26. Struggenti riflessioni e verità non dette.

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"Non temo la morte.
Ero morto da miliardi e miliardi di anni
prima che io nascessi,
e non ne ho mai sofferto il minimo disagio."
(Mark Twain)

"Voglio diventare contabile, Tommy."
"Arrogante bastardo..."
"Abbiamo preso l'Eden come hai detto tu, Tommy. I Kitchen ci hanno dato una mano!"
"May Carleton. Allevo e addestro cavalli da corsa."
"E allora ho detto a tutti: 'Per ordine dei fottuti Peaky Blinders!'"
"Mi ha detto che se non trovo le prove finirò tra le mani di Jackie, Thomas."
"E noi te la faremo rifare!"
"Sai, credo sarebbe ora di mandare a quel paese un bel po' di persone."
"Bang! Il tuo amico si girerà dall'altra parte senza versare neanche una lacrima."
"MALEDETTO FIGLIO DI PUTTANA!"

Tommy. Respira.
Respira...Sei sulla Terra. Va tutto bene. È tutto come prima.
Tu e questo tagliente silenzio.
L'uomo dagli occhi oceano ritornò alla realtà come se fosse uscito da una lunga apnea, completamente travolto da una marea di parole, frasi, eventi, ricordi che gli invadevano la testa, portandolo a largo dove non riusciva più a toccare il fondo. Letteralmente nell'abisso.
Prese una bottiglia di vetro per il collo allungato e ne versò una dose abbondante nel suo bicchiere, seduto com'era nel proprio ufficio personale. Era lì, ma per la prima volta non sentiva il bisogno di stare da solo, voleva essere insieme a lei, la ragione dei suoi pensieri tranquilli, lei che riusciva a farlo navigare in acque più calme.
Tornò su quei fogli, pulendosi la tempia sporca di sangue e notando che la cicatrice si era riaperta. Cercava da tempo immemore di trovare una fregatura, seppure minuscola, in quell'oceano di parole scritte a macchina, informazioni private e non, fotografie e timbri degli uffici della Corona Britannica.
-Grazie a Dio, sei qui...-
Sky si fermò per un secondo sulla porta a vetri opachi dell'ufficio, il cappotto a mezz'aria e l'aria confusa.
-La stessa persona che ha detto che la religione è una cosa stupida.
-Credo che, a volte, anche io abbia bisogno di Dio.
Lei scosse la testa e lo raggiunse nel suo tailleur blu notte lasciato aperto e la gonna del medesimo colore nella quale era stata inserita la camicetta bianca. Lui la prese per i fianchi e la portò vicino a sè, facendo scontrare i loro corpi in un'attesa desiderata da tanto tempo. Infatti, dall'ultima volta in cui si erano visti, il giorno in cui sono stati alla scuderia e lei era stata attaccata, tutto procedeva lentamente in una logorante tensione: tre ore fa Tommy si era incontrato con Campbell e dopo, appena tornato, aveva dovuto discutere con Micheal che gli aveva chiesto per la milionesima volta di lasciargli il posto da contabile; Scarlett invece non era riuscita a trovare nessuna prova che attestava con chiarezza che lei non fosse La Rosa Nera di Birmingham. Gli Shelby si erano presi l'Eden, gli affari incrementavano, ma a crescere era anche la consapevolezza che dei serpenti velenosi stavano accerchiando i due e le persone a cui tenevano di più. Sarebbero stati in grado di non diventare le loro prede?
-Speravi che venissi?- Tommy non rispose, annuì solamente, dando un'occhiata al suo collo e notando piacevolmente che l'anello era ancora lì, insieme alla piastrina. Appoggiò la fronte alla sua e respirò più a fondo, gli tremavano le dita ma non capiva il motivo, aveva però la sensazione che tutto gli stesse sfuggendo di mano.
-Ho bisogno di qualcuno che mi tenga sulla Terra, che mi porti a non necessitare di alcool o di droga per stare meglio.
-Scarlett Winterhouse è venuta a salvarvi, sergente maggiore Shelby. Al suo servizio!-
