25. ...Non sia uno scarafaggio

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Erano tutti in posizione: Freya al front office, Michele su una sedia della sala di attesa, Diego a svolgere il lavoro del signor Gigi nel suo ufficio e, quest'ultimo, imboscato in un altro studio per mettere a punto le ultime cose della grande sorpresa. Non c'era nemmeno un cliente.

Freya non stava più nella pelle.

Guardava la vetrata all'ingresso con un mezzo sorriso sulle labbra, mentre nella sua testa passava in rassegna tutte le canzoni che avrebbe inserito nella sua nuova playlist da dedicare a quel magico momento.

"La vendetta è donna".

Poi, finalmente, eccola arrivare. Lei, Margherita. In ghingheri per quella che si preannunciava essere la peggiore giornata della sua settimana.

Alla vista della ragazza alla reception, questa assunse la sua solita espressione seccata.

Non appena il segnalatore acustico dell'ingresso emise il suo "ding", il signor Gigi cacciò fuori la testa dal suo nascondiglio per spiare.

Margherita nemmeno prestò attenzione al ragioniere dall'aria sospetta che, per qualche strana ragione, se ne stava là armato del proprio cellulare. Michele, dal canto suo, sollevò subito su di lei gli occhi scuri.

«Dimmi, Marghe.» la salutò Freya con tono canzonatorio.

Margherita si sfilò gli occhiali da soli e sbuffò.

«Sono qui per Gigi, piantala di non sapere che cosa voglia.»

Da quando Freya aveva ben pensato di svegliarla in piena notte, il rapporto tra loro si era un po' raffreddato. Una si aspettava delle scuse, l'altra aveva deciso di non avere ancora terminato gli assi nella manica.

«Come vuoi tu.»

Fu tutto molto veloce: Freya chiamò il suo capo calcando la "i" finale come all'opera, il signor Gigi abbandonò lo studio con un mazzo di rose rosse e palloncini dorati. Michele sollevò il telefono per immortalare per sempre quel momento. Mentre Margherita, allibita, se ne rimase impalata nel bel mezzo della stanza.

Poi Gigi, ignaro di tutto, si piegò su una gamba e le porse il bouquet di fiori. Margherita sbiancò, Freya credette di star per assistere a una proposta di matrimonio non programmata.

«Mia dolce Margherita», iniziò solenne, «permettimi di dimostrarti le mie buone intenzioni con questi doni.»

Per un istante, la donna boccheggiò come era solito fare Diego con Freya. Si guardò attorno spaesata e, rendendosi conto della telecamera puntata dritta su di lei, il suo viso si colorò di rosso per l'imbarazzo.

«Io—»

«Aspetta! Non ho finito!»

Orietta e la sua band sbucarono fuori da dietro l'angolo. Il chitarrista strimpellò qualche accordo mentre la cantante, vestita come se un pavone le avesse vomitato addosso, si sistemò i capelli biondi e vaporosi. Prima ancora che Margherita potesse perdere i sensi, questa si schiarì la gola e, aiutata da un ragazzino improvvisatosi beatboxer, intonò una poesia rap per niente consona al suo stile.


Margherita, sei bella come un'aiuola fiorita;

Sei speciale come un cucciolo di animale;

E sei sottile come un fucile;

Ti ho in testa da quella festa;

Oh, mia dolce Margherita già appassita;

A te dedico questa canzone, che ti porti calore come un abbraccione;

La regola della psicologia inversa (#Wattys2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora