -Non importa.- ribadisce l’uomo. -Qualcuno vuole una birra?- chiede il ragazzo. -Si, grazie.- risponde Gar. Fa per prenderla, ma Dick lo blocca. -No invece, nessuno la vuole.- -Non puoi essere Adamson.- dice Kory. Ok, che mi sono persa? Chi diavolo è Adamson? -Non è Adamson. Adamson è in bagno. È svenuto.- -Ciao, sono Emris.- mi presento. Gli porgo la mano. Lui la stringe. -E io sono...- -Jason Todd.- concludo per lui. -Come lo sai?- -Non ha importanza.- In realtà ho usato i miei poteri. -Ok, chi siamo non importa. Possiamo calmarci, rilassarci, sederci e guardare la TV?- chiede Dick. -Hey, quando ne hai presa un’altra?- chiede Gar, riferendosi a una delle valigette poggiate sul tavolo. -Quella lì è mia.- dice Jason. -Aspetta, se quella è tua, significa che tu sei un altro Robin.- dico. -Perspicace.- commenta il ragazzo. -Spiritoso.- aggiungo. Jason fa un sorrisino idiota. -Pensavo che fossi tu.- dice Rach a Dick. -Sono io.- -Lo era.- aggiunge Jason. -Ok, quanti Robin ci  sono? Ce ne sono molti? Perché mi piacerebbe...- Gar viene interrotto da Kory. -Ok, zitti. Seduti.- Io vado a sedermi vicino a Rach e Gar. Noto che gli occhi di Jason sono puntati su di me. Coglione. Kory porta Dick nel bagno per parlare. -Posso essere Robin?- sussurra Gar. -Oh mio Dio.- fa Rachel. Alzo gli occhi al cielo. Jason ora è seduto sul divano. Sorseggia una birra. Sento una forte fitta alla schiena. Le ali. -Merda.- sussurro. -Emris, è tutto ok?- mi chiede Rachel, preoccupata. -Per niente, cazzo.- Gar e Rachel vengono subito in mio soccorso. -Che succede?- chiede Jason, perplesso. Nessuno risponde. Mi allontano un po’ e spiego le ali. -Oh cazzo!- esclama il ragazzo. Una ferita si è riaperta e ora sta sanguinando. -Rach, ho bisogno di una mano.- la avviso. -Si, certo.- Poggia il palmo della sua mano sulla mia ferita. Le stringo quella libera e usiamo i nostri poteri per curare lo squarcio. Poco dopo il sangue inizia a ritirarsi e la ferita a richiudersi. -Cosa sei? Tipo un angelo?- chiede Jason. -Una specie.- rispondo, richiudendo le ali. -E sai volare?- -Oh, ma no. Uso le ali per farmi vento. Quando c’è freddo le uso come coperta. È ovvio che so volare, cosa credi che debba farci con queste?- -Che caratterino.- -È un po’ suscettibile, non farci caso.- dice Rachel, mettendomi una mano sulla spalla. Poi mi lancia uno sguardo da “Mi spieghi cosa cazzo stai facendo?”. Come avevo intuito, il ragazzo è un cazzone di merda. Dick e Kory tornano nella stanza e dicono che l’uomo e Jason devono uscire per occuparsi di una missione a noi sconosciuta. Poco dopo sono già andati via. -Sarà anche un idiota, ma hai visto come ti guardava.- dice Rachel. -Chi?- chiedo, anche se so già la risposta. -Lo so che lo sai.- Sbuffo. -Possiamo evitare di parlarne, per favore?- -Oh, andiamo!- -Non mi piace. Sarà anche carino ma è un vero coglione.- -Carino, eh?- -Certo, non si può negare che sia di bell’aspetto, ma per me non conta solo la bellezza. Dovrebbe avere un cervello per far colpo su di me, ma a quanto pare, non lo possiede.-