Isabel si addormenta letteralmente a tavola appena finita la cena e la porto a letto. So che dovrei evitare di tenerla sù ma ho bisogno di questo contatto, saranno gli ultimi mesi in cui sarò solo la sua mamma e le mie attenzioni saranno solo sue e mi sento già in colpa per quello che le sto togliendo. L'ho scoperto solo oggi e già ho dovuto delegare la maggior parte delle cose che ho sempre fatto io. So di starle facendo un grande regalo per la vita ma è difficile accettare di non poter più essere tutta per lei ogni volta che ne avrà bisogno. Mi siedo sul letto e la stringo a me cullandola. Lei dorme serena e io non riesco a smettere di piangere.
Le sussurro le mie preoccupazioni e mi accorgo che Andrea è alla porta e ci osserva.
"Scusami.. Io.. ho finito di pulire la cucina e non ti ho vista ritornare.. Ho pensato di venire a controllare che stessi bene.. Non volevo intromettermi, mi dispiace." si scusa.
"Non fa niente." tiro su col naso e mi asciugo le lacrime.
"Ascoltami amore, probabilmente adesso ti sembrerà tutto nuovo e difficile ma tu sei una mamma straordinaria e so che ad Isabel non mancherà di certo il tuo tempo ed il tuo affetto perché tu farai sempre il tuo meglio purché sia così. Ti conosco e so che sarà così. Non sarai da sola, ci sono io con te. Cresceremo i nostri figli insieme. Potremmo dividerci i compiti, e potrai passare del tempo sola con lei quando vorrai, mentre io penserò all'altro/a e viceversa.. Che ne pensi? Ce la faremo amore mio, troveremo nuovi equilibri e sarà meraviglioso." mi bacia.
"Non so come ho fatto a vivere tutti questi anni senza di te." dico, e lo penso davvero. Non so cosa ho fatto per meritarmi un angelo del genere ma ne sono infinitamente grata. Vorrei ci fosse stato a tirarmi sù tutte le volte in cui mi sentivo morire.
"Sei sempre stata forte, più di quanto tu credi. Ce la farai anche stavolta." mi accarezza il viso pulendomi le lacrime e credo non esista al mondo un gesto più dolce.
Isabel si lamenta e gliela passo per metterla in culla.
Torniamo di là e ci mettiamo tranquilli sul divano, è ancora presto, sono solo le 21:30 quindi abbiamo un po di tempo per noi.
"Grazie." mi dice Andrea accarezzandomi il braccio.
"Per cosa?" chiedo confusa.
"Per regalarmi la cosa più preziosa del mondo." mi mette una mano sulla pancia.
"Non ho fatto nulla Andrea, è stato questo bambino a scegliere noi." dico seria.
"Avresti potuto scegliere. E hai scelto di tenerlo/a." mi prende le mani. "Non è scontato. Ne avresti avuto tutte le ragioni."
"non avrei mai potuto farlo.." scaccio l'idea.
Mi bacia. Un bacio diverso, profondo. Pieno di sentimento.
Mi fa sdraiare e mi bacia ripetutamente la pancia.
"Ciao amore mio. Non sai quanto ti ho desiderato." dice dolcemente e poi torna a guardarmi.
"Non avrei mai potuto desiderare tutto questo con un altra che non sia tu. Sogno un/a figlio/a da sempre e tu me ne hai regalati due." dice con commozione.
I miei occhi diventano lucidi e una lacrima mi percorre la guancia.
Dannati ormoni.
Tutto questo è davvero molto da elaborare.
Ma sono contenta che lui includa Isabel. Non è scontato.
Lo stringo forte a me.
Mi bacia la clavicola e scende piano sui miei seni.
"Questa gravidanza comincia ad avere risvolti interessanti." ridacchia riferendosi alla loro notevole crescita.
Li massaggia da sopra il tessuto e mi bacia con trasporto.
"pensi che noi.. Potremmo.." dolce e apprensivo Andrea. La sua premura nei confronti del mio stato attuale è commovente.
"Cosa credi, che chi aspetta un figlio faccia voto di castità per nove mesi? Certo che possiamo." lo prendo in giro e ridacchio.
"piccola impertinente." sogghigna e mi bacia.
Mi toglie piano i vestiti e poi passa ai suoi.
Facciamo l'amore come mai prima. Lento, dolce, carico di emozioni..
È bellissimo.
"Ti amo." sussurro all'apice del piacere e come sempre, insieme, raggiungiamo il culmine.
"Non puoi nemmeno immaginare quanto io ami te." mi lascia un bacio umido sulle labbra.
Mi tiro su velocemente per andare in bagno prima di fare un disastro qui come l'ultima volta e lui mi segue portando i nostri vestiti.
Mi do una ripulita, e mi vesto.
Credo di aver esagerato con i movimenti bruschi perché la testa comincia a girare. Mi sciolgo i capelli pensando siano forse anche essi troppo stretti e perdo i sensi.
Mi sveglio per terra in bagno tra le braccia di Andrea che mi guarda preoccupato.
"Stai bene amore? Per fortuna ti ho presa in tempo. Mi hai fatto prendere un colpo." sospira.
"Scusami.. Credo di essermi mossa troppo velocemente e la testa ha preso a girare.." dico. Abbasso lo sguardo sentendomi in colpa.
"No, tesoro. Non è colpa tua. Vieni andiamo a sederci. Vuoi in po d'acqua?" annuisco ma il senso di colpa non passa. Devo stare più attenta.
"Ascoltami." mi alza il viso con le mani. "Non è colpa tua. Non hai fatto nulla di sbagliato. È da tutto il giorno che ti succede. Questa creaturina è già bella monella." ridacchia.
Sorrido e lo seguo in cucina.
Mi passa il mio bicchiere d'acqua e si siede sul divano tirandomi sulle sue gambe. Mi accoccolo e mi accarezza i capelli.
"anche a pezzi sei bellissima." mi sistema una ciocca dietro l'orecchio.
"La stanza continua a girare."
Poggio la testa sul suo petto.
"Chiudi gli occhi e rilassati. Che ne dici di mangiare qualcosa? Magari ti aiuterà a sentirti meglio. Una botta di zuccheri è quello che ti ci vuole. Ti prendo un pasticcino, ne sono rimasti la metà. Anzi, li porto tutti qui." mi dice in ansia e porta al tavolino il vassoio con i dolci rimanenti.
Ne prendo uno e lo addento.
Potrebbe aver ragione, potrei avere bisogno di zuccheri. Non vedo l'ora di andare a farmi visitare lunedì così da sapere tutto ciò che serve. Per quanto il dottore mi abbia rassicurato io non mi sento affatto tranquilla così.
Comincio a sentire la stanchezza della giornata e vorrei solo andare a letto ora.
"Andiamo a letto?" chiedo e annuisce.
Mette a posto i dolci e andiamo a lavarci i denti.Lunedì arriva finalmente e alle 8:45 ho appuntamento con il dottor jefferson. Fortunatamente oltre ad essere il mio medico di base è anche un bravissimo ginecologo. Il migliore nei paraggi.
Prendiamo la macchina e accompagnamo isabel all'asilo.
Il mio weekend è stato tragico e stare dietro ad isabel in queste condizioni è stato veramente difficile. Ringrazio il cielo che Andrea possa lavorare da casa e sia così presente e collaborativo. Non so come avrei fatto.
"Ciao amore mio, divertiti." diciamo all'unisono io e Andrea e scoppiamo a ridere. La maestra Jenna ci saluta anche lei ridendo e accompagna isabel dagli altri bimbi. Sono contenta si sia ambientata così bene. Il distacco è stato più difficile per me che per lei.
Rientriamo in macchina e ci dirigiamo verso il ginecologo. Ho un'ansia tremenda. Spero vivamente vada tutto bene.
Entriamo in sala d'attesa e siamo fortunatamente i primi. L'ansia mi sta mangiando viva.
"Venga signorina. Buongiorno. Prego accomodatevi." il dottore ci fa strada nel suo studio.
"Prego, può spogliarsi qui dietro." indica un separé.
Ho indossato un vestito quindi non ci metterò molto, mi tolgo li slip e noto una piccola macchia rossa. Lo faccio presente al dottore e mi posiziono sulla sedia.
"Doveva proprio essere un uomo il tuo dottore? Anzi è uguale, sarei geloso anche se fosse donna. Devono proprio toccarti li per visitarti?" mi sussurra Andrea all'orecchio imbarazzato e geloso quando il dottore inizia a visitarmi. Ridacchio e li tiro uno scappellotto.
"Ecco il vostro bambino." ci mostra un puntino nello schermo.
Andrea mi stringe forte la mano e i suoi occhi diventano lucidi.
Guardo il dottore e il cruccio sul suo viso non mi piace per niente.
"Dottore, qualcosa non va?" chiedo preoccupata.
"Vorrei potervi dire di no cara ma qui c'è un distacco di placenta importante." ammette dispiaciuto.
Le lacrime scendono da sole.
Andrea ci guarda ma non capisce.
"Cosa vuol dire dottore?" chiede in allerta.
"Il.. Il mio bambino.. Sta bene?" chiedo tra i singhiozzi.
"Si calmi signorina, il suo bambino sta bene. La crescita procede bene e secondo le statistiche lei è di 5 settimane. Non potete ancora vederlo perché effettivamente è ancora molto presto ma questi piccolo puntino è lui. O lei." mi indica lo schermo dell'ecografia. Poi guarda Andrea e continua.
"Questa è la placenta, e questo che vedete qui è un notevole distacco.
Il distacco di placenta si verifica quando la placenta si stacca, prematuramente e in modo insolito dall'utero. La causa precisa non è nota, ma i fattori di rischio implicati sono numerosi. La perdita di sangue preannuncia una minaccia d'aborto.
Fortunatamente possiamo agire in tempo per contrastarla." spiega.
So benissimo cosa vuol dire: potrei perdere il mio bambino.
Deve averlo realizzato anche Andrea in questo momento perché mi stritola la mano e i suoi occhi si fanno umidi nuovamente. Non più di gioia.
"Mi ascolti signorina Montgomery, deve stare molto attenta. Le prescrivo degli ovuli di progesterone da prendere ogni giorno. Deve mantenere un assoluto riposo, evitare attività sessuale e qualsivoglia tipo di sforzo fisico. Cerchi di restare serena, il distacco è importante ma il suo bambino ha ancora voglia di vivere. Vede questa piccola linea? Questo è ciò che lega ancora la placenta al suo utero. Se facciamo le cose per bene questo distacco potrà ritirarsi e la placenta tornare al suo posto. Farò tutto il possibile per aiutarla, glielo prometto." mi prende le mani e mi rassicura. Non posso fare a meno di notare la passione e la dedizione per il suo lavoro. La sua umanità. Sono felice ci sia una persona così ad accompagnarmi in questo nuovo, spaventoso percorso.
Annuisco e mi asciugo le lacrime.
"Andrà tutto bene." Andrea mi accarezza la testa con mano tremante. Non so se lo dice per convincere me o se stesso.
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Il Mio Destino Sei Tu
ChickLit"Buon compleanno Isabel, dolce cuore mio. E buon San Valentino, non saresti davvero potuta venire al mondo in un altro giorno se non questo." le da un bacio sulla guancia. "Buon San Valentino anche a te." mi intrometto dandoli il nostro regalo. Mi...