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-Ciao papà-
Rachel è confusa. -Papà? Quindi noi...noi siamo...?- -Si, siamo sorelle. O almeno da parte di padre. Era questa la cosa di cui volevo parlarti più avanti, ma a quanto pare paparino aveva altri piani.- -Sei dolcissima come sempre, tesoro.- dice nostro padre con il suo solito tono da voltastomaco. Simulo un conato di vomito. Rachel e Gar si mettono da parte e parlano di argomenti poco interessanti. Io mi concentro a studiare la figura di mio padre dall’altro capo della stanza. Questa tranquillità non durerà a lungo. Dick entra velocemente in casa ma si blocca. I suoi occhi diventano neri. Mio padre ha preso il controllo su di lui. Rachel si precipita dal nostro amico e prova in tutti i modi a svegliarlo. Niente. -Lascialo andare.- ordina. -Questa non è opera mia.- si giustifica papà. -Pff, si, come no.- sbuffo. -È la verità. È stato lui. Ho offerto al vostro amico un sentiero che termina con molte strade, ma alla fine ha scelto il suo destino, abbracciando la sua oscurità piuttosto che negandone l’esistenza. Era la sua battaglia. Ha cercato di fuggire da chi è. Da cosa lui è.- Ma per favore. So come funzionano i suoi trucchetti. Mostra alla gente ciò che vuole vedere e si assicura subito l’appoggio di tutti. -Ho liberato il tuo amico da un terribile peso. Gli voglio bene come te perché tu gliene vuoi.- aggiunge. -Con la benedizione di Trigon fa parte della famiglia ora.- dice Angela. -Essere a casa è bello davvero. Lo vedrai. Lo vedranno tutti.- mormora Dick nel suo stato di trance. Cazzo se fa paura. -No. Liberalo. Lascialo andare.- dice Rachel, provando a scatenare i suoi poteri contro papà, ma invano. È stato lui a darglieli e può controllarli a suo piacimento. -Rachel, sei in punizione. Niente magia.- dice. -Non te lo lasceremo fare.- Affianco la ragazza. -Scusa, papà, ma non abbandonerò la mia sorellina per attuare il tuo stupido piano per conquistare il mondo.- dico con un sorriso falso. -Tu mi hai portato qui, Rachel. Il tuo scopo era di portarmi nel tuo mondo. Quello di tua sorella era invece tenerci lontani ma, come puoi ben vedere, ha miseramente fallito.- A questo punto digrigno i denti e fulmino lo stronzo con lo sguardo. -Tutto il percorso intrapreso con i tuoi amici è servito solo per arrivare a questo momento.- dice nostro padre. -Sono così fiera di te. Hai fatto un bel regalo a questo mondo.- aggiunge Angela, affiancando suo marito. -Non mi hai amata. Mi hai usata e basta.- Rachel è sul punto di piangere. Sento le sue emozioni. -Oh, piccola mia. Tutto questo è molto più importante dell’amore.- dice quella maledetta strega di sua madre. -Lascialo andare.- implora ancora mia sorella. -Guardati intorno. Qui non c’è altro che sconfitta, tradimento, decadimento. Tutti quelli che ami ti lasceranno per scelta o perché moriranno. Nulla dura per sempre. L’unica cosa che rimarrà sarà la disperazione. Li perderai tutti, uno alla volta. Terribile, vero? ti spezzerà il cuore. È inevitabile. Solo allora ti potrai unire a me. Il nostro futuro sarà pieno di gloria.- -Ugh, io passo. Hey, dobbiamo andarcene.- dice Gar. -Sai papà, ho capito perché la mamma ha chiesto il divorzio.- dico, prima di correre via insieme a Gar e mia sorella. Una volta arrivati al piano di sopra Gar se ne esce con: -Scusate, ma vostro padre è uno stronzo.- -Ma non mi dire.- risponde Rachel. -Come se fosse una novità.