Capitolo 1

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L'aereo atterra a San Diego ed io, Thomas e la piccola Isabel ci affrettiamo a scendere per andare a prendere i bagagli. Sta per iniziare una nuova vita e non nascondo di essere piena di buoni propositi ma anche di preoccupazioni.. Come sarà la vita qui? Starò facendo la cosa giusta o ho appena speso i risparmi di una vita per una cazzata?
Una volta usciti dall'aeroporto rimaniamo incantati dalla bellezza di San Diego.
"Ci siamo." esclamo.
"Mamma wow!" Isabel è estasiata.
"Ecco il taxi." Indica Thomas.
Saliamo in taxi e ci dirigiamo in quella che sarà la nostra casa qui.
Ci fermiamo in una piccola villetta con giardino e il taxi ci avvisa di essere arrivati. paghiamo, ringraziamo ed entriamo.
"Che figata, siamo i più poveri del quartiere, bella merda!" fa il verso Thomas guardando la maestosità del resto delle case qui.
"Già, ma siamo a San Diego! Domani ho il mio primo giorno di lavoro e se le cose andranno bene nel giro di un paio d'anni potremo permetterci di meglio." Faccio spallucce. Come al solito mr. ottimismo sa sempre come entusiasmarmi.
"Speriamo." dice Thomas.
"Beh avremo due entrate da parte mia. Questo nuovo lavoro come baby sitter, la famiglia è benestante e la paga è molto buona, e cosa importante, posso portare Isabel con me al lavoro tutti i giorni così potrai trovare un lavoro anche tu. E poi continuerò con Istangram, se sono riuscita a racimolare qualcosa facendo foto nella vecchia casa di campagna sperduta figurarsi qui con questi sfondi! Non diventeremo certo ricchi, ma sempre meglio della fame che facevamo a casa."
Mi guarda come per aggiungere qualcosa ma fortunatamente Isabel mi reclama perché ha fame e quindi il discorso si conclude.
La casa è in gran parte arredata e già tutta pulita e questo è un gran punto a favore, non sarebbe stato proprio il caso di spendere altri soldi per l'arredamento. E in più sarà molto più semplice e sbrigativo sistemare le nostre cose.
Preparo il latte ad Isabel, rigorosamente freddo come le piace e mi siedo accanto a lei per farla mangiare. Sistemiamo più cose possibili, facciamo il letto, montiamo la culla che il proprietario ci ha gentilmente procurato, ci prepariamo per la notte e quando Isabel si addormenta finalmente possiamo andare a letto anche noi. È stata una lunga giornata e sono sfinita, domani mi aspetta il mio primo giorno di lavoro quindi metto la sveglia, preparo tutto l'occorrente per domani mattina per me e Isabel e vado a dormire.
"Buonanotte" dico, ma dall'altro lato del letto non arriva risposta, Thomas è già tra le braccia di Morfeo.
06.00 AM.
Suona la sveglia ed in contemporanea si sveglia anche Isabel. Perfetto, giusto in tempo per fare colazione. Preparo un ginseng per me, e per Isabel un bel biberon di latte e biscotti . Glielo porgo e lei si siede in culla a guardare un pó di cartoni animati, nel mentre io mi vesto, metto le ultime cose che mi occorrono per la giornata nella sua borsa e finisco il mio ginseng. Non appena Isabel finisce il suo latte comincio a prepararla, fortunatamente non ci vuole molto, ho giocato d'anticipo e abbiamo fatto la doccia prima di andare a dormire così questa mattina non avremmo perso altro tempo.
Guardo l'orologio e sono le 7,30.
Perfettamente in orario con i miei piani, la casa dei signori Rivabianchi, i miei nuovi datori di lavoro, non è vicinissima ma perfettamente raggiungibile a piedi facendo una bella passeggiata. Dovrò arrivare lì alle 8,30, quindi, uscendo in anticipo uniró l'utile al dilettevole, ossia:
Eviterò per quanto possibile il caldo di questa prima giornata di inizio maggio,
Posso approfittarne per guardarmi un pó intorno e non dovrò preoccuparmi se ci metterò più del dovuto non conoscendo la strada. Perfetto, no?
Avviso Thomas di star andando via, prendo Isabel e ci incamminiamo.
La vista qui è fantastica e nonostante camminiamo con tutta calma e ci fermiamo a fotografare e osservare meravigliate ogni angolo, arrivo a casa Rivabianchi con 15 minuti d'anticipo.
La casa è bellissima ed enorme, e ad accogliermi è una bellissima signora dai capelli color oro e gli occhi color cielo.
"Salve, lei è la signora Rivabianchi? Sono Emily , sono qui per il mio primo giorno di lavoro come babysitter, spero che non sia un problema il mio essere arrivata in anticipo, sono scesa di casa un po prima per paura di perdermi e fare ritardo." dico tutto d'un fiato in preda all'agitazione.
" Nessun problema cara, chiamami pure Dorothy, hai già conosciuto mia figlia Elena giusto? Sarebbe dovuta essere qui a darti il benvenuto ma sfortunamente ha avuto un urgenza di lavoro ed è dovuta andar via prima quindi ti presenterò io i bambini. E questa meraviglia chi è?" mi chiede indicando Isabel.
"Lei è Isabel, mia figlia. La signora Elena mi ha detto che non era un problema portarla con me, spero non lo sia nemmeno per lei." dico, e lo spero davvero. Non sono ancora capace di separarmi da lei nemmeno per un paio d'ore, siamo sempre state io e lei dal giorno 0. Per questo ho tirato un enorme sospiro di sollievo quando ho saputo che potevo lavorare senza perdermi niente di lei.
"ma certo che no, figurati! È così graziosa. E poi ai bambini farà certamente piacere avere compagnia, sono sempre soli. Vieni, ti faccio vedere la casa." mi dice e ci porta con sé.
Dorothy ci fa fare il giro della casa e non posso davvero credere ai miei occhi, è tutto così bello..
Arriviamo in una grande stanza dei giochi e mi presenza due bellissimi bambini: Liam e Adam.
"loro sono i miei nipoti, i figli di Elena. Lui, il biondino è Liam, mentre il morettino è Adam. Adam ha fatto da poco 4 anni e tra un mese Liam compirà due anni, non posso credere a quanto velocemente sia passato tutto questo tempo, sembra ieri che la loro mamma era piccola come loro" mi dice con tanta tenerezza e un velo di malinconia in volto.
" La capisco, Isabel ha quasi la stessa età di Liam e sento come se il tempo mi scivolasse via dalle mani.." le dico e poi mi volto verso di loro.
"Ciao ragazzi, siete bellissimi lo sapete? Lei è Isabel e io sono Emily, ci divertiremo un sacco insieme, siete pronti?" dico. Mi guardano un attimo con incertezza poi guardano la loro nonna che li sorride e si convincono.
"Sii! Giocaree!" dicono all'unisono.
"come vedi si fanno capire molto bene, Liam non parla ancora del tutto ma sa il fatto suo" sghignazza Dorothy.
"per i pasti non dovrai preoccuparti, ce ne occuperemo noi e nel caso dovessimo mancare non avrai problemi, mangiamo praticamente di tutto! E ovviamente non dovrai preoccuparti nemmeno per Isabel, se avrà fame, sete, bisogno di cambiarsi, lavarsi, prendi tutto senza problemi, fai come se fossi a casa tua.
La paga è di 1000 dollari alla settimana, gli orari dalle 8,30 alle 17.00. Nel caso avessimo bisogno di te oltre orario sarai avvisata per tempo e pagata per l'extra. Facciamo molte serate in famiglia e feste qui in piscina quindi non mancherà sicuramente occasione. Ovviamente sarai liberissima di rifiutare senza conseguenze, avrai anche tu la tua vita ed è giusto che noi non ne approfittiamo, in alternativa potrai portare la tua famiglia con te nelle serate extra e partecipare alle nostre feste" mi dice gentile.
"Grazie, è molto più di quanto mi aspettassi." dico sinceramente. Sono senza parole. Mi avevano detto che la paga sarebbe stata buona ma questo va ben oltre le mie aspettative. Io avevo capito 1000 dollari al mese! Sono felicissima.
"Devo farti un unico appunto tesoro, anzi due." mi dice seria e mi guarda.
"Mi dica." comincio a preoccuparmi. Ho forse un abbigliamento inadeguato per il loro tenore di vita? Troppo casual? Troppo semplice? Troppo poco professionale?
Non c'era nessun appunto sul guardaroba nel contratto quindi ho optato per un completo fit, semplice, pratico e comodo, dopotutto sono qui per giocare con i bambini.
"il primo, per favore, dammi del tu.
Il secondo: quei due sono dei veri pesciolini, passerebbero le ore in piscina! Immaginavo che Elena avrebbe dimenticato di dirtelo." ridacchia.
"Oh, mi dispiace. Non ne avevo idea. Posso telefonare e farmi portare dei cambi adeguati così i bambini non dovranno privarsi della piscina." dico un pó sollevata, un pó mortificata.
"Stai tranquilla cara, non è colpa tua. Mia figlia sa essere sbadata quando ci si mette. Ma non temere ho già provveduto. Questo è il mio regalo di benvenuto. Che a quanto pare ho proprio azzeccato! Spero di aver indovinato le taglie, non è stato semplice decifrarle da un paio di foto." dice sorridente e ci porge due costumi da bagno.
" Grazie Dorothy, non doveva.. Cioè, non dovevi disturbarti, davvero. "
"Nessun disturbo mia cara, mi piace fare regali. Andate a cambiarvi, vi aspettiamo in piscina. Il bagno è la prima porta a destra." mi sorride.

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