Si mise nella posizione di un soldato e battè il piede, suscitando in lui un sorriso che cercò di mascherare abbassando la testa. Sky gli prese le mani e accarezzò i palmi con i pollici, catturando di nuovo il suo sguardo.
-Sono venuta per te, Thomas. Dobbiamo parlare...Tu sai di cosa.
-Mh, già.- esalò alzando gli occhi al cielo deglutendo e mettendo in evidenza il pomo d'Adamo sporgente che andava su e giù per l'agitazione.
-Campbell ha temporeggiato fino ad ora lasciando che il tempo a mia disposizione scorresse senza alcun risultato. Fortunatamente però ho finalmente ottenuto l'incontro con Albert Morrison, stranamente lui è l'unica mia speranza per ottenere un vantaggio. Ma Thomas, se non riuscissi a trovare tutto in tempo...lo sai come andrebbe a finire. Sono arrivata alla conclusione che io e te dovremmo considerare, come avevi già detto tu, la possibile parte della nostra...dipartita finale.-
Gli occhi lucidi della donna trafissero il suo cuore come un pugnale arrugginito. Bruciavano, facevano male, il dolore sapeva di un'amara sconfitta, di un rimpianto che non si poteva sanare. Cosa poteva distruggerli così, cosa si era abbattuto sulla loro felicità, sulla famiglia Shelby e sull'unica sopravvissuta tra gli Winterhouse?
-Il tempo ci ha fottuti Thomas, lo so. Ma io voglio lottare fino alla fine e se non potrò più stare sulla Terra allora voglio che almeno gli altri si possano godere quello che noi non abbiamo potuto sfruttare: il tempo. Non volevo morire, non era nei miei progetti. Avrei voluto evitare di mandare tutto a puttane, ma...è fatta.-
Tommy la strinse a sè con inaspettata commozione. Ora che ci era andato così vicino dall'essere definitivamente felice succedeva questo?
Accostò le sue labbra all'orecchio, le mani ancora legate in una stretta decisa, quasi sembravano cercare di prendere ciò che ormai non avrebbero più potuto avere, l'amore.
-Fino a quando non avremo più nessuna speranza, Sky, voglio agire e comportarmi come se il mondo per me stesse girando ancora. Intendo prepararmi per la mia morte, ma voglio che almeno tu possa continuare ad inseguire la tua luce. Hai una speranza e, ti prego, fai tutto ciò che sarà in tuo potere per salvarti.
-È da egoisti, Thomas. Non fare l'egoista, non stavolta. Non puoi dirmi di salvarmi se poi dovrò rimanere in vita e piangere sulla tua fottuta tomba.
Lui infilò le sue dita tra i capelli castani di lei e sprofondò nei suoi occhi nocciola catturando e percependo ogni piccolissima emozione o sensazione che li attraversava, in modo così forte che suonava come una delle ultime volte, le ultime volte tra loro due.
-Sì, sarò pure egoista, ma almeno fai questo per me...Fallo per la mia fottuta morte, per il mio rimpianto, per la mia mera soddisfazione di aver lasciato che almeno l'amore della mia vita potesse vivere. In fondo lo abbiamo già attraversato, Sky. Abbiamo già provato cosa significhi la morte dell'altro. È un vuoto che ti distrugge, lo so, ma voglio provarci. Proviamo a vivere come prima ancora un po', ancora per i giorni che ci restano. Se dovessimo morire, faremo come abbiamo sempre fatto per il bene dell'altro. Abbiamo una possibilità, una chance, sfruttiamola. E, se non dovesse andare bene, almeno ci faremo compagnia negli inferi. O io ti parlerò nei sogni, ma ci incontreremo. Ti ricordi che diceva tua madre?-
-Non esiste morte per due anime legate per sempre...
-Perché io ti amo e tu?
-Ti amo anche io, Thomas Shelby. Che tu possa sentire per sempre il tuo nome uscire dalle mie labbra.

𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora