Capitolo 49

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Apro gli occhi nel cuore della notte.
Kyla ha ripreso le sue danze svegliandomi.
Guardo Andrea e anche lui è sveglio.
"Scusami, non volevo svegliarti, ho spostato le mani dalla tua pancia e ha cominciato a muoversi tantissimo." sussurra. Rimette le mani dov'erano e lei si placa un po'.
"Ha svegliato anche te?" chiedo ancora un po' rintontita e sorrido.
"oh no, ero già sveglio da un po', non riuscivo a dormire. Credo di essere stato io a svegliare lei involontariamente." ammette.
"Qualcosa non va?" domando.
"a dire il vero non lo so.. Tu stai bene? Sei ancora arrabbiata?" mi chiede titubante.
"Posso?" Mi sposta una ciocca di capelli dal viso, chiedendomi se può accarezzarmi.
La mia espressione confusa credo parli per me.
"ieri sera non volevi che ti toccassi..sembrava mi permettessi di toccare solo Kyla. Non voglio fare niente che tu non voglia." abbassa lo sguardo.
"Oh.. Non volevo che smettessi di toccarmi, semplicemente ero molto stanca e volevo riposare. Credevo che tu volessi fare l'amore e non ne avevo le forze." spiego.
"Sicura non fosse perché eri arrabbiata con me?" mi chiede di rimando.
"Forse un po' si, ma ero stanca davvero." dico tranquilla.
"Io ti amo Emily, non voglio che tra noi finisca. Non posso più vivere senza di te." appoggia il viso contro il mio mentre mi accarezza delicatamente.
Sospira notevolmente. Come se li avessero appena levato un enorme masso di dosso.
"Scusami, ho davvero avuto paura di perderti. Il litigio, la tua freddezza di ieri, poi sei andata a letto lasciandomi li sul divano mentre parlavamo e quando sono venuto qui mi hai rifiutato... Non sapevo cosa pensare." ammette triste.
Mi prende il viso tra le mani e mi stampa un bacio.
"Non ho intenzione di chiudere con te." Abbozzo un sorriso.
Mi dispiace averlo fatto stare male, non era mia intenzione. Ero solo ferita e avevo bisogno di sbollire. Ed ero stanca davvero. Lo sono ancora.
"Sei ancora arrabbiata con me?" domanda di nuovo e scuoto la testa.
"No. Certo che no. Riposati adesso, abbiamo dormito pochissimo." mi giro di spalle e vedo di nuovo il cruccio sul suo volto. Non appena mi sistemo meglio mettendomi a cucchiaio con lui quel broncio sparisce.
"Non mi piace starti lontano. Ti vorrei sempre così stretta a me." mi sussurra all'orecchio mentre mi accarezza il fianco e mi bacia i capelli.
In pochi minuti ci addormentiamo nuovamente.
Mi giro e mi rigiro ma il mio sonno è troppo disturbato e alla fine cedo e mi sveglio.
L'orologio segna le 06.00 AM. Dio, è prestissimo, sono stanca morta e non riesco nemmeno a riposare. Sospiro e mi alzo dal letto. Magari facendo colazione Kyla si addormenterà un po' ed io potrò riposare un paio d'ore prima che si svegli isabel. Mi preparo una tazza di latte caldo e mi metto comoda sul divano a guardare un po' di tv. Avrei preferito dormire ma non è male godermi questo silenzio. Come non detto il mio cellulare cade per terra creando un tonfo che nel silenzio rimbomba. Prego che isabel non si svegli e lo raccolgo.
"Tutto bene?" Andrea entra in salotto allarmato stropicciandosi gli occhi.
"Scusa, non volevo svegliarti." sussurro e viene a sedersi vicino a me.
"Cosa ci fai già in piedi? non stai bene?" mi chiede preoccupato.
"Non è facile dormire quando qualcuno pratica la box con la tua pancia." ridacchio guardando i piccoli bozzetti che si creano ad ogni suo calcetto.
"Piccola birbante, non si ferma più." ride di gusto guardandola scatenarsi.
"Devo aver esagerato con gli zuccheri ieri sera, si è gasata tantissimo." sorrido.
Faccio zapping in tv e m'imbatto in un canale dove passa la radio. 'unconditionally' richieggia nella stanza ed io incomincio a canticchiare.
Improvvisamente Kyla si rilassa e si ferma.
"Hai visto? Anche a lei piace la tua voce." sorride Andrea.
È da quando mi ha sentita cantare la prima volta che mi ha sempre invogliata a continuare senza vergogna. Gliene sono grata, la musica mi fa sempre tanto bene e ora che la vergogna sta andando via è così bello coinvolgere anche gli altri. Prima di lui mi aveva sempre sentita soltanto Isabel. Ora amiamo cantare le nostre canzoni tutti insieme. E Andrea mi ascolta sempre incantato. Lui e tutta la sua famiglia. È bello avere qualcuno che crede in te.
Finalmente mi sono decisa a comprare un pianoforte ed una chitarra, è da troppo tempo che non riesco più a suonarli e sento fortemente di voler ricominciare.
"Tra un paio d'ore dovrebbe arrivare il corriere. Nel caso mi addormentassi, puoi svegliarmi?" chiedo ad Andrea.
"Oh certo." risponde stranito. Non li ho ancora detto nulla.
"Ho comprato un pianoforte. Ed una chitarra." sorrido.
"Wow, non sapevo sapessi suonare." si stupisce.
"Me lo ha insegnato mia nonna quando ero piccola. Era la nostra cosa. Non sono più riuscita a suonare da quando lei non c'è più.. Ma voglio ricominciare. Sono sicura che sarà un modo per sentirla più vicina a me. Voglio insegnarlo anche ad Isabel pian piano, e poi a Kyla, se lo vorranno. Suonare con loro e per loro. Sarà come se mia nonna fosse ancora con me. Come se fosse con loro. Come se loro fossero me e io fossi mia nonna. È un modo per averla di nuovo un po' con me. " spiego e sento gli occhi inumidirsi. Lei era l'unica persona con cui cantavo oltre isabel. Quella che mi ha fatta innamorare della musica. Tutti i nostri migliori momenti sono legati alla musica.
"Non vedo l'ora di vederti farlo." anche i suoi occhi si inumidiscono e mi abbraccia.
"È grazie a te se ho trovato il coraggio e la voglia di riprovarci. Fa davvero la differenza avere qualcuno che ti supporta e che crede in te. Grazie." Lo bacio mentre una lacrima mi riga il volto.
Quest'uomo ha fatto e continua a fare per me molto più di quanto saprà mai.
"te l'ho detto, farò sempre tutto ciò che posso per renderti felice." mi asciuga le lacrime.
"torniamo a letto? Ho un mal di schiena assurdo." chiedo e mi alzo. Sono venuta qui per fare colazione comoda sul divano e provare a rilassarmi un po' ma ho davvero la schiena a pezzi.
"ma certo." mi segue.
Torniamo in camera e isabel apre gli occhi.
"Mamma?" mi chiama.
La prendo e la porto a letto con noi.
"vieni qui amore, continua pure a dormire." l'abbraccio e le accarezzo i capelli, lei si rilassa e chiude di nuovo gli occhi.
"Siete bellissime. È così bello poter assistere a questi vostri momenti." Andrea ci guarda dolcemente.
Sento gli occhi chiudersi e cado in un sonno profondo.

Fortunatamente isabel ha dormito un po' di più e così ho potuto riposare anche io.
Alle 11 ci alziamo con calma e Andrea è già sveglio che prepara la colazione.
Ha già accolto il corriere e fatto sistemare in soggiorno li strumenti musicali. Ha scelto per loro dei posti perfetti. "So che mi avevi chiesto di svegliarti ma ho preferito farti riposare, spero non ti dispiaccia." si scusa.
"no anzi, grazie." Lo ringrazio.

Nel pomeriggio andiamo a prepararci, questa sera siamo invitati da Claire e Bob, amici di vecchia data di andrea che nel tempo sono diventati anche miei cari amici. Li ho conosciuti nel periodo in cui Andrea era appena tornato a casa dei suoi dopo l'incidente del bagno. Mi ha presentato letteralmente ogni suo amico e devo dire che tutti mi hanno accolta calorosamente nel loro gruppo. Sia me che isabel. Tra le cose successe, i vari impegni e le festività non ci vediamo da un sacco. Sono stati così felici quando hanno saputo dell'arrivo di Kyla e questa sera vogliono assolutamente festeggiare. Non smetterò mai di dirlo, sono stata proprio fortunata con le persone qui a San Diego. Sono tutti così speciali.
Dopo la doccia mi piastro i capelli e pettino isabel per bene, mi trucco leggermente: un filo di eyeliner, mascara e rossetto rosso. Scelgo per Isabel un dolcevita rosa e jeans a caramella, converse rosa ed è pronta. Indosso anche io un maglioncino dolcevita rosa però oversize. Molta roba comincia a stringermi quindi lo userò come vestito. Urge shopping. Lo fermo sotto il seno con un cinturino ed indosso i collant. Scelgo anche io delle converse rosa, dopo giorni tutta in tiro ho bisogno di un po' di comodità.
Nel frattempo anche Andrea è pronto.
Come se ci fossimo messi d'accordo anche lui indossa un dolcevita e jeans. È bellissimo in ogni sua versione.
Prendiamo i cappotti e usciamo.

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