"Le nostre paure sono molto più numerose
dei pericoli che corriamo.
Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione
che per la realtà."
(Lucio Anneo Seneca)Sky si trovava nella camera di Tommy quando sentì un colpo di pistola librare nell'aria. Erano tornati da Londra e lei si stava per cambiare, ma rimise la cintura in vita e tirò fuori la revolver caricandola. Per un attimo si preoccupò per lui, era uscito per qualche minuto per andare da Lizzie e rivedere i resoconti del cavallo su cui tutti puntavano in quella settimana.
E se avessero sparato proprio a lui? In effetti Sabini gli ha mandato un telegramma con scritto di 'spezzare il pane insieme', non era proprio una bella cosa da leggere.
Respiró e con cautela si diresse verso la porta di casa Shelby, facendo attenzione a non svegliare nessuno.
John e Arthur sono belli che morti da quando sono entrati in casa e ormai si trovavano nei letti matrimoniali del piano di sopra con Esme e Linda, Polly non si è vista perché non riusciva a sopportare ciò che noi avevamo fatto a Londra, Finn se la stava spassando col suo amico, ma Tommy...
Col respiro bloccato in una morsa, Scarlett iniziò a camminare per le strade sporche di Small Heath, nessuno lavorava più a quell'ora, i fuochi delle fabbriche erano spenti, i cavalli e le macchine non battevano più quelle strade da qualche ora. Il silenzio aveva quel qualcosa di inquietante che lasciava le sensazioni di paura ad amplificarsi notevolmente. Scarly non aveva idea di dove andare, ma seguì la direzione da cui si ricordava provenisse lo sparo, quando ad un certo punto sentì un rumore.
Il tempo di girarsi che qualcuno le saltó addosso e cercò di bloccarle le mani in alto, ma lei gli morse il braccio e cercó di fargli pressione sul collo, stava provando a farlo svenire, ma non ci riuscì perché un uomo la prese per le gambe e là scaraventó a terra. Se lei non avesse avuto prontezza nel mettere i palmi a terra, a quell'ora avrebbe di sicuro rischiato il trauma cranico. Si girò e con uno scatto liberó i polpacci dalla presa del tizio e alzandosi gli fece un taglio con il pugnale, lasciandolo a sanguinare. Quando riuscì a sistemarli entrambi fece per andarsene da quel luogo e chiamare qualcuno, ma sentì una voce e parecchi passi.
-Scarlett, perché non ti fai un bel giretto con noi...Magari ce ne andiamo da Jackie, tu che pensi?-
Quando si voltò li vide: sei uomini dal fazzoletto giallo nel taschino, tutti con un'arma, tutti con quell'arma puntata sulla sua figura. -Togliti la cintura, metti le mani dietro la testa e inginocchiati, puttana traditrice...
Un sorriso quasi malvagio, suadente e felino, prese possesso delle labbra carnose della donna.
-Se no che fate, eh? Mi sparate? Non mi fareste un cazzo se quella persona mi vuole vedere. Non mi potete uccidere.
Posso permettermi di pensare di avere una paura fottuta, però.
-Sì, su questo hai ragione, ma le mani addosso te le possiamo mettere benissimo.
Uno di quegli uomini le si avvicinò e le tirò un sonoro schiaffo, forte abbastanza da lasciarle un segno rosso sulla guancia sinistra. Un calcio sugli stinchi e finì per terra come loro le avevano ordinato. Le venne voglia di ringhiare e di pestarli, ma si trattenne. D'altronde era lei quella non armata e doveva guardare in faccia la realtà, cioè che l'avrebbero fatta a pezzi in uno scontro sei a uno con molta facilità.
Un cappuccio di tela nera le venne messo in testa, alcuni di loro la presero e la trascinarono in un abitacolo. Scarlett evitò di tremare e si mantenne tranquilla, affidando all'udito la capacità di riconoscere il luogo in cui si trovava.
Sportelli che sbattono. Sono nel retro di un furgone. Sento dei respiri, questo significa che vicino a me c'è qualcuno e non posso quindi fare nulla per scappare. Della corda mi blocca le mani e sono seduta su una sedia. Una sedia in un furgone, strano che non sia ancora caduta. Aspetta, qualcuno dietro di me la sta tenendo salda. Devo respirare, dalla trama del cappuccio non vedo nulla, anche il veicolo è buio. Nonostante tutto non posso non pensare a Tommy, chissà dov'è finito...Perché non era ancora tornato in casa?
Mi maledico per essere uscita fuori, se non lo avessi fatto a quest'ora sarei libera, ma con il cuore in subbuglio per l'assenza dell'uomo.
L'unica altra cosa a cui riesco a pensare adesso è questa: Jackie, noi abbiamo oltrepassato il confine a Londra, ma tu sei entrato a Birmingham senza paura delle minacce.
Va' all'inferno, Jackie Cole, va' all'inferno.
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𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺
Historical Fiction𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘐𝘭 𝘷𝘪𝘢𝘨𝘨𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 𝘥𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰 - Thomas e Scarlett dovranno fare il viaggio che detterà loro il destino prima di essere davvero felici, attraversando ogni tipo di ostacolo e provando ogni genere di emozione. Ce la faranno a...