Capitolo 14

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È l'una di notte.
Thomas è andato via da un paio d'ore e la festa è giunta al termine.
Isabel si è addormentata e anche i bambini quindi Dorothy mi propone di andare a casa.
"Tra qualche minuto andranno via tutti, Elena e Victor passeranno la prima notte di nozze in hotel quindi non ha senso aspettare ancora. Andiamo a casa Emily, so che sei stanca." mi dice guardando il mio viso sbiancato e capendo che c'è qualcosa che non va. Non ho proferito parola da quando sono rientrata.
Ci raggiunge anche Andrea e ci mettiamo in macchina. Edoardo ci raggiungerà tra poco.
"Si rifiuta di andarsene senza pagare il matrimonio di sua figlia, dice che questo è il suo regalo di nozze." ci spiega Dorothy.
"È molto dolce da parte sua." le sorrido. Devo cercare di comportarmi normalmente o capiranno che qualcosa non va. E se lo capiranno non finirà bene per me.

"Vuoi che porti io Isabel in camera? Avevo comunque intenzione di andare su a controllare come sta Sierra e immagino tu voglia rilassarti un attimo." mi dice Andrea una volta entrati in casa. Fortunatamente questa notte Thomas dormirà in un altra camera per avere un sonno più tranquillo ed indisturbato. Non credo sarebbe contento di essere svegliato nel cuore della notte da Andrea che entra in camera con sua figlia. E io ne pagherei le conseguenze. Quindi meglio così, per mille e uno ragioni.
"Grazie. Giusto il tempo di una sigaretta al volo. Vi raggiungo subito. " li sorrido. Isabel si è addormentata già da un po' quindi in macchina ho provveduto a cambiarle il pannolino e  metterle il pigiamino che mi ero portata dietro. Così una volta a casa non avrei rischiato di svegliarla. In macchina non c'è rischio, la rilassa sempre tanto.
Mi accendo una sigaretta e do la buonanotte a Dorothy. Mi ringrazia e ricambia.
Fa così freddo che non riesco nemmeno a finirla, ne butto via metà e rincaso.
Salgo le scale che portano alla camera degli ospiti e vedo Andrea pietrificato davanti alla porta di Sierra. Stringe i pugni e le vene sul suo collo potrebbero esplodere da un momento all'altro.
"Cosa c'è? Andrea tutto bene? " chiedo affrettandomi a raggiungerlo. Non sembra nemmeno sentirmi.
Quello che vedo pietrifica anche me.
Thomas.
Thomas e Sierra a letto insieme.
"Al diavolo! Fosse per me non mi sarei mai nascosto ma Sierra aveva paura del parere della famiglia." dice Thomas con la stessa nonchalanche con cui si dice di star andando a far la spesa. Mi sento umiliata.
"Dovevo aspettarmelo. Immagino questa cosa vada avanti da molto." scuoto la testa e continuo.
"ma tra i tanti posti qui? Sul serio? Come se non sapeste che saremmo tornati. Crederei che voleste essere beccati di proposito." dico loro.
"mia sorella avrebbe dovuto avvisarmi a festa finita." ammette Sierra imbarazzata.
"Beh mi dispiace avervi rovinato i piani , Isabel si è addormentata e siamo rincasati prima." dico rimarcando il nome Isabel come per ricordare a Thomas la figlia che abbiamo in comune. Mi guarda fumante di rabbia. Sono una foglia tremante ma la rabbia mi acceca la mente.
"pronto? Non hai sentito cosa ho detto? Fosse stato per me non mi sarei mai nascosto. Non mi importava essere beccato. Io faccio quel che mi pare! Dovresti saperlo." alza il tono di voce. Mentre io mi distruggevo giorno dopo giorno nel mio inferno personale pur di non fare del male ad Isabel, lui se la faceva con lei fregandosene altamente.
"Certo, lontano da casa mia e da noi." dico infervorata. Ho paura non lo nascondo ma non riesco a trattenermi.
"Non puoi cacciarmi, è anche casa mia." mi sfida Thomas.
"Ah no? E cosa dovrei fare? Prepararvi una stanza?" le lacrime scendono da sole.
"Brutta troia che non sei altro! Chi ti credi di essere per parlarmi così?!" mi inveisce contro e mi tira un pugno in pieno viso. Andrea si fionda tra noi spingendolo via da me. Vengo letteralmente catapultata via e vado a sbattere su un tavolino di cristallo che si rompe all'impatto.
In un attimo Andrea è su di lui e lo sta pestando.
"Brutto figlio di puttana! Lo sapevo!" è fuori di sé. Sento dei passi sulle scale e d'improvviso mi compare Edoardo davanti che divide i due.
"Emily stai bene?" mi chiede spaventata Dorothy.
Realizzo solo ora di star sanguinando.
"Si, credo." sussurro.
In tutto questo Sierra rimane al suo posto paralizzata a guardare la scena. Mi dispiace davvero per lei. Conosco Thomas e sa essere un bravissimo corteggiatore, lei è solo l'ennesima vittima che cade nella sua trappola senza sapere dove si sta cacciando.
"Voi due, fuori da questa casa, subito!"
Inveisce Edoardo contro Sierra e Thomas.
"No." dice serio Andrea.
"Cosa?" Dorothy lo guarda confusa. E anche io.
"Non lo voglio libero per le strade. Quale sarebbe la prima cosa che farebbe? Andare a casa di Emily e finire di rovinarle per bene la vita distruggendole quello che si è sudata? Umiliarla ancora di più finendo di fare i suoi porci comodi con Sierra in quella casa? Tu non ti muovi di qui. Adesso ripulisci il casino che hai combinato e poi ritorni in quel cazzo di letto a dormire. Hai un volo da prendere. Tu domani andrai a Londra e continuerai a fare il tuo lavoro lì. A questo penseremo domani. Per il momento ti voglio il più lontano possibile da lei. È chiaro?" li parla ad un palmo dal viso.
Lui annuisce. Non sono sorpresa. Come ho già detto, per lui i soldi vengono prima di tutto. Anche della sua dignità. Sono sorpresa piuttosto da Andrea, dal suo sangue freddo e la sua lucidità in questo momento. Mi sta salvando la vita più di quanto saprà mai.
"Ti farò avere la tua roba. Vieni Emily, ti porto a casa. Lontano da questa merda." dice tendendomi la mano.
"va bene. Vai tesoro. Ci pensiamo noi qui." mi rassicura Dorothy.
"Grazie." singhiozzo tremante.
Vado in camera, prendo tutte le cose mie e di Isabel, le infilo a casaccio nei borsoni e me li carico in spalla. Andrea me le toglie di mano e mi fa sedere un attimo.
"Stai bene?" mi chiede preoccupato.
Annuisco.
"Sei sicura?" non è convinto. Prende un kit d'emergenza e mi medica il labbro.
"ti prego, voglio andare via." sussurro guardando per terra. Mi vergogno troppo.
"Certo piccola, andiamo." mi dice mettendomi una sua giacca e accarezzandomi un braccio. La mia è completamente distrutta. Prendiamo  tutto e andiamo via. Isabel fortunatamente non si sveglia nemmeno per un attimo.

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