Capitolo 26

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Sono passati ormai un pó di mesi e l'estate è alle porte. Le cose tra me e Andrea proseguono benone e oggi lui e la sua famiglia hanno preparato per noi una festa in piscina da loro per festeggiare il nostro primo anno qui a San Diego. È già passato un anno e non mi sembra vero. Quante cose sono cambiate da allora. Se ci ripenso mi sembra che sia passata un'eternità.

Intorno alle 10:00 Prendo isabel e saliamo in macchina. Non vedo l'ora di arrivare da lui, da quando è tornato a casa sua tra i suoi impegni di lavoro ed i miei il tempo per noi è stato molto poco. Devo ammettere che mi mancano le giornate in cui eravamo noi tre sotto lo stesso tetto. E sono sicura che mancano anche a lui. So che vorrebbe tanto che vivessimo insieme ma dopo tutto quello che ho fatto per comprare casa per me e isabel non me la sento di lasciarla. So che Andrea non è Thomas e non ci rimarrebbe mai senza un tetto sopra la testa ma ho faticato tanto per darle una casa solo sua e non voglio fare un passo indietro. C'è tutto il mio impegno, la fatica, ed il mio amore per lei in quella casa. Lui lo sa e lo rispetta. Non mi hai mai fatto pressione su un ipotetica convivenza o una casa insieme, sa quanto bisogno ho di andarci piano dopo la mia ultima relazione. ma forse potrei chiederli di venire a stare da noi? Credo di essere pronta. Non mi bastano più poche ore al giorno come due giovani fidanzatini.
questa cosa del vedere come va è durata abbastanza. Se stasera vorrà tornare a casa con noi gliene parlerò. Sarà felicissimo, so quanto lo desidera. Andarsene da casa mia non è stato facile per lui. Le prime settimane sopratutto. Aveva paura che io cambiassi idea. Costantemente. Ma è stato tutto così nuovo e bellissimo: i messaggi ad ogni ora del giorno e della notte, le chiamate, le sorprese, le innumerevoli scuse per vederci, le passeggiate, le sorprese, le uscite, l'infinita di inviti a casa sua.. Ha continuato imperterrito a corteggiarmi ogni giorno in questi mesi e non ha mai smesso. Ho amato tutto. Ma ora voglio di più. Lo voglio con me quando mi addormento e quando mi sveglio la mattina, quando preparo il pranzo, quando guardo la tv, quando gioco con isabel.. Lo voglio nella nostra quotidianità, ecco tutto.

Arriviamo a casa Rivabianchi e parcheggio il mio suv nel cortile sul retro della casa. Prendo Isabel e le nostre borse e raggiungiamo gli altri.
Ad accoglierci ci sono Andrea e la sua famiglia e tutti i nostri amici. La piscina è adibita a festa tema Hawaii, è tutto bellissimo e mi sento così grata per questa nuova vita. Non so spiegare la sensazione, mi sento davvero rinata. E amata. Tanto e da tutti. Mi sento così fortunata per tutto l'affetto da cui io e isabel siamo circondate. Se penso a come era la mia vita pochi mesi fa.. Mi sento così grata per quello che ho ora.
Dorothy prende le nostre borse e ci guida da Andrea che alza un bicchiere per fare un brindisi.
"Innanzitutto volevo ringraziare tutti per essere qui con noi a festeggiare queste due donne meravigliose.
Ho avuto la fortuna di incrociare i loro occhi per la prima volta un'anno fa e la loro bellezza mi ha abbagliato dal primo istante. Quello che però non sapevo è che dietro la bellezza disarmante di questa giovane mamma e donna si nasconde un cuore ancora più bello e puro, che mi ha fatto innamorare di lei e della sua dolce bambina ogni giorno di più. Non è stato facile non lo nascondo, ho passato mesi cercando di reprimere questo sentimento perché la situazione non era delle migliori ma mi ritrovavo sempre in un angolo ad aspettarla, accontentandomi della sua amicizia e dei piccoli squarci di tempo che riuscivo a recuperare nelle giornate in cui io ero a casa e lei lavorava qui. E quando non c'era inventavo la qualunque per passare del tempo con lei: da un'incontro di lavoro, ad un giro turistico per la città, ad una cena fuori tra amici, mi intrufolavo anche quando lei e isabel erano da qualche parte in giro con Elena e i bambini. " ride e continua.
"Giorno dopo giorno ho scoperto una persona magnifica e non sono più riuscito a starle lontano. Fin quando un giorno la vita mi ha sorriso. Non credo nella fatalità ma credo però nel destino e sono sicuro che lei, loro due sono il mio. Il destino ha deciso che potevamo avere un'occasione e da quel giorno il mio amore per lei non ha fatto altro che crescere a dismisura, così come quello per questo dolce piccolo angelo. " accarezza la testa di isabel.
"Ti amo Emily e sarei l'uomo più felice e fortunato di questo mondo se tu accettassi di essere la mia fidanzata. Sei l'unica persona che potrei mai volere al mio fianco. Tra mille donne io sceglierei sempre te, sei il mio uno su un milione, lo sai. " dice con la voce rotta dall'emozione e gli occhi colmi di lacrime aprendo sotto i miei occhi una scatola con un anello di fidanzamento.
" Si. Certo che si." Sono commossa, non so cosa dire. Con la faccia rigata dalle lacrime e in preda all'emozione li getto le braccia al collo. Ci stacchiamo dall'abbraccio e mi prende le mani tremanti per farmi indossare l'anello. Tutti applaudono e posso scorgere tra gli altri Elena e Dorothy in lacrime quanto me e Andrea. Anche Edoardo è commosso ma si trattiene. Victor e gli altri sono tutti in festa.
Ci raggiungono tutti e a turno ci abbracciano.
"Brutti stronzi avevo anche io un annuncio da fare." dice Elena quando è il suo turno e la guardo confusa. Victor l'abbraccia e le accarezza la pancia.
"Sei incinta?" salto di gioia. Letteralmente.
"Sarai zia! È stato così difficile tenervelo segreto in questi tre mesi!" annuisce.
La stringo forte mentre tutti si congratulano.
Che giornata meravigliosa, sono così felice! Prendo isabel tra le braccia e le faccio accarezzare il pancino di Elena spiegandole che c'è un bimbo o una bimba lì. Lei mi guarda confusa e le spiego che anche lei è stata nella mia pancia prima di nascere e le faccio vedere una foto. Andrea ci guarda con una faccia strana, forse.. Malinconica?
"Sei contento? Sarai zio per la terza volta!" lì sorrido e si riprende. Abbraccia Elena e Victor e bacia me e isabel sulla fronte.

Passiamo una giornata magnifica ed in men che non si dica è già sera ed è ora di tornare a casa. Glì invitati iniziano ad andare via.
"ti va di passare il weekend da noi?" chiedo ad Andrea. Annuisce e sale su al suo piano per prendere il necessario per fermarsi a casa nostra.
Mentre lo aspetto ne approfitto per cambiarmi e cambiare isabel. Abbiamo fatto la doccia qui fuori, alle docce della piscina un oretta fa prima di cenare, ora che siamo asciutte possiamo cambiarci qui già che ci siamo. La vedo abbastanza stanca, ha anche saltato il pisolino pomeridiano quindi tanto meglio aver fatto tutto ora prima che si addormenti andando verso casa.
Le metto le mutandine e una tuta lilla a costine a maniche corte e pantaloncini, ciabattine e via. Le faccio fare pipi e poi posso cambiarmi anche io. Devo ammettere che averle tolto il pannolino è un passo davvero impegnativo ma sta imparando in fretta. Adesso ha imparato a trattenerla tutta notte, o al massimo si sveglia e mi chiede di andare a farla. I primi giorni sono stati tragici. Mi cambio e metto anche io una tuta come quella di isabel con l'unica differenza che la mia ha un crop top al posto della maglia a maniche corte. Sandali e via. Torniamo in salone e mi siedo con Elena mentre i bambini giocano.
"Erano questi i nuovi progetti per cui Victor brindava a capodanno eh?" la punzecchio accarezzandole la pancia. Annuisce felice.
"Sono davvero felice per voi, i bambini sono un dono dal cielo, il più grande e prezioso." la abbraccio. Lei si commuove dando la colpa agli ormoni.
"Voglio che tu sia la sua madrina." mi dice.
"Adesso sono io a commuovermi e non posso dare neanche la scusa agli ormoni! Sai Elena, anche tu sei un dono dal cielo, il mio. Ne sarei davvero onorata." dico in lacrime abbracciandola.
Andrea scende proprio in questo momento guardandoci entrambe in lacrime. È visibilmente confuso. Lo guardiamo di rimando e ridiamo di gusto mandandolo ancora di più in confusione. La sua faccia è proprio buffa, sento le sue rotelle girare fin da qui.
"State bene?" domanda.
"mai state più felici." rispondiamo insieme.
"Io sono pronto. Vuoi andare ora?" Ci sorride.
"Si isabel è stanca e anche io a dire la verità. Possiamo andare con la mia auto senza doverne prendere due se ti va." mi offro. Annuisce e va a caricare la nostra roba in macchina. Saluto tutti e lo raggiungiamo.

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