23. Il diavolo chiama al telefono.

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"Il dolore del vento che entra nelle parole
è simile all'assenza del tuo sguardo.
Sono sguardi che creano la pace dei fedeli
quelli che hanno sentimento non soltanto d'amore.
Così la grande guerra
che sentiamo alle spalle
la fanno anche gli sguardi
di tanti innamorati."
(Alda Merini)

"Era da ormai due mesi che tra me e Sky c'era molto di più che una semplice amicizia. Dal bacio sotto l'albero era cambiato tutto e il sapere che lei ricambiava mi ha reso il ragazzo più felice della Terra. Si sono trasferiti adesso, hanno lasciato la casa in campagna subito dopo e abitano in una baracca fuori Small Heath, ma a lei non piace affatto questa condizione. Ha paura del padre e, ad esserne sinceri, ne ho paura anch'io, soprattutto dai suoi cambiamenti d'umore repentini che ti fanno accapponare la pelle. Io cerco di stare con lei per quanto mi è possibile, ma visto che stare in segreto con Sky è diventato insostenibile mi trovo qui, a parlare con Luke, uno dei miei due migliori amici nonché suo fratello.
Ho bisogno di parlare con lui.
-Hey amico, hai tempo?- chiedo serio, teso come una corda di violino. Chissà perché ho paura che lui non approvi il fatto che stiamo insieme.
-Tommy, dimmi, stavo andando a prendere Lily al pub irlandese, ha guadagnato otto sterline dalla revisione dei conti mensili. Nostro padre chiuderà quella cazzo di bocca per stavolta.- Sorride soddisfatto e io ne approfitto per afferrare l'argomento.
-Ecco, a proposito di Sky...
Mi guarda confuso e poi parla, interrompendomi.
-Che mi devi dire, amico? Sputa il rospo.
Dopo qualche secondo decido di arrendermi e gli spiego tutto in cinque parole concise.
-Luke, mi piace tua sorella.
Di rimando lui sospira e si tira una mano in fronte, scuotendo la testa.
-A tutti piace mia sorella, Tommy. Dove vuoi arrivare?- E aveva ragione, anche io ero caduto nella sua bellezza e nella sensualità dei suoi modi. Per non parlare dei commenti che facevano sul suo conto tra i ragazzi della mia età. Ci avranno provato in sei o sette ad avvicinarsela, ma a causa di alcune 'persone' non ci sono riusciti. Posso solo dire che noi Shelby e Luke siamo stati molto chiari sulle conseguenze che deve subire chi vuole portarsela a letto.
-Ecco...Cazzo, ho baciato Sky. Perché mi piace lei, mi piace davvero, Lucas.
La reazione non è quella che mi aspettavo, sbatte le palpebre incredulo e poi ride esageratamente battendomi una mano sulla spalla in una pacca amichevole.
-Non ci credo! Tu e Lily? Cazzo...Oh Signore, mia sorella...Con uno dei miei amici...Devo dire che però me l'aspettavo. E da quanto, sentiamo!
-Due mesi...A te dà fastidio?
-No, cazzo, certo che no. Amico, io ti lascio in pace, è la vostra vita e non sono affari in cui mi posso impicciare, soprattutto nelle sue scelte, lei sa ciò che fa.
Ma trattala male, mettila incinta troppo presto o tradiscila e io ti stacco le palle, Tommy. E non farle fare qualcosa senza il suo consenso, intesi? Lo sai qual è la regola...Tu falle del male e io. Ti. Castro.
-Sì, sì certo, è ragionevole. Ci vediamo allora.-
Era molto minaccioso nel complesso, si vedeva quanto ci tenesse a sua sorella, d'altronde era l'unica della sua famiglia a cui teneva.
-Ah, e...Tommy, non vi fate scoprire da nostro padre altrimenti sarai praticamente fottuto. Stai lontano da lui, tu che puoi...- E se ne andò salutandolo con allegria, lui e Sky avevano quasi sempre un sorriso sul volto e non si stancavano mai. Sembravano gemelli, ma si passavano due anni in realtà. Luke è sempre stato molto protettivo nei confronti di Scarlett, la persona a lui più cara in questo mondo, hanno un rapporto meraviglioso.
Mi allontano dalla strada in cui ci siamo incontrati con una strana felicità, almeno suo fratello era contento per noi..."

Tommy vide questo piccolo ricordo passare per la sua mente, era dovuto al fatto che la notte prima avevano pensato proprio a Luke e lui non si era affatto scordato di quella divertente minaccia da parte del fratello. A quei tempi erano ancora spensierati, non avevano molto a cui pensare, invece adesso l'uomo si ritrovava a riflettere sulla prossima mossa per la sua espansione. Gli sembrava di aver steso un buonissimo piano: comprare il cavallo avrebbe significato farsi vedere tra la bella gente e ricevere un bel 'passaporto' per Epsom, era strano per lui dire di poter partecipare ad un Derby. Quel giorno era particolarmente di buon umore: si era svegliato con Sky dopo quella serata di travolgente passione dalla quale era rimasto completamente tramortito e soddisfatto, uscendo poi la mattina presto con ancora il sapore delle sue labbra ben presente e le parole che lui stesso aveva detto a colpirlo ogni secondo di più.
"Avrò sempre una fottuta paura di perderti, Sky", le aveva sussurrato. Ancora non ci credeva di essere riuscito a confessare una paura così grande proprio a lei, sentiva il cuore più leggero.
All'asta dei cavalli Scarlett si incontrerà con l'IRA e Campbell, poi ritorneremo insieme. Avremo una buona difesa, ci saranno anche i miei fratelli e alcuni dei Peaky. Tutto coincide in modo così...misteriosamente perfetto.
Stava sulla scrivania con in mano parecchi fogli di calcoli e altro, ragionando sul fatto che gli servisse un nuovo e affidabile contabile. Tra mezz'ora sarebbe dovuto andare al Garrison per fare un lavoraccio parecchio snervante, cioè il 'reclutare' prigionieri per riempire un po' di celle in modo tale da far contento il ministro degli interni, al quale non piacevano molto le scommesse clandestine.
Ma, ad interrompere la linea positiva di quei minuti piacevoli che scorrevano lenti e lisci come l'olio, fu un'improvvisa ed inaspettata telefonata. Tommy si stranì: chi poteva essere, se non aveva nessuna chiamata da aspettarsi?
Con gesto veloce e disinteressato sollevò la cornetta successivamente all'aver sentito due o tre squilli. Dall'altro lato sentì il silenzio per qualche secondo, poi una voce iniziò a parlare.
-Buongiorno, signor Shelby, la disturbo?
-Chi parla?- Non gli piaceva tutta quella gentilezza, celavano qualcosa di marcio quelle parole.
-Come siamo irritabili, signor Shelby! Non so se la sua amichetta le ha mai parlato di me, ma credo che già vi abbia raccontato parecchio. Ha presente il nome Jackie Cole?
Il silenzio tornó per un altro po' di tempo, poi lui rispose. -Ce l'ho molto presente. Che vuole, non ha già rotto il cazzo?
-Ho saputo che le hanno accettato la richiesta della licenza di import-export alla camera dei Lord e ne sono rimasto veramente colpito. Ovviamente il mio amico me ne ha parlato. Di una cosa però sono rimasto ancora più sorpreso, cioè...dei fottuti zingari che ci devono fare con licenze così importanti? Con chi cazzo sta collaborando, Shelby?
-Con tutta onestà, signor Cole, non vedo il motivo per cui dovrei rispondere a questa domanda. È per caso in affari con me ed io non lo sapevo?- chiese ironicamente. L'uomo dall'altro capo della linea emise una risata agghiacciante, dai toni folli, ma che a Tommy non toccò neanche un po'.
-Voi Peaky Blinders state fottendo il territorio londinese a noi Red Falcons e le esportazioni. Signore, non mi costringa ad allearmi con Sabini, mi sembra il compagno ideale e ha tanta voglia di farvi il culo.
-E quindi mi dica, cosa dovrei fare per spingerla a non unirvi a dei cazzo di italiani e a farmi la guerra?- domandó retorico con un pizzico di sarcasmo nella voce.
-Non tocchi i miei locali. Non provi a toccare i miei fottuti locali. Mi sembra molto semplice.
-Quindi mi sta chiedendo di non disturbarla a Londra. Senta, vorrei iniziare col fatto che non ho paura di lei, Cole. Non ho paura di un fottuto collaboratore di giustizia, soprattutto qui dove la giustizia sono io.
-Ma a Londra? A Londra deve stare attento, Shelby. Le dirò qualcosa che le farà cambiare idea. Immagino che Scarlett sappia chi ha falsificato le lettere delle finte morti. È stato 'qualcuno' che sapeva della vostra complicità. Mi dica, sarebbe un problema se io raccontassi ad un paio di persone, come Sabini ad esempio, che di sicuro dormite spesso nello stesso letto? Ma che dico dormite...'scopate' sarebbe il termine più giusto?
Al sentire quel discorso Tommy strinse le dita attorno alla cornetta con la rabbia che saliva a livelli altissimi. Si raccomandò di stare calmo e di mantenere il sangue freddo anche se questo gli stava ribollendo nelle vene. Respiró silenziosamente e rispose con freddezza nella voce. -Vede, ha creato lei tutto questo problema e queste sciocche insinuazioni perché io non avevo la minima intenzione di invadere i suoi locali. Non è affatto nelle mie mire espansionistiche, quindi si rilassi e, nel frattempo, mediti un po' sulla situazione che le si presenta davanti. Campbell le lascerebbe davvero tutto quello che ha una volta finito l'incarico? Perché forse io finirò dritto all'inferno, ma lei...lei cosa otterrà se non  la morte al cappio?- E chiuse la telefonata non sentendo neanche la sua risposta. Nessuno squillo, non più, solo la quiete e il rumore di rabbiosi e vendicativi pensieri che si facevano strada nel suo cervello. Ma anche una pessima consapevolezza: una volta terminata la missione di Campbell lui avrebbe provato ad ucciderlo.
Ce l'avrebbe fatta? O forse toccava girare la ruota del destino per reindirizzare i diversi futuri? Nel frattempo Scarlett aveva detto all'ispettore di non fidarsi di Jackie e Tommy aveva raccomandato a quest'ultimo di riguardare le sue amicizie con quel vecchio. Mettere zizzania tra di loro sarebbe bastato a renderli dei nemici?

𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora