3. A ogni evento, la playlist giusta

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A volte il cielo ti porta in dono un qualcosa di meraviglioso, come una laurea o un gattino, altre invece è in vena di scherzi e ti fa trovare davanti alla porta Riccardo.

Era così che l'aveva conosciuto: stava uscendo di casa per andare a gettare la spazzatura e, varcando la soglia, si era trovata davanti un altro tipo di pattumiera.

I vicini del piano inferiore — quelli che emanavano sempre un puzzo insopportabile — avevano deciso di apportare qualche miglioria alla planimetria interna e si erano appellati ad un geometra che, guarda caso, era proprio il figlio dell'attuale sindaco. Cosa non si fa per ingraziarsi il primo cittadino.

Detestava ammetterlo, ma a prima vista Freya l'aveva perfino trovato un ragazzo niente male: alto, slanciato, con il viso ricoperto di piccole lentiggini chiare... una bellezza nordica. Tutto l'opposto di Freya, cui ogni ricciolo nero sembrava urlare profondo sud.

E dire che all'inizio Riccardo si era addirittura comportato in modo civile, chiedendole se fosse nuova da quelle parti e qual buon vento l'avesse condotta lì. Una volta appreso che "il buon vento" in questione si chiamava signor Gigi, il suo atteggiamento era cambiato: se prima la salutava educato, ora evitava proprio di guardarla; laddove prima le dava del tu, ora le dava del lei... comportamento che Freya trovava alquanto stupido, considerando la ridicola differenza d'età, ma che alla fine aveva assunto anche lei a sua volta per ripicca. Dopotutto, Freya non era una persona matura, capace di porgere l'altra guancia alle offese.

Da allora era stata guerra aperta: tutte le volte che le loro strade si erano incrociate — ed era capitato con una certa frequenza, visto il limitato numero di concittadini — uno dei due si era sempre premurato di fare all'altro uno sgambetto a tradimento. Basti citare quella volta che Freya, avendolo sorprerso tornare a casa con in braccio un centrotavola di vetro comperato probabilmente al mercatino dell'antiquariato, aveva preso a suonare il clacson come una forsennata per farlo spaventare e farglielo rovesciare a terra; cosa che, tra l'altro, era successa per davvero. Piuttosto infantile, lo riconosceva, ma quando si sarebbe più interfacciata con un'occasione simile?

Dal canto suo, Riccardo, non si lasciava mai sfuggire l'opportunità di infastidire lei e tutto Fisco Germoglio. La bravata di raggiungerli e invitarli tutti al comizio del padre ne era la piena dimostrazione. Provocazione al quale il signor Gigi aveva abboccato in pieno e, rosso di rabbia, aveva promesso un bonus monetario (dieci euro, poca roba) a tutti quelli dello staff che si sarebbero presentati. Era stato come agitare un telo scarlatto sotto al muso di un toro inferocito.

Naturalmente, non facendo parte della giunta, Freya era stata inizialmente ignorata ed esclusa; solo successivamente, su invito di Diego, decise di salpare a bordo e assistere anche lei — un'ottima scusa per spaesare maggiormente l'opposizione, ancora incerta sul suo ruolo nella questione, e rimediare una cena pagata.

Come era solita fare dopo la chiusura, Freya aveva salutato frettolosamente i colleghi, aveva implorato Tip affinché le facesse il piacere di riportarla a casa e si era trascinata per le scale, fino all'ultimo piano del condominio

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Come era solita fare dopo la chiusura, Freya aveva salutato frettolosamente i colleghi, aveva implorato Tip affinché le facesse il piacere di riportarla a casa e si era trascinata per le scale, fino all'ultimo piano del condominio.

La regola della psicologia inversa (#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora