Capitolo 4

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Ci fissiamo per quella che sembra un eternità senza sapere cosa dire finché sul mio telefono suona una sveglia, è ora di svegliare i bambini.
Entriamo nella loro camera e come svegliamo Adam a ruota si alzano anche Liam e Isabel.
Lì porto a sciacquare il viso e poi andiamo in cucina dove ci aspettano Andrea ed Elena.
"Mammaaa! I bambini le saltano al collo.
" Amori miei! Vi state divertendo con la mia amica Emily? " dice e mi fa un sorriso.
"Lei non è la tua amica, lei è la mia fidanzata." dice Adam e mi prende la mano.
"No, la mia! Liam lo segue a ruota.
" Uffa! Mamma mia!" si infervora Isabel reclamando la sua proprietà.
" Ci risiamo. " diciamo all'unisono io ed Andrea e scoppiamo in una risata.
Elena ci guarda divertita e un pó spaesata.
" Fanno così da tutta la mattina. " le spiega Andrea ancora ridendo.
"Wow Emily hai fatto colpo! A questi due pesantoni non piace mai nessuno." ridacchia Elena.
"Ragazzi è pronto in tavola!" sentiamo dorothy dalla cucina. Non mi sono neanche accorta che fosse a casa.
"Emily tesoro ho preparato il sugo, Isabel lo mangia? E la pasta, Devo farle della pastina a parte?" mi dice un po agitata.
"Ti ringrazio molto dorothy per essertene preoccupata, anche prima per la merenda, grazie davvero. Isabel mangia tutto ciò che mangiamo noi." le dico dolcemente.
Finiamo di mangiare e mi propongo di aiutare, mi mandano letteralmente via in camera con i bambini ed Elena dicendo che non occorre e mi ringraziano per essermi proposta.
Il resto della giornata scorre velocemente con i bambini che giocano tra loro ed io ed Elena che parliamo del più o del meno. È bello vedere isabel così felice di essere in compagnia, sembra essersi ambientata bene.
Elena Mi chiede della mia vita e le racconto di me a grandi linee, dalla mia relazione, ad Isabel, ai miei lavori, ai miei sogni. Lei mi ascolta interessata, ed in men che non si dica arrivano le 17.00 ed è ora di tornare a casa. È davvero piacevole la sua compagnia. Proprio come suo fratello e la loro madre, sono tutti e tre incredibilmente educati e gentili. Mi sento così bene con loro. Ed anche Isabel sembra pensarla come me.
"Emily domani passiamo a prenderti noi, passeremo la giornata al mare. scrivimi il tuo indirizzo più tardi." mi dice Elena e ci accompagna alla porta.
La salutiamo, bacio i bambini su una guancia e loro ci saltano letteralmente al collo.
Sorrido e ci incamminiamo verso casa con il cuore pieno di gioia. Non vedo l'ora di dire tutto a Thomas!
Una volta arrivati, non mi cambio nemmeno, non sto più nella pelle. Sistemo Isabel a guardare un pó di cartoni animati e preparo un caffè per noi e una spremuta per lei mentre aspetto che Thomas esca dalla doccia per raccontarli tutto.
Ci sediamo al tavolo e li racconto tutto, dall'arrivo alla casa da sogno dei Rivabianchi, al fatto che il mio lavoro consiste nel giocare con i bambini e basta, alla premurosità della famiglia nei confronti di Isabel e me, alla paga fantastica, al colloquio di lavoro per lui da parte di Andrea e l'offerta di un secondo lavoro per me.
È esterrefatto.
"1.000 dollari alla settimana? Cazzo ma è fantastico! Se ti pagano così tanto per guardare i bambini chissà quanto pagheranno me per fare il segretario! E con questo secondo lavoro con Instagram ti rendi conto che potremmo diventare ricchi?
Cazzo! Non so cosa hai fatto per ottenere tutto questo, li hai fatto forse un pompino? Ah, non mi importa, per quel che mi riguarda potresti anche averli dato il culo, diventerò ricco! "
Dice su di giri riferendosi ad Andrea.
E poi mi domando ancora perché fossi stupita dalla galanteria di Andrea, come può essere altrimenti con un uomo così al mio fianco? Se non altro è di buon umore.. Avevo paura che potesse infastidirsi per la presenza di Andrea a lavoro.
