22. Non sono una santa.

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"Quando sentiamo il bisogno di un abbraccio,
dobbiamo correre il rischio di chiederlo."
(Emily Dickinson)

Era pomeriggio inoltrato quando la presenza di Scarlett si fece viva e potente per le strade di Small Heath. Aveva cavalcato per tantissimo tempo con Phoenix ed era esausta, non ce la faceva più. Decise che, il tempo che le rimaneva prima della festa, lo avrebbe passato a riposarsi e a farsi un bagno di acqua calda, dato tutto il freddo tagliente che aveva preso.
Era da un po' che non montava sul suo destriero, per questo anche il cavallo nero non era abituato a tutte quelle miglia percorse. Non seguiva molto i suoi comandi quel giorno, ma sperava che tutto tornasse alla normalità dopo qualche oretta di tranquillo allenamento.
Le redini ben salde alle mani, il vento che le passava tra i capelli...anche se avesse voluto vivere quelle sensazioni meravigliose fuori da quei momenti di tensione, non le dispiaceva restare su quel cavallo ancora per un po'.
Si guardó per qualche secondo: era completamente asciutta ormai, aveva una chiazza di sangue non suo sul petto della camicetta bianca e forse anche una piccola macchia sul collo, quando si toccava sentiva una patina strana, sembrava proprio sangue coagulato. Non gli importava più di tanto, neanche del leggero ematoma che aveva ormai in mezzo allo stomaco, ancora sentiva qualcosa di metallico in bocca. Pregó per un bel pezzo del tragitto che lei non si fosse rotta qualcosa come una costola o anche peggio, non era un dolore forte e quello la fece tranquillizzare non poco.
Si fermó di colpo tirando le redini di pelle e cuoio facendo sollevare Phoenix su due piedi, lui al contrario era parecchio agitato.
-Piano, bello! Piano, cazzo!- esclamava;
dopo qualche secondo rimise tutti e quattro gli zoccoli a terra, facendole girare la testa. Non aveva mai provato tutte quelle vertigini fino ad ora, quindi pensó bene di scendere appena lui si fermó, lasciando il cavallo a Jackson, uno dei Peaky Blinders lì vicino. Prima però, si preoccupò di prendere la valigetta con le informazioni molto pericolose, raccomandando a Jack: -Dagli molta acqua, abbiamo fatto una lunga corsa!
-Che ha fatto, se posso, signorina?- chiese lui un po' agitato alla vista del sangue e alla faccia terribilmente nervosa e arrabbiata di Sky, che si sforzò di mantenere un sorriso gentile per evitare di urlare e sfogare contro il vento tutte le sue frustrazioni.
-Tranquillo, Jackson. Non è sangue mio, solo una brutta scocciatura, non è successo niente di che...- mentì con una maschera di impassibilità in volto, ma niente di quello che era successo le aveva permesso di restare veramente impassibile. Stava per morire, un'altra volta, avrebbe dovuto imparare a farci l'abitudine.
Sono saltata su una barca come una clandestina, mi sono gettata in acque gelate per poi fare molte miglia a piedi, fino ad arrivare a recuperare informazioni che non mi hanno fatto stare meglio per niente. In seguito, sono rimasta quasi uccisa da un poliziotto andando poi a scoprire che era in possesso di cose che mai avrebbe dovuto sapere, tornando indietro col mio cavallo dopo essermi presa un cazzotto nello stomaco e aver sputato sangue per qualche minuto. Perciò, non è affatto successo "niente di che". Speriamo che nessuno si sia accorto della mia lunga assenza, specialmente Thomas.

John camminava freneticamente per il quartiere, girando gli isolati in lungo e in largo, torturandosi la bocca con lo stuzzicadenti più e più volte, ma niente da fare: la sera stava arrivando e Sky ancora non si era vista da nessuna parte. Arrivò al Garrison e pensò bene di fermarsi a controllare gli ultimi allestimenti per sgomberare la mente, anche se il pensiero fisso di perdere la sua migliore amica lo stava portando al collasso.
Uscito di nuovo, prese una sigaretta e con gesto nervoso se la accese guardandosi intorno, fino a quando anche l'involucro non gli cadde dalle mani.
Scarlett era lì a pochi metri da lui e lo stava raggiungendo a passo svelto.
Lui le corse incontro come l'ultima volta in cui era stata portata via per quel misterioso interrogatorio. La abbracció quasi urlando, menomale che in quell'angolo della strada non c'era nessuno.
-Scarly, cazzo! La prossima volta che devi fare una cosa del genere non avvertirmi più! Sono stato con un cazzo di pensiero in testa per tutta la giornata!...Mi hai detto che non avresti dovuto uccidere nessuno...hai il sangue sulla camicia...- riflettè lui guardandola con un sopracciglio alzato. Scarlett cercó di sembrare convincente riguardo alla sua tranquillità: -Oh, beh, ho tirato un colpo in testa ad un uomo con la carabina, quindi è uscito un po' di sangue. Ma è svenuto, non ti preoccupare! Quella persona non sarà una seccatura per molto, dato che gli ho bucato le ruote della macchina a miglia e miglia dopo la Black Country.
-Cazzo, questo sì che è divertente! Aspetta che lo racconti ad Arthur!- esclamó ridendo, Sky lo seguì a ruota, rilassando le spalle e i muscoli indolenziti. -Ora però vado a prepararmi, sono le cinque e mezza e ho bisogno di un bagno caldo.
-Scarly...Stai bene? Non sei in te, hai lo sguardo vuoto.
Lei prese per le spalle John e lo rassicurò: -John-John, io sto in piedi, non vedi? Sto bene, ho solo bisogno di non pensare a niente per un po', quindi andrò nei miei alloggi. A proposito...Tommy ha chiesto di me?
-Tommy ha girato per tutta la giornata tra una cosa e l'altra, anche se due ore fa l'ho incontrato e l'ho visto pensieroso. Mi ha chiesto se io ti avessi vista e ho mentito, anche se non sembrava molto convinto. Poi ci ho parlato dieci minuti fa ed era particolarmente agitato, mi ha detto che era strano il fatto che tu ci stessi impiegando così tanto.
-Ah, 'fanculo. Usa troppo la testa, era ovvio che avrebbe sospettato qualcosa.- sospiró e gli lasciò la carabina togliendosela di dosso.
-Ci vediamo dopo, dai. Penserò io a dirgli tutto e no, tu ne rimarrai fuori, non parlerò di te.- confermò sorridente, John ne fu felice, non cercava rogne con suo fratello. Si sorrisero, si salutarono come al solito e se ne andarono ognuno per la sua strada. Scarlett aveva ancora in mano la valigetta quando entrò nei suoi alloggi. Salì al piano di sopra e la mise accanto al letto, per poi andare a fare il suo bagno rigenerante che tanto aveva desiderato nelle ore precedenti.

𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora