"Verrà la morte e avrà i tuoi occhi -
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla."
(Cesare Pavese)Forza Scarlett, forza! Non perdere il ritmo, sei quasi arrivata! Ah, la gente mi guarda come se fossi pazza, sto correndo proprio come se lo fossi veramente. Ho perso il conto dei chilometri che ho fatto, è da più di quaranta minuti che fuggo a gambe levate dal posto in cui mi trovavo e non posso fermarmi adesso che sono proprio dentro Small Heath.
-Signorina, sta bene?- Jackson sbucò dall'incrocio verso cui Sky si stava dirigendo a passo sveltissimo e la prese in pieno. Faticando riprese le due buste cadute a terra e si mise le mani sulle ginocchia per respirare. Poi si alzò con la schiena dritta e gli occhi simili a fessure, le guance completamente rosse, bagnata dalla testa ai piedi e le iridi spente, quasi come se avesse visto un fantasma. -Jack, sì sto alla grande, davvero bene...Ma non è tempo adesso! Dove cazzo è Tommy, eh?
L'omone alto e robusto che era lui la guardò con fare molto preoccupato, ma non fece domande inopportune, anzi gli rispose subito. -Sono passato per il centro scommesse, Tommy era appena tornato a casa.
-Perfetto, grazie mille! Ci si vede!- Scarlett diventava più gentile e cortese quando il cervello le usciva completamente fuori dal corpo, stava davvero impazzendo in quegli istanti. Le era successa una cosa tremenda, per questo doveva incontrare Tom e per quel motivo correva, soprattutto per ricordare a sè stessa che, nonostante tutto, era ancora viva e vegeta...(La stessa mattina davanti ad una scuderia di Birmingham)
Scarlett era partita presto oggi, doveva andare sotto richiesta dei Peaky Blinders, a prenotare dei biglietti autentici per l'asta dei cavalli che si sarebbe tenuta nei giorni successivi. Aveva già una certa fretta, sì, ma le sembrava che qualcosa nell'aria le stesse dicendo di sbrigarsi il più presto possibile. Cos'era che non la convinceva in quella rarissima e splendida giornata di sole? Forse il fatto che doveva stare attenta ad ogni cosa o persona avesse intorno per evitare di sfidare la morte per l'ennesima volta? Questo era davvero un fattore importante che ormai cadenzava le ore, i minuti, persino i secondi della sua vita. Dopo aver pagato per i posti all'asta, Scarly decise di lasciare in fretta e furia quel luogo che stranamente la terrorizzava, ma non fece in tempo. Mentre attraversava le stalle per riprendersi Phoenix e darsela a gambe, venne scaraventata in una vasca per l'acqua da dare ai cavalli. Appena riaffiorò tossendo e sputando qualcuno la ritirò fuori: confusa come non mai, appena riacquistò lucidità, notò con dispiacere che era quell'uomo insieme ad Irene O'Donnell.
Ansimante, mentre lui le stringeva il collo, esclamò: -Brutti figli di puttana! Che cazzo volete da me?! Mi stavate pedinando!
Sorrisero in cagnesco e la donna davanti a lei fece uscire dalla giacca con teatralità due buste, chiuse con della ceralacca rossa. -Sono i soggetti da annientare. Entro stanotte devono morire, nessuna scusa. E ti conviene sbrigarti, prima di causare un omicidio di massa non ascoltando i nostri ordini.
L'uomo strinse ancora di più la presa sul suo collo e gli alitò in faccia parole sudicie: -Corri, puttana! Corri prima che uccidiamo tutti quelli che ami. E dici a quel bastardo zingaro che gli riserviamo lo stesso trattamento.
Col poco ossigeno che aveva, Scarlett ringhiò: -Levami. Quelle mani. Di dosso.
Si misero a ridere, schernendola e lasciandola andare: -È inutile, non puoi ucciderci, pazza sadica...-
Irene stava oltrepassando il limite, così la donna completamente zuppa la guardò come si guarda il peggiore dei diavoli.
-O'Donnell, sappiamo tutti chi è la pazza sadica qui...- E le sputò sulle scarpe, correndo via da quella situazione. Le avevano pure preso Phoenix, già quello sarebbe bastato a farle salire i nervi alle stelle. Prima sarebbe arrivata a casa, meglio sarebbe stato per lei e per tutti...
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𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺
Historical Fiction𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘐𝘭 𝘷𝘪𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰 - Thomas e Scarlett dovranno fare il viaggio che detterà loro il destino prima di essere davvero felici, attraversando ogni tipo di ostacolo e provando ogni genere di emozione. Ce la faranno a...