- aggiungo. Poi la realtà comincia a distorcersi. Il corridoio si allunga. -Oh, per niente inquietante.- commenta Gar. -Vogliono confonderci.- torno seria. -Andiamo.- Facciamo qualche passo ma subito dopo sentiamo Dick chiamare Rachel. -Dobbiamo trovare l’uscita.- dice la ragazza. Corriamo. Entriamo in una camera e chiudiamo la porta. -Che sta succedendo? Vi dispiace spiegarmelo?- chiede Gar, riferendosi ai volti ritratti nelle foto che ora hanno le bocche spalancate e gli occhi neri, da cui esce un liquido, anche esso nero. -È opera di nostro padre. Vuole spaventarci.- dice Rachel. -Oh, beh, ci sta...ci sta riuscendo alla grande.- Ci voltiamo e una macchia scura inizia ad espandersi sul muro. Poi sparisce. -È completamente fuori di testa. Che diavolo ha fatto a Dick?- chiede ancora il ragazzo. -Lo sta controllando. Gli ha mostrato ciò che voleva vedere ed ora il nostro amico è solo un burattino di carne. Ed è quello che succederà anche a noi se non lo fermiamo.- spiego. -Dobbiamo far tornare Dick normale.  Dobbiamo parlargli e dobbiamo fare in modo che ci ascolti.- dice Rachel. Sentiamo di nuovo la voce di Dick. È dietro la porta. Inizia a battere i pugni su di essa. -Non va bene. Credetemi. Non doveva finire in questo modo.- dice ancora la ragazza. -Ha ragione. Finirà quando saremo insieme. Fatemi entrare. Voglio solo parlare. - sentiamo dire a Dick. -Qualcosa mi dice che non è quello il motivo per cui è qui.- cerco di sdrammatizzare. -È quello che volevi anche tu, Rachel. Volevi parlarmi. Farmi ragionare. Aiutarmi a ritrovare la luce. Va bene, eccomi. Ti ascolto.- continua. -Proviamo a farlo tornare in sé.- dice la ragazza. Poi Dick crea un buco nella porta e noi indietreggiamo. L’uomo mette il viso all’altezza dello squarcio. -Parliamo.- Io spalanco le ali e mi posiziono davanti a Rachel, pronta ad attaccare. Gar invece è davanti a me. -Ragazzi, c’è una porta!- esclama Rach. -Rachel, aspetta.- dice il ragazzo. Gar si precipita alla finestra. Lo seguiamo. Ci sono tutti. Possiamo vedere i nostri amici, perfino Jason. Aspetta, Jason? Cosa diavolo ci fa qui? -Sono venuti!- esclama Gar. -Dobbiamo raggiungerli prima che lo faccia quel coglione di papà.- dico. Dick cerca ancora di aprire la porta e noi ci precipitiamo verso l’uscita trovata da Rachel. Essa porta in cantina. Sento la magia di papà. È molto potente. Ormai sono tutti sotto il controllo di quel malato. -Un film horror. Siamo in un film horror.- dice Gar mentre continuiamo a correre. Arriviamo in salotto. Sono tutti lì. -Grazie al cielo. Ce l’avete fatta, siete qui.- dice Rachel sollevata. -Rach, loro sono...- cerco di avvisarla ma tutti i presenti si voltano, rivelando ciò che stavo per dire. -...andati.- concludo. -No.- mormora la ragazza. -I tuoi figli, sono bellissimi.- dice Angela. -Io ho soltanto una figlia. E a lei regalerei il mondo.- dice paparino. -Sono felice che tu non mi riconosca come figlia. Scommetto che nessuno vorrebbe un padre viscido e disgustoso come te.- dico. Mio padre mi lancia uno sguardo gelido. -Ragazze, che succede?- chiede Gar, confuso. -Non opporti, Rachel. Così stanno le cose. È quello che sono. È quello che siamo tutti noi.- dice Dick, scendendo le scale. -Non dargli retta. I nostri veri amici sono lì dentro.- Annuisco con forza per confermare ciò che ha detto Gar. -No. Inizia il tradimento. Sapete cosa fare.- interviene papà. Merda.

The daughters of TrigonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora