Dopo un pranzo/cena infinito e diversi giochi da tavolo ci alziamo dalla tavola che l'orologio segna le 22:00. Sono sfinita. Isabel ha saltato il suo pisolino pomeridiano ed anche lei è più stanca di me.
"Io ed Isabel andiamo a casa. Sono davvero stanca, se ne hai voglia resta pure." dico ad Andrea. Lui mi guarda interdetto. Mi piacerebbe rimanere ancora un po', la loro compagnia mi fa sempre un sacco piacere, amo questa famiglia. Ma sono veramente, veramente distrutta. Ho bisogno di andare a letto.
Salutiamo tutti, ci mettiamo i cappotti e andiamo via.
Sistemo isabel nel suo sediolino auto e faccio riscaldare la macchina.
"Vengo via con voi, se non vi dispiace." ci raggiunge Andrea con il fiatone. Li passo le chiavi dell'auto e mi siedo dietro con Isabel.
Il tragitto verso casa è silenzioso, non sarò certo io a rompere il ghiaccio. Ho sbraitato talmente tante volte in passato con Thomas pretendendo delle scuse che non ne ho più voglia adesso. Me le aspetto certo, ma non sarò io a chiederle. Devono essere sentite altrimenti non hanno senso, è un po come dire 'ok, ecco quello che volevi sentirti dire ora basta, contenta? La prossima volta saremo punto e a capo perché tanto non ho capito il mio sbaglio'. Ci sono arrivata tardi nella vita, ma l'ho capito.
Arriviamo a casa e mi fiondo in doccia con isabel. Ci docciamo con calma e ci prepariamo per andare a letto. L'aiuto ad infilarsi il suo pigiamino ed io rimango in intimo e vestaglia da notte. Ho indossato tutto il giorno abiti aderenti, sento l'esigenza di avere meno vestiti possibili addosso. Ho bisogno di stare un attimo comoda e 'libera'. Una volta pronta lei si sistema sul divano ed io le preparo un po' di latte caldo per conciliare il sonno. Andrea sentendosi il terzo incomodo ci lascia sole e va a farsi un bagno caldo.
Vediamo un po' di cartoni insieme ed in una mezz'oretta isabel si addormenta. La porto a letto e mi rimetto sul divano a guardare la mia serie tv del momento. Bramavo questo relax tutto per me da questa mattina.
"Isabel?" mi chiede Andrea spuntando in salotto in accappatoio.
"dorme." rispondo secca senza distogliere lo sguardo dalla tv.
"possiamo parlare?" si siede vicino a me e mi prende la mano.
"Io non ho nulla da dirti." la scosto.
"Io si, ti devo delle scuse." sospira.
"Mi sono comportato da idiota, mi sono lasciato acceccare dalla gelosia. William non ci stava neanche provando con te." continua.
"Lo so, vi ho sentiti." rispondo fingendo disinteresse.
"Ma il punto non è questo. Se anche lui ci avesse provato non dovevo reagire così. Tu non hai fatto nulla di male ed io me la sono presa con te. È stato davvero di pessimo gusto scostarmi da te e andarmene." si scusa.
"già." si è scusato con me, eppure sentire nuovamente l'accaduto mi fa solo arrabbiare di più.
"Ho avuto paura Emily, sono stato stupido lo so. Mi sono ritornati in mente i momenti in cui ero io a comportarmi come William, a corteggiarti. So che non è questo il caso, ma in quel momento mi sono sentito al posto di Thomas. Con la differenza che lui se lo sarebbe meritato e non l'importava, a me tutt'altro." ammette.
"quindi il fatto che tu mi abbia scambiata per una troia dovrebbe farmi sentire meglio? E per la cronaca io non ho mai ricambiato le tue avance fin quando sono stata impegnata in un altra relazione. E lo sai bene. Se non fosse stato per Thomas e quello che ha fatto noi due non avremmo mai avuto tutto questo." sputo fuori secca.
"Non era quello che volevo dire." si rattrista.
"So bene quanto è stata sofferta per te la fine di una lunga storia. Quanto ti sia sembrato di fallire come genitore. Non volevo dire questo, non l'ho mai neanche pensato. È solo che la gelosia mi ha accecato e ho avuto paura che la situazione si potesse ripetere a mio discapito questa volta. Anche se so bene che tu non lo faresti, non lo hai mai fatto neppure quando ne avevi tutte le ragioni. Non so spiegarti bene, so che non è assolutamente da te ma la mia pazza gelosia mi ha portato a questo irragionevole pensiero. Non sto cercando di discolparmi, mi prendo tutte le mie responsabilità, sono stato immaturo. Mi dispiace, non volevo rovinare tutto." mi guarda con occhi lucidi.
"Mi è sembrato di ritornare indietro al giorno in cui Elena disse di essere incinta. Tu fai così, ogni volta che qualcosa ti ferisce scappi. Mi chiudi fuori. Non può funzionare così, non dopo tutto quello che abbiamo passato ultimamente.. Mi sono sentita morire ogni minuto in quei giorni, ma non ti ho mai chiuso fuori. E sai bene quanto anche io mi chiuda in me stessa di fronte al dolore. Ma non l'ho fatto." dico tenendo lo sguardo basso e rabbrividisco ricordando quell'inferno.
"Hai ragione. Mi dispiace davvero tanto. Prometto sulla mia vita e sulle nostre figlie che non accadrà mai più. Ogni volta che vorrò chiuderti fuori venire a parlarti sarà la prima cosa che farò. Non voglio perderti. So bene quanto hai sofferto nella tua vita, mi sento un uomo di merda per averti dato ancora una volta questo dolore. Hai tutte le ragioni per essere arrabbiata con me, lo capisco. Ti chiedo solamente di permettermi di rimediare. Ti regalerò solo sorrisi." dice deciso.
"Sii realista. È inpensabile che una coppia vada sempre d'amore e d'accordo." dico cinica.
"Hai ragione. Però posso prometterti che i sorrisi saranno di gran lunga maggiori delle sofferenze. Che farò il possibile affinché siano minime. E che anche nelle incomprensioni non smetterò di rispettarti e comunicare." ribatte serio.
"A questo posso provare a credere." so che il suo pentimento è vero, ma mi sento davvero ferita.
So anche che il mio comportamento è ingiusto, ho perdonato Thomas ripetutamente per cose nettamente peggiori senza mai avere scuse. Ma Thomas non è un uomo degno di essere chiamato tale, sbaglia senza neanche sapere di farlo perche non ha a cuore nulla al di fuori di sé stesso, Andrea non è così. Forse è proprio per questo che mi ferisce in questa misura. Ma non posso fare così, ho perdonato l'inperdonabile prima di lui a chi davvero non se lo meritava.. Faccio bene a proteggermi, ma non ha senso far pagare a lui colpe che non li spettano. È umano, tutti sbagliamo. La differenza la fa chi è realmente pentito e lo dimostra. Proprio come sta facendo lui adesso. Non posso chiedere a lui di essere realista se io per prima cado dal pero al primo litigio, è inpensabile che non ce ne siano..
"Ti prego.." mi stringe la mano.
"Va bene." sospiro cercando di sbollire la rabbia. Il fatto di essere incinta non aiuta, rende ogni mia emozione più amplificata. Ma adesso basta.
"Vuoi.. Vuoi ancora sposarmi?" mi chiede titubante.
"Non ho cambiato idea." ammetto. Sono arrabbiata certo, ma non ho mai pensato di mettere fine alla nostra storia, non per così poco.
"Vieni qui." si mette dietro di me a massaggiarmi la schiena vedendomi contorcere per il dolore. Non so se è la schiena a farmi più male o questa scatenata che cresce dentro me con i suoi calci. Lascio cadere la vestaglia così che possa massaggiare direttamente la mia pelle.
"Mi dispiace tanto amore, non meriti di essere trattata così, sopratutto dopo tutto quello che hai passato ultimamente.. Sono uno stronzo." si rattrista.
"Basta." sussulto. Non so se mi riferisco a questa conversazione o a Kyla che mi distrugge l'ombelico.
"Stai be.. Oh dio!" non fa neanche in tempo a chiedermi se sto bene che le capriole di sua figlia lo lasciano senza parole.
Mi lascio sfuggire una risatina.
"È lei? Amore ti fa male?" chiede emozionato e preoccupato.
"Te lo avevo detto che ben presto saresti stato impressionato nel vedere i suoi movimenti." Abbozzo un sorriso. Questa scena sbollisce di molto la mia rabbia. Grazie Kyla.
Accarezzo la pancia e lei risponde. Nonostante non sia la prima volta né la prima gravidanza la sensazione è sempre surreale. È magica. Amo sentirla, proprio come amavo sentire Isabel. La gravidanza regala momenti unici.
"Piano amore." Andrea posa le sue mani cercando di calmarla.
"Va bene, amo sentirla." Lo rassicuro.
"Devo davvero stendermi, la schiena mi sta uccidendo. In più questa scatenata mi sta distruggendo l'ombelico ho bisogno che cambi posizione." dico andando a letto e lui mi segue. Si ferma un attimo in bagno a lasciare l'accappatoio e rimane in boxer. Mi tolgo la vestaglia da notte e mi metto a letto. Non appena mi sdraio la mia pancia inizia ad assumere forme strane.
"Sei proprio sicura di non sentire dolore? Non sembra piacevole." mi dice Andrea sbalordito sdraiandosi sul letto per guardare meglio. Mette la mano sulla mia pancia e Kyla inizia a colpire proprio lì.
"oh mio dio! È stata lei?" chiede stupefatto ed io annuisco.
"è una sensazione strana, non saprei spiegarla.. Ma amo sentirla e vederla muoversi." Abbozzo un sorriso.
Andrea poggia il viso sulla mia pancia e ride quando Kyla lo pesta.
Prende a massaggiarmi le cosce e giocare con i bordi della mia brasiliana.
"Non stasera." taglio corto. La rabbia mi sta passando ma non sono ancora dell'umore per questo.
"Oh.. Okay.. Scusami." si ritrae triste.
Si sdraia su un fianco con la faccia rivolta verso di me ed io faccio lo stesso.
"Ti prego, parlami. Non chiudermi fuori come ho fatto io." mi dice dispiaciuto.
"Va tutto bene. Sono solo stanca." mi accoccolo più vicino a lui per cercare di dormire mentre questa scalmanata non sembra volersi placare. Non appena Andrea comincia ad accarezzarmi la pancia Kyla si calma e finalmente posso dormire.
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Il Mio Destino Sei Tu
ChickLit"Buon compleanno Isabel, dolce cuore mio. E buon San Valentino, non saresti davvero potuta venire al mondo in un altro giorno se non questo." le da un bacio sulla guancia. "Buon San Valentino anche a te." mi intrometto dandoli il nostro regalo. Mi...