Beh, bentornati. Vi siete persi un po' di cose in questo periodo. Tipo il fatto che ora siamo famosi, o meglio, più di quanto lo eravamo prima. Non posso camminare per strada senza che mi riconoscano. Sono conosciuta con molti nomi. C'è chi mi chiama la figlia di Lucifero, chi Ecate, come la dea della magia. La verità è che non ho un vero nome da supereroina. Non mi piace l'idea di averne uno. Non mi piace neanche il fatto di ritrovarmi schiacciata tra la folla quando voglio semplicemente comprare delle ciambelle per me e i miei amici. Ecco perché resto per la maggior parte del tempo rinchiusa nella torre, tranne quando devo andare in missione ovviamente. Parlando di missioni, sono migliorata nel combattimento. Tutto grazie agli allenamenti di Dick. Ora so maneggiare meglio le armi, così non sono costretta ad utilizzare solo i poteri per difendermi. Mi trovo bene nella squadra, anche se non è lo stesso senza alcuni membri. Hank e Dawn hanno deciso di non restare alla torre insieme a noi. Penso che vogliano avere una vita normale. Mia sorella e Donna sono coloro che mi mancano più di tutti. Rachel non può utilizzare dispositivi elettronici, quindi non riusciamo a comunicare spesso. Per metterci in contatto abbiamo bisogno di uno specchio o comunque una superficie riflettente, come facevano i nostri genitori con noi. Ha detto che lei e le altre Amazzoni stanno facendo un rito per riportare Donna indietro ma che ci vuole tempo e per di più potrebbe anche non funzionare. Spero vivamente che ci riescano. Un'altra persona che mi manca è Jason. Ora abbiamo praticamente una relazione a distanza anche se a volte riusciamo a vederci. Bruce non vuole che vada in missione e questo lo infastidisce. Lo ha mandato da una psicologa, dicendo che, dopo aver visto dei miglioramenti, gli avrebbe restituito il costume da Robin. Il fatto è che i miglioramenti ci sono stati, solo che Bruce non vuole che questa doppia vita danneggi ulteriormente la sanità mentale di Jason, la quale rischiava di sgretolarsi. Ha avuto brutti incubi e mi chiamava nel bel mezzo della notte con la tachicardia. Jason era arrabbiato all'inizio. Adesso invece sembra aver accettato la decisione di Bruce, anche se a volte insiste sul fatto che anche lui vorrebbe combattere. Anch'io penso che Jason abbia bisogno di una pausa. Deve rilassarsi e stare tranquillo per un po'. Gliel'ho detto e lui sembra che mi abbia ascoltato per una buona volta. Ora aiuta Bruce dalla Batcaverna e quando ci sentiamo mi parla di come si annoi chiuso in casa. Non lo biasimo. A volte mi parla di Molly, una sua amica d'infanzia che, secondo Jason, non vede l'ora di conoscermi. In questo periodo devo però ammettere che è strano. Ho come la sensazione che mi stia nascondendo qualcosa. Ha una strana luce negli occhi, tanto che riesco a percepirla anche in videochiamata. Sembra spesso fatto, ha lo sguardo perso nel vuoto e fa affermazioni strane. Spero solo che sia tutto okay.
Qualcuno bussa alla mia porta. -Hey, Angioletto, muovi il culo e vieni di là. Si va in missione.- mi avvisa Gar. -Ti ho già detto...- Non ho il tempo di finire la frase che Gar corte via. Alzo gli occhi al cielo e inizio a prepararmi. Prendo le armi e mi dirigo verso l'ascensore, dove Krypto si preoccupa di farmi una doccia. -Krypto!- lo rimprovera Conner. -Scusalo.- Sorrido. -Tutti pronti?- chiede Dick. -Prontissimi.- Si parte. Arriviamo in batterdocchio alla meta, un magazzino in cui si svolgono commerci clandestini di quelle che, posso supporre, siano armi. Ci dividiamo. Prendo posto sul tetto dell'edificio, in attesa del momento giusto. Un suono improvviso mi fa sobbalzare. È il telefono. Rispondo. Qui non può sentirmi nessuno. -Hey.- -Jason, ti rendi conto del colpo che mi hai fatto prendere? Ti ho detto che sono in missione.- -Lo so, ma è importante.- dice, con un tono frenetico nella voce. -Che succede?- -Ho localizzato Joker.- -Sul serio?- -Si! Ti rendi conto? Finalmente posso farlo fuori!- -Ma sei impazzito? L'unico che morirà se vai lì sei tu e poi a cena Joker mangerà polpette di Jason.- -Andiamo, ascoltami per un secondo. Ho la possibilità di sconfiggere uno dei cattivi peggiori della storia!- -Jason, Bruce è fuori città, non puoi andare da solo.- -Non ho bisogno di lui.- -Ti caccerai nei guai.- -Non succederà.- Sospiro. Il mio ragazzo è un idiota. -Ascolta, non combinare casini. Resta lì.- -Non resterò a non fare niente mentre Joker si diverte a fare fuori degli innocenti. Facciamo così: vado sul posto e aspetto la polizia. Niente atti di eroismo. Andrà tutto bene. Ti richiamo dopo. Ti amo.- -Ti amo anch'io, Jason, ma...- Prima che possa aggiungere altro, il ragazzo chiude la chiamata. -Sta attento.- mormoro tra e me. Rimetto il telefono in tasca. I rumori della battaglia mi riportano alla realtà e mi ricordano che è ora di buttarsi nella mischia. Entro e trovo delle guardie. -Come va, ragazzi?- Si voltano e si scagliano contro di me. Poco dopo sono stesi a terra con il collo spezzato. -Vi siete davvero fatti battere da una ragazzina?- Scatto in avanti, abbattendo altre guardie in cerca dei miei amici. Nel casino che si è creato scorgo una macchia verde che corre da una parte all'altra. Nell'osservare la scena non mi accorgo di qualcuno alle mie spalle. Mi giro di scatto e vedo un uomo in procinto di afferrarmi. Prima che l'idiota possa posare anche solo un fetido dito su di me, un grosso felino dal colore innaturale gli si avventa contro. -Grazie, Gar.- Butto fuori l'aria che non mi ero accorta di star trattenendo. Il ragazzo si ritrasforma. -Andiamo?- -Si, ma prima ti conviene vestirti, amico.- -Giusto.- Gar corre a cercare i suoi vestiti e poi torna in fretta da me. -Ora possiamo andare. Muoviti.- Lo afferro per un braccio e lo trascino via. Dopo qualche minuto di ricerca vediamo gli altri schierati accanto a Dick e li raggiungiamo. Davanti a noi c'è un furgoncino nero, dal quale viene fuori un ometto con un paio di orrendi occhialoni sulla testa pelata e un'armatra le mani. -Krypto, abbaia.- ordina Conner. Il cane obbedisce, mandando una scarica di onde sonore che fanno cadere l'arma al nemico. Il tipo cade in ginocchio con le mani premute contro le orecchie. -Bravo cane, Krypto.- dice Dick. -Bene, ora immobilizziamo questo pezzo di merda e aspettiamo la polizia.- Essa arriva dopo poco, insieme ai giornalisti. Ci interrogano sull'accaduto, alcuni chiedono autografi, altri chiedono di farci un intervista. -Allora, girano voci che tu sia la ragazza di Robin.- afferma una giornalista. -Come...?- -Come hai preso la notizia?- -Quale...?- -Deve essere molto dura per te.- -Non capisco.- -Emris.- sento chiamare da Dick. -Mi dispiace, devo andare.- saluto ancora confusa. Mi avvio verso i miei amici. Dick e Kory hanno un'aria strana. -Va tutto bene?- chiedo. -Andiamo a casa.- Dick evita la domanda. Mando uno sguardo a Gar e Conner ma sembrano non avere idea di ciò che sta accadendo.
In poco tempo siamo di nuovo alla torre. Facciamo tutti una doccia e mangiamo qualcosa. Poi Conner va a letto, seguito da Kory. In salotto restiamo io, Gar e Dick. -Amico, sei sicuro di stare bene? Sei strano oggi.- dice Gar. -Si, è tutto apposto. Vado a dormire adesso. Buonanotte, ragazzi. Non andate a letto troppo tardi.- -Buonanotte, Dick.- Il nostro amico volta l'angolo e sparisce nel corridoio buio. -C'è qualcosa che mi puzza. Prima la giornalista, ora...- -Aspetta, in che senso la giornalista?- chiede confuso Gar. -Dopo aver sconfitto Gizmo, una giornalista si è avvicinata e ha detto "tu devi essere la fidanzata di Robin" , e poi ha aggiunto "come l'hai presa? Deve essere stata dura".- Sbarra gli occhi. -Non sarà che...- -Non dirlo.- -Forse è successo qualcosa a Jason.- -No. Non è possibile.- -Sai se doveva andare in missione o qualcosa del genere?- -No.- mento. -Forse ha solo fatto una delle sue solite bravate.- aggiungo, più per convincere me stessa. -Magari la polizia lo ha beccato mentre faceva qualcosa di non proprio legale col costume da Robin ed è stato sbattuto dentro.- -Hai ragione.- Spero che sia vero. -Buonanotte, Gar.- -Buonanotte, angioletto.- Ognuno va nelle rispettive stanze. Mi stendo e crollo immediatamente.
Mi sveglio qualche ora dopo, l'orologio dice che sono le quattro del mattino. Ho sete ma non ho l'acqua sul comodino. Devo averla dimenticata. Mi alzo in punta di piedi, dirigendomi in cucina. In corridoio sento delle voci dal tono preoccupato. Sono Dick e Kory. Ma non stavano dormendo? -Devo andare. Parlerai tu con loro, d'accordo?- sento dire a Dick. Parlare di cosa? -Non puoi aspettare e dirglielo tu stesso? Non credo di farcela.- Kory ha il tono di voce triste. -Devo essere da Bruce domattina presto, non ci arriverei. Ho bisogno che glielo dica tu.- -D'accordo, ma...- -Dirci cosa?- I due si voltano sorpresi. -Ci stavi ascoltando?- chiede Dick nervoso. -Io..- Kory si avvicina e mi posa le mani sulle spalle. -Ne parleremo con calma domani mattina.- -E Dick..?- -Bruce ha bisogno di lui per qualche giorno. Ora torna a letto.- Il suo sguardo è triste e sembra avere gli occhi lucidi. La donna sembra aver capito che li ho notati, così mi spinge delicatamente verso il corridoio. Torno in camera mia, dimenticandomi dell'acqua, e mi stendo a rimuginare su ciò che è appena accaduto. Sta succedendo qualcosa e ho la sensazione che non mi piacerà.
L'indomani Kory ci convoca tutti in salotto. Dick è partito e non sappiamo quanto starà via. -É meglio che vi sediate.- Obbediamo. -Vedete, è successa una cosa ieri che potrebbe sconvolgervi...- -Kory, ti prego, arriva al punto.- supplico in ansia. Forse so già cosa vuole dirci, ma sto cercando in tutti i modi di aggrapparmi a quel barlume di speranza che ormai sembra quasi scivolarmi via dalle dita, come il filo di un palloncino ad elio trascinato dal vento. -Si tratta di Jason.- Ed è lì che il mio cuore si ferma. -É morto.- Questa è stata la conferma che tutte le mie preoccupazioni fossero vere. Un dolore sordo. É questo quello che provo. Non piango. Resto solo immobile, senza fartrapelare emozioni, e con il caos nella testa. Le urla bloccate in gola, i pugni tremanti bramosi di urtare una qualsiasi superficie e le lacrime intrappolate. Nulla. -É stato Joker.- sono le uniche parole che riesco a pronunciare, dette in un sussurro quasi inudibile. -Avevi detto che non era in missione.- mormora Gar. Mi volto nella sua direzione. -Ho mentito.- -Quindi Joker lo ha ucciso.- Kory annuisce. -A quanto pare Jason lo ha inseguito come ha fatto con Deathstroke. Solo e impreparato.- -Io glielo avevo detto.- mormoro. -Gli avevo detto di stare attento, di lasciare fare alla polizia e lui aveva promesso.- la mia voce si alza. -Aveva promesso che non si sarebbe cacciato nei guai!- Questa volta urlo. Mi alzo. -Dove diavolo credi di andare?- chiede Gar, trattenendomi per un braccio. -Ad uccidere quel figlio di puttana.- sputo fredda, divincolandomi. -No, tu resti qui angioletto.- -Deve pagare per quello che ha fatto.- -Farai la stessa fine di Jason se vai da sola.- -Allora venite con me. Sono sicura che insieme riusciremo a...- -Mi dispiace.- taglia corto Gar. -Allora è così. Non vi importa nulla.- Mi volto e comincio di nuovo a camminare ma le braccia di qualcuno mi bloccano. -Gar, lasciami.- Stringe ancor più la presa. -Ho detto lasciami!- Mi divincolo più che posso, con scarsi risultati. I muscoli cominciano a farmi male e la mia forza diminuisce, così smetto di lottare, abbandonandomi contro il petto del mio migliore amico. -Va tutto bene.- sussurra. Poi buio.
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The daughters of Trigon
FanfictionUna missione. Un oscuro segreto. Riuscirà Emris a portare a termine il compito che le ha assegnato sua madre e tenere al sicuro Rachel? ⚠️ La storia seguirà gli avvenimenti della serie. Purtroppo alcune età dei personaggi cambieranno, ad esempio Jas...