"Questo è il suo biglietto da visita con il suo numero, ha detto che puoi chiamarlo quando vuoi, e qui sul retro del biglietto c'è il nome del suo sito web, mi ha consigliato di darci un occhiata insieme per capire meglio in cosa consisterà la nostra collaborazione. " li dico.
" Si si, dopo. lo chiamo subito. " mi dice portandosi via il biglietto.
Ovviamente, cosa mi aspettavo? Che fosse contento per me? A lui importa solo che li porti i soldi a casa.
Prende il telefono e se ne va in camera.
Dopo quella che sembra un'eternità torna in cucina tutto contento.
"cosa ti ha detto?" chiedo.
"Nah, le solite cose.. Che lavori ho fatto nella mia vita, i miei titoli di studio, domande sulla flessibilità degli orari, cose così.
Data la mia pregressa esperienza come gestore d'ufficio li sono piaciuto. Da domani sarò il segretario della Rivabianchi Enterprise." Mi dice fiero.
"ma è fantastico!" dico. Questa giornata va sempre meglio.
"Già tutto bellissimo, ora cucina, ho fame. Mi hai lasciato senza il pranzo oggi." mi dice cambiando espressione.
"Siamo arrivati tardi ieri, e oggi sono uscita presto per andare a lavoro, dove avrei dovuto trovare il tempo? Pensavo che saresti uscito a fare un po di spesa oggi. Almeno la roba di Isabel." dico.
Fa spallucce e mi ignora.
"Bene ho capito, vieni Isabel, in fondo alla strada ho visto un supermarket, andiamo a fare un po di scorta. Tu vieni con noi? Avrò bisogno di una mano con le buste." domando.
"Uff, se proprio devo." fa spallucce e si veste.
"certo che devi, mangi anche tu." penso. Ma evito di dirlo, è una storia già vista e rivista e questa conversazione non porterebbe nulla di buono.
Usciamo di casa e ci dirigiamo al supermercato, fortunatamente è super fornito, dal cibo, ai prodotti per la casa e l'igiene, a tutto ciò che mi occorre per Isabel. Mr. Segretario non sarà contento ma dato che ci ha degnati della sua presenza ne approfitto e mi carico per bene. Eviterò di dover fare la spesa a spezzoni nei prossimi giorni.
Paghiamo e ci dirigiamo verso casa.
"Cazzo già che c'eri potevi comprarti anche il negozio!" sbuffa Thomas per il peso delle sue borse.
"Guarda che pesano anche a me, se non altro siamo apposto per un po. Tra il mio lavoro e il tuo sarà complicato caricarsi di spesa dopo. In questo modo dovrò solo prendere giornalmente quel che consumiamo." dico.
"ok, si, come vuoi." Sbuffa e va avanti.
Una volta arrivati a casa metto Isabel a giocare e sistemo la spesa, preparo la cena e un pó di pasta fredda per domani, non so se Thomas tornerà a pranzo domani o sarà al lavoro, in ogni caso potrà portarsi il pranzo al sacco se vorrà. Ne faccio in abbondanza così potrò portarla anche al mare. Ed è anche questa è fatta. Dopo cena Thomas si dilegua in camera a giocare alla play, io sistemo la cucina, pulisco casa e vado a farmi una doccia con Isabel.
Senza accorgermene si sono fatte le 23.00 e sono sfinita. Isabel si è finalmente addormentata e io ne approfitto per preparare l'occorrente per il mare, così domattina dovrò solo preparare la borsa frigo. Anche Thomas ora dorme e io mi concedo una mezz'oretta di relax, mi faccio una tisana e mi siedo fuori in giardino, si sta da Dio qui.
Mi accendo una sigaretta e ripenso a tutti gli eventi della giornata, dovrei essere felice per tutte le opportunità che abbiamo ottenuto e lo sono, davvero. Ma una parte di me non riesce a togliersi dalla mente il modo in cui Andrea tratta le donne. Non posso fare a meno di confrontarlo con Thomas e realizzare che non è questo il modo in cui dovrei essere trattata. Mi faccio del male ogni giorno stando con lui, né sono consapevole. Ma non ho il coraggio di lasciarlo andare e privare Isabel di una famiglia normale, di una vita con mamma e papà. Ho davvero paura di quello che potrebbe accadere. Decido di smettere di crugiolarmi, tanto non cambierebbe niente.. Vado a letto.

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