11. Due cuori per un hamburger di soia

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 «Non mi hai mai risposto.»

E adesso che si inventava?

Ciao Diego, ho soppesato molto la tua offerta e, viste tutte le premesse che non mi stai facendo, ho deciso di bypassare e continuare a vederti come un amico.

Pessima, pessima idea. Il fatto è, che dopo aver deliberatamente evitato di rimembrare l'invito al collega, Freya sperava che questo lo intendesse in automatico come un rifiuto.

«Sì... hai ragione.» prese tempo lei.

«E...?» la esortò lui con impazienza.

Si sfregava il dorso delle mani come per scaldarsele, mentre tutto ingobbito la fissava in volto con un'espressione terrorizzata.

«E sai, c'è un piccolo problema.» girò attorno Freya.

Il signor Gigi, neo – zabetta di Fisco Germoglio, casualmente passò di lì per indirizzarsi alla macchinetta del caffè che, sempre per un gioco del destino, offriva un posto d'onore proprio sotto al palco.

«Sai che Tip — la mia macchina — ha avuto un problema con la batteria ultimamente, vero?» divagò la segretaria. «Non ci sono più le mezze stagioni di una volta, si stava meglio quando si stava peggio e ho dovuto cambiargliela. E poi c'è la spesa dell'ascensore... tremenda!»

Diego era ancora in sospeso, confuso da tutto quel giro di parole che non era andato a segno.

«Sto spendendo troppo negli ultimi tempi, Diego. Preferirei mettere da parte qualche soldino.»

Ecco, l'aveva detto.

Diego chiuse e riaprì le palpebre un paio di volte, sul viso dipinto un cipiglio spiazzato, prima di esclamare:

«Ma che problema c'è! Te la offro io, la cena.»

No.

«Non posso permettertelo.»

«Insisto.»

«E io insisto di no.»

«Non c'è alcun problema, Freya, davvero. Lo faccio con immenso piacere.»

Questa volta fu lei a sbattere le ciglia; era proprio curiosa di vedere come si sarebbe tirata fuori dal problema prima che questo diventasse di dimensioni bibliche. Non riusciva a pensare ad alcuna soluzione. Dopodiché si lasciò andare in una risatina nervosa, pronta a far fuoriuscire il primo pensiero ad aver preso forma nella sua mente:

«Perché non vieni da me, invece?»

Era abbastanza sicura da aver appena udito il signor Gigi farsi andare di traverso il caffè. Ben gli stava, da un certo punto di vista. Diego iniziò a sudare copiosamente e si allentò il nodo alla cravatta: sembrava una proposta osé.

«A cena. C'è anche Margherita, a cena.» precisò Freya, in difficoltà.

«Se a Margherita va bene...»

Farà meglio, pensò.

«Figurati, sarà felicissima!» bugia. «Ci vediamo a fine turno!»

Freya lo osservò tornare nel proprio ufficio più rilassato di quando le si era avvicinato ma comunque schifosamente sudaticcio, e non appena lo vide sparire si precipitò correndo verso il bagno. Scorgendola arrivare, il signor Gigi fece finta di non aver sentito nulla e le sfoderò un sorriso appena accennato.

Freya si chiuse la porta alle spalle con un tonfo, le dita abili pronte a cercare il numero di cellulare della coinquilina. Non le diede nemmeno il tempo di domandarle cosa volesse con il suo solito tono burbero.

La regola della psicologia inversa (#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora