7. Ci vediamo oltre il confine, fratello.

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"Non sei più là,
dov'eri ma sei
ovunque io sia."
(Victor Hugo)

-Era da tanto che non dormivamo insieme...Ricordi?
Dopo essere usciti dall'ufficio, Tommy e Scarlett salirono al piano di sopra e si rifugiarono nella camera di lui, chiudendo a chiave la porta. Quella stanza era esattamente come Scarly se la ricordava, non era cambiata di una virgola, era solo più disordinata. Al buio si vedeva poco e niente, la poca luce non filtrava bene tra le tendine della finestra, ma non sarebbe stato un problema per loro, neanche il letto troppo piccolo per due persone. In fondo, non era la prima volta che ci stavano entrambi.
Ricordo bene quelle notti...Eravamo ragazzini e Scarlett ormai passava più tempo in casa nostra che in quella di suo padre. E la cosa non dava fastidio a nessuno, nella nostra famiglia. Adoravamo Scarlett, era come una seconda sorella e aiutava tutti in qualsiasi cosa, aveva persino insegnato ad Arthur come fare i calcoli. Sì, lei aveva continuato ad andare a scuola con i soldi in più che le aveva lasciato la madre in segreto prima di morire. Diceva che le sarebbe servito imparare per il futuro che la aspettava e che così si sarebbe trovata meno in difficoltà nella società in cui viveva. Era lungimirante e mi piaceva il suo modo di pensare, mi piace anche adesso, con quell'aggiunta di saggezza ed esperienza in più che ormai non le mancava affatto. Ammetto che un po' mi dà fastidio non sapere cos'ha fatto in questi ultimi anni,  forse non mi piace che si tenga tutto dentro. Con lei mi sento più altruista, con lei posso sentirmi un uomo migliore di come sono adesso. Tutti gli anni passati mi girano in testa vorticanti, impetuosi, la testa si fa pesante e i rimpianti diventano pioggia incessante che cade sulle mie spalle e cerca di schiacciarmi a terra con la sua forza. È così che mi sento quando arriva la notte, mi sento obbligato ad attraversare di nuovo quei tunnel, ad aprire la porta dei miei incubi senza neanche volerlo davvero. Uso l'oppio per dormire, lo so, è da pazzi e se Sky lo venisse a sapere mi tirerebbe un pugno in piena faccia, uno di quelli che riserva ai suoi nemici, uno di quelli che fa molto male. E siccome li ho già provati preferisco tenere segreta questa cosa, non voglio che si preoccupi per me...E faccio ancora fatica ad ammettere che non voglio che si allontani l'unica persona che riuscirà a salvarmi dal buio...

-C'è stato un periodo in cui questo era diventato il tuo letto. E quando ti chiedevo come mai volessi venire qui per rompere i coglioni a me, anziché andare da Ada, non rispondevi mai.
-Ma tu volevi che io lo facessi...
-Non nego e non ammetto nulla- disse Thomas indaffarato mentre cercava una maglia abbastanza larga per lei, finché non la trovò e gliela porse. Scarlett era confusa: -Perché mi stai dando una maglia? Non mi serve, tranquillo.
-Prendila, vuoi forse dormire così?
-Hai dei...pantaloni per me? Fa freddo qui, sai com'è.
Tommy si accorse che le stava nascondendo qualcosa in tempo zero. -Che succede, Sky?
Cazzo, perché capisce così in fretta? Non so mentire con lui...
-Ho una bruciatura al...alla base della gamba, mi dà fastidio farla vedere...agli altri...
-Non ti puoi vergognare del tuo corpo Sky, soprattutto davanti a me...Come è successo?
-Scappavo da un'esplosione...È che...non fa parte di me, mi ricorda che non sono poi così forte come sembra.
-Vogliamo fare a gara tra chi ha la pelle più rovinata? Sky, lascia perdere, non è una cicatrice a determinare quanto tu sia forte veramente. E adesso cambiati, perché mai ti dovrei giudicare?
-Oh, va bene...Girati e non guardare.
Tommy non si mosse di un millimetro e rimase lì con un ghigno sul viso.
-Girati o finisci con un calcio nelle palle, vuoi provare?
-Non ci tengo, sinceramente- disse girandosi e pensando a come sarebbe stato vederla senza vestiti, bella come si ricordava fosse già. Quando si voltò verso di lei vide che la maglietta di cotone che lui usava sotto la camicia durante l'inverno le arrivava un po' più in basso della base delle gambe. -Visto? Copre anche la cicatrice, non c'è nessun problema- le spiegò sottovoce. La guardò sciogliersi i capelli levando il fermaglio, posandolo sul comodino e stendendosi su un lato del letto. Tommy si liberò della camicia e Scarlett lo osservò mentre si toglieva le scarpe. Le spalle larghe, la pelle nivea, la muscolatura scolpita e il tatuaggio sul petto molto particolare, non ne aveva mai visto uno così.
Se lo sarà fatto in guerra, forse ha un significato ben preciso...
-Vorresti continuare a guardarmi altri due minuti?
Scarlett arrossì di colpo e levó lo sguardo dal corpo statuario di Thomas, sperando che lui non avesse notato il colorito più acceso delle sue guance, cosa a cui invece aveva fatto caso. Si sporse sul letto e le mise due dita sotto il mento, facendola guardare verso di lui, che le fece un sorriso furbo. -Quali pensieri stanno girando nella tua mente, Scarlett?
Si sta prendendo gioco di me? Beh, adesso giocheró io con lui...
Sky fece sdraiare con prepotenza Tommy sul letto e iniziò a baciarlo con foga, portando il suo corpo sopra quello dell'uomo davanti a lei.
Fece scontrare i loro bacini più volte mentre continuava a fare lo stesso con le labbra di Tommy, eccitato e stupito dalla situazione che si era appena creata. Lei si stava strusciando contro il suo corpo e lui non riusciva più a vedere con lucidità.
-Non...avevi detto che...venivi qui...solo...per d...per dormire?- cercò di dire Thomas tra un bacio e l'altro. E, proprio quando lui stava per perdere il controllo, Scarlett si fermó di scatto sorridendo: -Infatti. Buonanotte- e si levò dal suo corpo mettendosi al suo fianco, ridendo per lo sguardo allibito di Tommy.
-Stronza, ci stavo cascando...Non ti ricordavo così vendicativa.
-Prendimi meno per il culo, Thomas, impara dalle sofferenze.
-Sai, non è stato molto furbo da parte tua. Hai appena cominciato una faida tra di noi, mi potrei vendicare in qualsiasi momento.
-Ma così siamo pari per quello che hai detto.
-Il tuo è stato un colpo più basso del mio, quindi è giusto che io mi vendichi, ancora non siamo totalmente in parità.
-Thomas Shelby, sembri un criminale quando parli così!
-Non lo sono?
-Ho detto che lo sembri quando fai così...Sai perché mi sento diversa dagli altri, Tommy? Perché riesco a vedere il cuore delle persone anche in quelle che forse cuore non ne hanno. E chiamami stupida Thomas, ma ho visto cuore anche in mio padre. Può sembrare strano perché forse papà non amava me, ma mia madre sì, almeno, prima che perdesse la testa. Tommy, neanche un pazzo, neanche un criminale non ha cuore. Ed è inutile che ti credi un bastardo, che pensi di essere stato il diavolo in persona per tutta la vita. Non lo sei Thomas. I diavoli sono le persone che si sono abbandonate all'idea di non poter più cambiare.
-Secondo te io mi lascio andare?
-Sentiti fortunato Thomas, sempre, in qualsiasi momento. Perché tu hai ancora intorno le persone a cui tieni davvero e sono loro quelle che ti tengono in vita. Tienile strette, Thomas, solo così non abbandonerai te stesso.
Tienimi stretta Thomas, perché solo tu ed io sappiamo che possiamo salvarci dal buio soltanto stando insieme.

𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora