31. Il sorriso di una donna.

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"Le donne devono fare qualunque cosa
due volte meglio degli uomini
per essere giudicate brave la metà.
Per fortuna non è difficile."
(Charlotte Whitton)

-Thomas...Hey, Thomas! Svegliati!-
Una voce interrompe il sogno vuoto e buio che stavo facendo, una bella voce. Mi giro e la vedo: i capelli sciolti, messi alla rinfusa e allo stesso tempo a regola d'arte, gli occhi che seppur nocciola si illuminavano al chiaro di luna che entrava dalla finestra. Solo una camicia per andare a dormire, come sempre.
Le do un'altra occhiata e poi sospirando mi volto, sussurrando: -Che c'è, Sky...?
Lei si inginocchia per terra e arriva all'altezza del materasso. Mi guarda arrossendo, notando che non porto nulla tranne i calzoncini. È strano che adesso io faccia più caso a queste sue reazioni, mentre prima no.
-Posso...?
Dopo qualche istante annuisco, spostandomi più a sinistra e lasciandole spazio. La capisco al volo, anche e solo con lo sguardo. So che ha avuto una nottataccia piena di incubi, si vede. Ho paura di chiederle quale parte della morte di sua madre avesse sognato.
Oggi passa la notte a casa nostra perché suo padre, ogni singolo venerdì sera, si sbronza alla grande e torna a casa alle 12 del giorno seguente, dopo essere stato con chissà quale donna. E succede dalla notte dei tempi...Quanta forza d'animo aveva sua moglie per riuscire a sopportare tutto queste cose senza mai protestare? 
Scarlett alza la coperta e si infila dentro coprendosi fino alle spalle, io le accarezzo la guancia e la bacio dolcemente per esserle di conforto. Mi stranisco quando le scappa una piccola e quasi impercettibile risata.
-Che c'è?
-No, niente, è solo che...Di solito ti dava fastidio quando ti svegliavo nel bel mezzo della notte.-
Ha notato qualcosa che non avrei voluto notasse, sinceramente. Ma lei ha un occhio ben attento, peggio di un falco.
-Sai, non sei più quella peste che eri da ragazzina.- le sussurro ad un centimetro dalla sua bocca, liberandole il labbro inferiore dalla morsa dei denti.
-E poi non mi dispiace l'idea di noi due nello stesso letto.- azzardo con un mezzo sorriso. Lei sospira sorpresa mettendosi le mani sulla faccia e ridacchiando mormora: -Vaffanculo, Thomas! Possibile che la tua mente arriva subito lì?
-No, Winterhouse, non solo la mia. Dai, non dirmi che non ci hai mai pensato perché saresti la peggiore delle bugiarde.
-Forse...Un pochino.
-Hmm, menomale che non so cosa gira nella tua testa quando mi guardi mentre arrossisci.
Mi tira un pugno sul braccio, mentre cerco di reprimere altre risate. È comunque notte fonda e non voglio che Ada ci scopra, origliando dalla stanza accanto. 
La fermo mentre cerca di allontanarsi e la faccio scontrare col mio corpo, la sua schiena aderisce perfettamente al mio petto.
-A te dispiacerebbe l'idea di noi due...beh, a fare tu sai che cosa?
-Thomas, ho un ragazzo, non te lo ricordi?
-Fottitene, Sky. Prima mi baci e poi finiamo così, a pensare alle cose giuste?
-Allora promettimi di fare le cose di nascosto. Non voglio rogne.
-Dio, ma perché non lasci quell'idiota?
-E fare un torto a mio padre? Mi ammazzerebbe.
-Io lo ammazzerei a sua volta.
-Oh, il protettore delle fanciulle indifese è arrivato. Ma per favore!
-Sarai anche la ragazza più bella di Birmingham, ma hai un carattere di merda.
-Ho ascoltato solo la parte del complimento.
-Stronza...- 

Passiamo altri minuti a ridere sommessamente e a rimanere abbracciati, beandoci del calore dell'altro, fino a quando non si volta di nuovo. Il suo viso si fa diverso. Un'espressione che anticipa una domanda aleggia sul suo volto. 

-Thomas, c'è un problema, però.

Le chiedo di spiegarsi meglio.
-Nel senso che...ti sei scopato una buona parte delle ragazze di Birmingham e io non ho mai avuto questo tipo di esperienza.-
-Non ci credo, l'hai detto davvero.
-Sì, guarda che sono seria.
La guardo contrariato prendendola per una mano, incrociando le mie dita con le sue.
-Sky, credo che questo debba essere l'ultimo dei tuoi problemi. Non credo tu possa mai rovinare qualcosa.-
Forse sono io quello a temere di più questo passo, da un lato, perché ho paura di non farla stare bene. Con lei tutte le mie sicurezze svaniscono improvvisamente, quando invece all'esterno mi sento molto più forte. Che sensazioni strane...Fragile come un bicchiere di vetro, ma con la capacità di resistere a qualsiasi tempesta.
-Sicuro? Perché essendo ancora vergine, per colpa tua poi, non vorrei che tu stia dicendo così solo per toglierti uno sfizio.
-Uno, non potrei mai farti una cosa del genere, non puoi accusarmi di questo. Due, un conto è che la tua prima volta venga sprecata con uno di quei tanti coglioni che ti muoiono dietro, un altra cosa è farlo con me.- sussurro mentre le accarezzo le gambe sotto le coperte, portandole una mano sul ventre.
-Credo che debba essere tu a scegliere quando essere pronta, io posso aspettare.
-E se ho paura di sbagliare qualcosa?
-Devi lasciarti andare, smettere di pensare.
-Non so lasciarmi andare, non ne sono mai stata capace.- confessa tra un bacio e un altro. Dio, quanto mi piacevano la sua voce, le sue domande, i suoi gesti, il suo corpo. Tutto.
-Ci hai pensato quando mi hai baciato sotto l'albero?- domando ovvio, poggiando le mie labbra sulle sue ancora una volta. Sky sorride di rimando.
-Sei stato tu a farlo, in realtà.
-Lo sai, non riesco più a resisterti.
-Lo so eccome, considerando che non ce la fai a starmi lontano.
-Non credo proprio che le mie attenzioni ti diano fastidio.- La sovrasto col mio corpo e le spalle larghe; non riesco più ad intravedere la luce della Luna, ma ho davanti il suo viso e i suoi lineamenti. Mi basta quello.
-No, affatto. Sai, il miglior momento della giornata è diventato quello in cui mi guardi come se fossi la creatura più unica e rara sulla Terra. Mi fa sentire speciale.
-Lo sei. Lo sei per me. 
-Graz- La bacio impedendole di pronunciare quella parola.
-Non devi ringraziarmi.
I secondi successivi li passiamo ad assaporare le nostre labbra più e più volte, finchè lei, con un filo di voce, riprende a parlare.
-Credo che abbia un significato andare a letto con te. Comunque vada sarai sempre il primo, Thomas.-
-E tu sarai l'unica che conta davvero. Non credo di potermi innamorare un'altra volta, più intensamente di adesso.- 
Nel profondo del mio cuore scatta qualcosa. 

𝘐𝘵𝘢𝘤𝘢 - 𝘛𝘰𝘮𝘮𝘺 𝘚𝘩𝘦𝘭𝘣𝘺Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora