Believe

capitolo 13.1

Asher POV

"...Ho sempre sentito che fosse un privilegio passare del tempo con Annica. E io ho un certo senso di come scorra velocemente il tempo. Dalla scomparsa dei miei genitori, ho sviluppato un'acuta consapevolezza della finitezza dell'esistenza. È un pensiero che si trasforma in un monito, un promemoria per apprezzare ogni momento con persone straordinarie, come lo era Annica. Non bisogna mai dare nulla per scontato. Ogni secondo che abbiamo, ogni attimo che non è doloroso, dovremmo viverlo con gratitudine."

Leggo queste righe scritte in fretta e su un foglio tutto stropicciato. Un nodo mi stringe la gola. Non ho dormito per ore cercando di scrivere qualcosa che potesse onorare davvero Annica.

"Se oggi sono qui, è grazie a lei. Non mi ha mai lasciato da solo, nemmeno nei momenti più bui. Il ricordo più bello che ho con Annica è legato a una delle tante ramanzine che mi faceva. In quel periodo stavo per toccare il fondo, ed è solo grazie a lei e a suo fratello Logan se ho trovato la forza di rialzarmi. Ricordo ancora le sue parole: 'Impara a dire vaffanculo al mondo ogni tanto, ne hai il diritto. Semplicemente smettila di pensare, di preoccuparti, di guardare indietro. Di tormentarti, dubitare, avere paura, ferire le persone che vogliono starti accanto. Asher, non sei responsabile per il resto del mondo. Prova a fare la cosa più spaventosa: vivere davvero. Tu hai il potere di fare qualsiasi cosa.'
Dovremmo tutti ringraziare i signori Williams per aver creato una donna meravigliosa come Annica. Non ho mai conosciuto un'anima più pura. Per me è stato un onore averla al mio fianco."

Concludo il mio discorso con la voce spezzata, mentre cerco di asciugare le lacrime con la manica della giacca. Non ho il coraggio di alzare lo sguardo verso le persone radunate qui, tutte addolorate per la perdita di una figlia, una sorella, un'amica. Una persona morta solo per colpa mia.

Avrei dovuto esserci io sotto il mirino di Adam. Avrei dovuto prendere io quella fottuta pallottola.

L'unico errore di Annica è stato fidarsi di me. Ha sempre visto il buono dove non c'era, e questa fiducia l'ha portata sull'orlo di un precipizio. Un precipizio da cui poi è caduta.

La cosa che mi spaventa di più ora è perdere anche Logan. In questi giorni non mi ha rivolto parola. Ogni volta che mi guarda, c'è solo disprezzo nei suoi occhi. Lo comprendo. So cosa significa perdere chi ami a causa di qualcun altro.

A capo chino, mi siedo su uno dei banchi di legno in chiesa, vicino alla famiglia Williams. La mia presenza lì sembra un insulto, ma non posso andarmene.

Il prete ricomincia a parlare della morte, di Dio, del paradiso e di tutte quelle cazzate. Dentro di me cresce un odio feroce, un sentimento che si incanala verso una sola persona: Adam Cann.

Giuro sulla tomba di Annica che gliela farò pagare. Gli infliggerò un dolore così grande da farlo rimpiangere di essere nato.

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Jelena POV

"Ragazzi, dovremmo andare dai Williams a porgere le condoglianze," dice Nate. Annuiamo tutti in silenzio.

Non riesco nemmeno a immaginare il loro dolore in questo momento. Ho perso qualcuno della mia famiglia, sì, mia madre, ma non ho mai avuto il tempo di capire se quella persona meritasse le mie lacrime.

"Ei, andiamo," mi richiama Joshua con un sorriso forzato. Mi tende la mano, e io la prendo senza esitazione.

Joshua è una delle persone più importanti della mia vita. È sempre stato accanto a me, nei momenti peggiori. Non mi ha mai lasciata sola, nemmeno quando io stessa non mi sopportavo.

Non gli ho mai detto quanto lo apprezzi. Joshua è forte, ma a volte crolla anche lui. Non chiede mai aiuto. Non mostra mai il suo dolore. Se ne sta in silenzio, con quella rabbia che arde contro se stesso.